Nel suo saggio, edito da Raffaello Cortina e a cura di Franco Del Corno per la sua edizione italiana, Lawrence Josephs tratta dello spinoso tema dell’infedeltà.
In particolare, l’autore sceglie di affrontare questo tema descrivendo le motivazioni che lo indurrebbero, le specifiche dinamiche emotive e comunicative che lo identificherebbero, per offrire al lettore una concettualizzazione complessa e dettagliata del fenomeno dell’infedeltà più radicata teoricamente ed empiricamente fondata.
Unitamente a questo scopo, Joseph mirerebbe a colmare lo iato tra le teorie più sociali, delle relazioni, quelle sugli stili di attaccamento ed evoluzionistiche, con le pratiche cliniche e terapeutiche dal momento che egli ritiene che ad oggi vi siano pochi strumenti evidence-based per persone ansiose, depresse o arrabbiate a seguito di esperienze di infedeltà.
Il titolo originale del saggio è abbastanza chiaro: The Dynamic of Infidelity. Applying Relationship Science to Psychotherapy Practice, come lo è altrettanto lo scopo dell’autore, in doppia veste di ricercatore e psicoterapeuta, di delineare nuovi interventi e modalità relazionali a partire da dati empirici e dalla specificità della sofferenza riportata dalla persona.
Come è possibile accogliere e aiutare efficacemente con la terapia, senza giudizi o moralismi, una persona che ha vissuto o sta vivendo un tradimento?
La risposta a tale domanda non è semplice né banale in quanto l’infedeltà per sua stessa definizione porta spesso nella stanza del terapeuta una triade: il tradito, il traditore e l’amante.
La risposta si complica ulteriormente se si considera l’enorme quantità ed eterogeneità delle evidenze scientifiche prodotte sull’argomento, ognuna facente riferimento a modelli teorici e paradigmi peculiari che scompongono l’infedeltà in molteplici facce.
Ad esempio, alcuni autori come Baumeister e colleghi riportano dati a sostegno del fatto che gli uomini avrebbero una maggiore propensione al tradimento perché sperimenterebbero maggiori livelli di desiderio sessuale rispetto alle donne.
In aggiunta, diversamente da esse, i maschi sono meno monogami e meno selettivi nella scelta del partner per aumentare le probabilità riproduttive (Baumeister, Catanese, Vohs, 2001).
Altri invece sottolineano come le persone abbiano strategie riproduttive diverse a seconda degli stili di attaccamento sviluppati; in particolare Belsky (2000) evidenzia come gli stili ansiosi ed evitanti siano maggiormente propensi a creare relazioni caratterizzate da infedeltà poiché nel primo caso le persone tendono a costruire ansiosamente legami intimi con eccessive richieste nei confronti del partner e nel secondo caso invece questi si evitano e si ricerca più libertà sessuale e indipendenza.
Tuttavia, tralasciando le diverse teorie che si sono occupate nel tempo delle ragioni che porterebbero ad essere monogami piuttosto che infedeli, teorie che vengono trattate dettagliatamente nel saggio, da un punto di vista psicologico viene rimarcato quanto sia spesso difficile accettare che il proprio partner abbia il diritto di pensare e fare ciò che vuole, soprattutto quando le sue credenze o azioni hanno a che fare con l’infedeltà.
Tali credenze infatti sono spesso dicotomiche: o siamo completamente a favore della monogamia, come pilastro necessario per l’accudimento e la protezione della prole o versiamo al suo polo opposto che vede nell’infedeltà e nella poligamia l’unico modo per risolvere tutta l’ambivalenza e la frustrazione affettiva e sessuale data da una condizione oppressiva imposta dalla cultura e dalla società.
Inoltre, il significato e l’investimento intimo ed emotivo che precedono e si accompagnano a queste nostre credenze sono rilevanti e complicano il lavoro terapeutico che sarà principalmente centrato sulla promozione di un pensiero più dialettico e integrato e sull’adozione di una modalità terapeutica che lo favorisca e non ceda a (pre)giudizi o prese di posizione.
A parere di Joseph, la riunione e l’integrazione di tutti gli aspetti – evoluzionistici, sociali, culturali e psicologi – che definiscono l’infedeltà sotto un unico cappello, quello della scienza delle relazioni, potrebbero essere la risposta a tutte le domande e alle molteplici caratteristiche dell’infedeltà che sono state studiate separatamente le une dalle altre.
Infatti per comprendere appieno tutti gli aspetti del conflitto tra infedeltà e fedeltà, riportati anche dai pazienti, occorre sviluppare una visione globale che non sottovaluti né ignori alcuna variabile.
Questa la ragione per la quale nei primi capitoli del saggio viene affrontato il tema dell’ambivalenza fra monogamia e poligamia integrando diversi aspetti, biologici, evolutivi, sociali e culturali.
Si passa poi ad una rassegna delle differenze di genere legate alle ragioni e agli effetti del tradimento negli gli uomini e nelle donne, con interessanti passaggi in cui l’autore fa risalire l’infedeltà anche alla presenza di specifici tratti di personalità e alla gestione dei propri stili di attaccamento insicuro ed evitante all’interno della relazione.
Gli ultimi capitoli invece sono riservati agli stili comunicativi legati alla fedeltà e all’infedeltà e all’individuazione degli ingredienti essenziali per il successo delle relazioni a lungo termine, sia tra partner sia tra terapeuta e paziente coinvolto in un’esperienza di tradimento, ovvero autenticità, affidabilità e cooperazione.