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Rabbia e aggressività: quali sono i trattamenti più efficaci per gestirle?

L'espressione “gestione della rabbia” è diventata un luogo comune nella cultura occidentale ma la letteratura scientifica sull’argomento è ancora limitata

Di Eleonora Galletti

Pubblicato il 18 Giu. 2021

Questo articolo nasce per rispondere ad un interrogativo sempre più frequente: quali trattamenti si sono mostrati più efficaci nella gestione della rabbia e dell’aggressività?

 

Negli ultimi decenni, i ricercatori hanno iniziato a riconoscere la rabbia disregolata come un problema psicologico comune e debilitante. Di conseguenza, il trattamento della rabbia e dell’aggressività ha ricevuto una crescente attenzione in letteratura. La ricerca di Lee e DiGiuseppe esamina le meta-analisi esistenti sui possibili interventi per la gestione di queste due problematiche, con l’obiettivo di sintetizzare le attuali evidenze su tali trattamenti e di identificarne l’efficacia (Lee & DiGiuseppe 2017).

L’espressione “gestione della rabbia” è diventata un luogo comune nella cultura occidentale. A conferma di ciò, ricercando questa dicitura su Google nel giugno 2021, otteniamo 2.920.000 risultati. In contrapposizione a ciò, la letteratura scientifica sull’argomento realmente attendibile è purtroppo circoscritta a pochi studi, i quali suggeriscono che la rabbia non sempre porti all’aggressività, né che la rabbia sia necessariamente una causa dell’aggressività. Sembrerebbe, infatti, non solo che possa esistere rabbia senza aggressività, ma che possano verificarsi episodi di pura aggressività svincolati dall’emozione della rabbia. Tuttavia, una recente review, ha portato alla luce una solida relazione tra rabbia e comportamento violento (Cheriji, Pintea & David, 2012); allo stesso modo, una recente valutazione di un trattamento per la rabbia somministrato individualmente ha rilevato che le riduzioni dei comportamenti aggressivi erano associate a una diminuzione della rabbia (Novaco & Taylor), evidenziando una stretta connessione tra i due fattori. Questi studi forniscono supporto all’ipotesi che il trattamento della rabbia possa tradursi in una riduzione dell’aggressività, per cui trattando una problematica, si tratta indirettamente anche l’altra.

Lee e DiGiuseppe (2017), autori della ricerca di riferimento, hanno identificato 21 meta-analisi, delle quali sono stati integrati i risultati per fornire una panoramica definitiva del trattamento di tali problematiche. Queste ricerche rappresentano una base di dati sostanziale su cui valutare se tali trattamenti funzionano e quali trattamenti sembrano avere maggior successo.

Per ciò che concerne la rabbia, è emerso che nel confronto tra tecniche di rilassamento, apprendimento di abilità sociali, trattamenti cognitivi e interventi cognitivi e di rilassamento per la rabbia, i trattamenti di rilassamento sono risultati i più efficaci, seguiti da potenziamento di abilità sociali, tecniche cognitive combinate a rilassamento e pure terapie cognitive (Edmondson & Conger, 1996). Tra le tecniche risolutive, spiccano dunque trattamenti di natura comportamentale e cognitivo-comportamentale (CBT, Cognitive-Behavioral Therapy). Tuttavia, è bene citare una specifica meta-analisi che ha evidenziato come anche la terapia psicodinamica abbia prodotto buoni risultati, e un’ulteriore meta-analisi che ha individuato discreti esiti nel trattamento della rabbia, sia con metodi di CBT, sia non-CBT (Saini, 2009; Kusmierska, 2011). Questi studi suggeriscono che sia gli approcci CBT, sia altri approcci per il trattamento della rabbia sono comparabilmente e almeno moderatamente efficaci.

In merito all’aggressività, nella letteratura esistente sono disponibili pochi studi che pongono a confronto i differenti tipi di trattamento. Tra gli studi sull’argomento, una meta-analisi in particolare ha individuato la terapia comportamentale come più efficace rispetto ad altri modelli (Fossum et al., 2008). Ad ogni modo, sembra che i tentativi di districare gli effetti di ciascuno dei differenti tipi di trattamento siano stati in gran parte infruttuosi a causa della mancanza di studi.

Sebbene ci fossero solo pochi studi sulla terapia familiare, anche i risultati per questo tipo di tecnica sono promettenti. Il campo della psicoterapia è impantanato nei dibattiti teorici tra modelli concorrenti, ma tali dibattiti sono notevolmente assenti nei trattamenti per rabbia e aggressività. Ciò si verifica perché i sostenitori di altri orientamenti teorici non hanno nulla da offrire per il trattamento della rabbia e dell’aggressività? Improbabile. La citazione di Carl Sagan, “L’assenza di prove non è prova di assenza”, spinge a suggerire che sia necessaria maggior ricerca sul trattamento in altri approcci teorici, in quanto essi potrebbero fornire componenti preziose nel trattamento di tali problematiche (Lee & DiGiuseppe 2017).

In conclusione, prove sostanziali supportano l’efficacia dei protocolli di intervento per rabbia ed aggressività. Tra le varie terapie, i risultati dimostrano che i trattamenti cognitivo-comportamentali rappresentano attualmente l’intervento più efficace, nonché più comunemente diffuso, sia per la rabbia, sia per l’aggressività.

 

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