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I Disturbi del calcolo e del numero: modelli neuropsicologici, diagnosi, trattamento (2017) a cura di A. Biancardi, E. Mariani e M. Pieretti – Recensione del libro 

Un testo chiaro ed esaustivo nel campo della cognizione, abilità e apprendimento numerico, una bussola tra aspetti teorici e pratici.

Di Giorgia Di Franco

Pubblicato il 01 Lug. 2021

Il libro I disturbi del calcolo e del numero: modelli neuropsicologici, diagnosi, trattamento è stato pensato e realizzato per tutte quelle figure professionali che si accingono allo studio o a un aggiornamento professionale riguardo alle tematiche dello sviluppo e dell’apprendimento delle abilità matematiche in età evolutiva.

 

Il volume è stato curato da Andrea Biancardi (psicologo, psicoterapeuta e coordinatore del “Centro per l’Apprendimento Tassinari), Enrica Mariani (logopedista, pedagogista, dedita ad attività di clinica e di ricerca) e Manuela Pieretti (Logopedista, pedagogista e docente presso l’Università La Sapienza e Tor Vergata), edito da Erickson nel 2017.

Il libro è composto da sei capitoli ognuno creato grazie al contributo di professionisti specializzati e dediti da tempo nello studio, nella diagnosi e nell’abilitazione delle abilità matematiche. Tra gli autori troviamo: Luisa Girelli, Marco Zorzi, Franco Sella, Sara Caviola, Denes Szucs, Andrea Biancardi, Alice Ara, Enrica Mariani, Manuela Pieretti e Cristina Caciolo.

Questo testo presenta una buona suddivisione perché permette al lettore di approfondire le tematiche in modo graduale o di scegliere liberamente quale aspetto attenzionare rispetto al proprio livello di conoscenza dell’oggetto di studio.

Come si è provato a suggerire precedentemente, il testo presenta una disamina esaustiva dei disturbi del calcolo e del numero: dalle ricerche a modelli teorici ben fondati su evidenze scientifiche, da riferimenti diagnostici sul panorama italiano e internazionale come le due Consensus Conference Italiane (2007, 2011) e il DSM-5 a principi cardine di abilitazione e potenziamento delle abilità matematiche.

Inoltre, il volume è ricco di raccomandazioni e indicazioni sul come destreggiarsi e districarsi in un campo dove la ricerca scientifica è ancora nel pieno del suo sviluppo.

Ogni autore, quindi, non si limita a presentare dati e teorie ma mira a supportare ed evidenziare quali sono i modelli teorici validi, i riferimenti e gli oggetti di indagine di un clinico e, ancora, gli strumenti e gli approcci che può avere a disposizione un professionista che si accinge a fare abilitazione.

Nell’intraprendere la lettura del volume, il percorso inizia con un’introduzione storica della ricerca sulle abilità matematiche e sui disturbi correlati che avvia i primi passi negli anni ’80 del secolo scorso e che fin dall’inizio si imbatte nelle problematiche metodologiche dello studio delle abilità numeriche e nella difficoltà di una definizione terminologica, di individuazione dell’eziopatogenesi e dei correlati neuro-funzionali, la loro affermazione come evidenza scientifica e la conseguente applicazione clinica.

Successivamente, da una contestualizzazione e presentazione dello stato dell’arte della ricerca, il volume si concentra a esaminare i sistemi alla base delle abilità numeriche e i meccanismi cognitivi coinvolti in traiettorie di sviluppo tipico e atipico, così da evidenziare quali potrebbero essere le componenti cognitive deficitarie che un bambino con difficoltà nell’ambito della matematica può presentare.

Questo volume, inoltre, non tralascia argomentazioni che potrebbero sembrare marginali ma si occupa di esaminare l’impatto che possono avere le componenti emotive e le differenze di genere sulle abilità numeriche. Anche in questo caso ci districheremo tra ipotesi ed evidenze scientifiche che solleciteranno l’emergere di ulteriori spunti di riflessione sull’approccio culturale e scolastico alla matematica.

Particolarmente apprezzabile è la trattazione accurata degli aspetti inerenti le linee guida individuate ed emesse dalle due Conferenze di Consenso (2007, 2011) a cui un clinico dovrebbe fare riferimento e che Andrea Biancardi e Alice Ara definiscono come

documenti che rappresentano lo sforzo dei clinici e dei ricercatori italiani di concretizzare quanto la ricerca internazionale ha prodotto sui disturbi specifici di apprendimento per orientare verso una corretta e aggiornata pratica clinica. 

Se cercate un testo che racchiude chiarezza, esaustività e novità nel campo della cognizione, abilità e apprendimento numerico potreste includere la lettura di questo testo che, anche successivamente, potrebbe ricoprire il ruolo di bussola tra aspetti teorici e pratici.

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