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Mancato passaggio all’età adulta (2021) di Haim Omer, Dan Dulberger – Recensione del libro

'Il mancato passaggio all’età adulta' è un manuale contenente consigli e nozioni teorico-cliniche per le famiglie alle prese con gli adulti-bambini

Di Marta Villa

Pubblicato il 23 Lug. 2021

Mancato passaggio all’età adulta è un manuale contenente consigli e nozioni teoriche-cliniche relative alla condizione familiare speciale nella quale si trovano alcune famiglie con i cosiddetti bambini-adulti.

 

Mancato passaggio all’età adulta e la dipendenza disfunzionale dalla famiglia

  Gli autori tengono a specificare come il fenomeno descritto sia pienamente relazionale e non tanto psicopatologico (anche se è possibile che il bambino-adulto possieda una diagnosi psichiatrica di diverso genere, come l’OCD o una qualche forma di ansia). Infatti, caratteristica determinante è la persistenza nella famiglia di una dipendenza disfunzionale, che porta i genitori ad essere i servi del proprio figlio, ormai adulto. Una caratteristica ricorrente dei bambini-adulti, sottolineata nel libro, è il loro essere NEET (ossia Not in Education, Employment or Training), il che li porta ad essere dipendenti dai genitori quotidianamente (ad esempio per la pulizia della camera, degli abiti, preparazione dei pasti, spesa), ma anche e soprattutto finanziariamente.

Tale dipendenza li può portare anche ad assumere comportamenti minacciosi o aggressivi nel momento in cui percepiscono allontanamenti dei genitori stessi o tentativi di ribellione alla condizione di oppressione nella quale sono stati confinati dai loro stessi figli. Tra le minaccie particolarmente rilevante, ed efficace, è quella di suicido (realizzabile implicitamente, “se non fai questo, non hai idea di cosa potrei fare!” o esplicitamente “non ce la faccio più a vivere così!” oppure con un vero e proprio tentativo di suicidio): infatti, è proprio questa a bloccare i genitori a procedere con la terapia (soprattutto nella fase di annuncio, nella quale viene detto onestamente e chiaramente al figlio come le cose cambieranno, al fine di mettere fine al loro adattamento alla dipendenza del figlio).

La dipendenza disfunzionale risulta così essere caratterizzata dalla presenza di diversi stati emotivi quali: l’impotenza, colpa, paura, minaccia, biasimo e pietà. Complessivamente potremmo considerare come alla base della relazione disfunzionale vi sia una forte condivisione, sia da parte dei genitori che del figlio, dell’idea dell’incapacità del giovane. Questi è portato a ricercare costantemente, anche in modo tirannico e aggressivo, l’aiuto dei genitori in faccende che dovrebbe essere in grado di risolvere autonomamente; dall’altro lato i genitori tendono ad adattarsi alle richieste del figlio (soprattutto vivendo nella convinzione che sia un dovere dei genitori soddisfare le richieste dei propri figli e garantire loro una vita più facile). Il manuale propone una via terapeutica che si è rivelata molto efficace: la NVR, adatta per aiutare i genitori a ridurre l’adattamento e rompere il legame disfunzionale al fine di lasciar spazio ad una dipendenza funzionale. La NVR terapeutica non è altro che una rivisitazione della NVR sociopolitica (applicata ad esempio da Gandhi e M.L. King), consistente nel rimarcare pacificamente la presenza degli oppressi (genitori), in modo da provocare una risposta positiva dal lato degli oppressori (il figlio). L’atteggiamento pacifico è particolarmente necessario al fine di evitare un escalation (simmetrica o complementare), ossia una risposta aggressiva e negativa da parte del bambino-adulto che possa peggiorare la relazione familiare.

Mancato passaggio all’età adulta: la struttura del manuale

Il manuale è organizzato in sette capitoli, ciascuno trattante diversi temi rilevanti:

  1. il primo capitolo introduttivo definisce la condizione familiare, descrivendo soprattutto la differenza tra una dipendenza disfunzionale ed una funzionale (obiettivo ultimo della terapia).
  2. Il secondo capitolo descrive la NVR terapeutica in linea generale: viene introdotta la necessità di lavorare unicamente con i genitori (questione meglio approfondita nel capitolo successivo), le difficoltà che potrebbero insorgere (come l’impossibilità di procedere all’azione da parte dei genitori) e spiegata la nozione di responsabilità totale (ossia la tendenza da parte dei genitori di credere di possedere controllo totale sulle azioni del figlio).
  3. Il terzo capitolo descrive più dettagliatamente i clienti e il trattamento nelle sue fasi principali. Precisamente le fasi della NVR sono: la fase iniziale (nella quale vengono poste le basi per il processo di de-adattamento, quindi viene creata l’alleanza terapeutica, viene elaborata una tabella di marcia, grazie alla quale i genitori possono immediatamente osservare i vantaggi del processo terapeutico, viene rimarcata l’importanza di una rete di sostegno che permette alla famiglia di uscire dalla condizione di segretezza e isolamento nella quale si trovano); fase dell’annuncio (ossia i genitori vengono invitati a mettere per iscritto tutte le modifiche che hanno intenzione di apportare al rapporto familiare, il tutto mantentendo la prima persona plurale (in modo che quanto detto non risulti essere un ordine, il che potrebbe suscitare un escalation che è preferibile evitare) e un tono cordiale; fase di sostegno (ossia chiedere ai genitori di identificare alcune persone particolarmente vicine a loro o al figlio che possano intervenire nei momenti in cui le reazioni di ambo le parti potrebbero creare un escalation. Ciascun sostenitore potrà avere un ruolo diverso e potrà partecipare ad alcune sedute di gruppo. Gli autori suggeriscono anche la possibilità di creare un gruppo Whatsapp con i sostenitori e i genitori al fine che tutti possano essere tenuti aggiornati relativamente alle interazioni che avvengono con il bambino-adulto).
    Successivamente a queste fasi ha inizio il processo di de-adattamento che richiede una forte volontà da parte dei genitori di passare all’azione, riducendo i servizi e i diritti alla privacy (che non fanno altro che favorire l’isolamento della famiglia, quindi la dipendenza disfunzionale). L’intervento terapeutico potrà essere interrotto nel momento in cui si inizia ad instaurare una dipendenza funzionale (ad esempio, il figlio non assume più comportamenti aggressivi e minacciosi o non è più NEET).
  4. Il quarto capitolo tratta delle minacce di suicidio, inserendo diversi esempi clinici.
  5. Il quinto capitolo vuole invece identificare alcuni comportamenti tipici che potrebbero essere esitanti in un insuccesso del passaggio all’età adulta (quali l’abuso digitale, il rifiuto scolastico e lavorativo, bambini con comportamenti tirannici (ossia aggressivi e le cui reazioni sono temute dai genitori che finiscono così con l’accomodarsi alle loro richieste) oppure comportamenti finanziari irresponsabili (come fare acquisiti con le carte di credito dei genitori senza prima chiedere il permesso).
  6. Il sesto capitolo tratta della dipendenza disfunzionale in contesti particolari che possono presentarsi nello studio. Inoltre vengono inseriti diversi esempi di come affrontare praticamente le situazioni specifiche (ad esempio come far capire ai genitori che la loro urgenza è compresa, ma è richiesto comunque un percorso richiedente del tempo per poter risolvere la situazione di emergenza nella quale si trovano).
  7. Il settimo capitolo assume invece la prospettiva del bambino-adulto, fin’ora trascurata dato che i clienti principali sono i genitori. Ne viene trattato il vissuto personale (i sentimenti di vergogna, di incompetenza) e eventi passati che potrebbero aver favorito l’emergere della dipendenza disfunzionale (come eventi particolarmente stressanti o problemi relazionali). Nella prima parte del capitolo viene anche sottolineata l’importanza che, nel caso fosse disponibile a seguire un percorso terapeutico, il figlio venga seguito da un terapeuta diverso rispetto i genitori.

Il manuale risulta essere molto scorrevole soprattutto grazie alla continua presenza di esempi clinici che rendono la condizione familiare molto chiara e favoriscono la comprensione dell’approccio terapeutivo, NVR. Gli esempi clinici possono comprendere intere storie di famiglie con dipendenza disfunzionale, sia esempi di annunci o di risposte alle varie obiezioni/comportamenti dei genitori.

Mancato passaggio all’età adulta: gli effetti dei lockdown sulle famiglie degli adulti-bambini

Per concludere, una riflessione emersa dalla lettura del libro è la possibilità di come l’attuale condizione pandemica possa aver influenzato famiglie già in una dipendenza disfunzionale, così come famiglie, che pur non essendolo, siano particolarmente fragili. Nelle fasi della NVR viene sottolineata l’importanza di avere una rete di sostegno e di rompere la condizione di isolamento e segretezza (dettate dalla vergogna), entrambi processi necessariamente interrotti dai diversi LockDown. La particolare situazione deve dunque aver messo in seria difficoltà genitori che avevano appena intrapreso il percorso terapeutico, ponendoli di fronte alla necessità di prendere una posizione ancor più decisa e stabile del non ricadere nei precedenti pattern disfunzionali. Diversi sono gli esempi clinici riportati nel libro in cui, al fine di rompere la dipendenza disfunzionale, viene imposto un cambiamento radicale (come ad esempio l’allontanamento momentaneo del genitore dal quale la dipendenza è maggiore), che è difficile attuare nella situazione sanitaria in cui ci troviamo da inizio 2020. Allo stesso tempo, è chiaro anche il possibile effetto del COVID e le conseguenti chiusure su famiglie con figli particolarmente fragili (nel senso di presentanti alcuni dei comportamenti tipici elencati nel capitolo quinto). La chiusura totale è, innanzitutto, un forte stressor relazionale (riduce i rapporti sociali e può metterne a repentaglio altri che si credevano più stabili, esponendo altamente individui vulnerabili): nel momento in cui sia i genitori che il figlio iniziano a sottovalutare le capacità di coping del secondo, potrebbe emergere una condizione di dipendenza disfunzionale, in cui il figlio (così come i genitori) pensa di non poter sopravvivere senza i servizi dei genitori. Allo stesso tempo, l’attuale situazione può favorire la condizione NEET del figlio: egli potrebbe aver perso ogni motivazione scolastica/lavorativa oppure potrebbe aver trovato difficoltà nella ricerca di un lavoro alla fine degli studi.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Omer, H., Dulberger, D. (2021) Mancato passaggio all'età adulta. Aiutare i genitori di figli adulti con dipendenza radicata. Alpes Italia
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