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Infedeltà. Scienza delle relazioni e psicoterapia (2021) di Lawrence Josephs – Recensione del libro

L'autore del volume "Infedeltà" propone un approccio di tipo integrato al trattamento attraverso l'uso di tecniche e relazioni terapeutiche evidence-based

Di Marta Villa

Pubblicato il 18 Mag. 2021

Il libro si rivolge agli psicoterapeuti che si occupano di pazienti alle prese con i conflitti che derivano dall’infedeltà, allo scopo di promuovere empatia e comprensione nei confronti di tutti coloro che vivono l’esperienza del triangolo amoroso.

 

L’infedeltà appartiene a quel tipo particolare di traumi prodotti dalle azioni consapevoli e determinate di un essere umano con il quale la vittima ha un legame profondo e significativo. L’autore propone, nel volume, un approccio di tipo integrato al trattamento, che unisce il punto di vista della scienza delle relazioni con ricerche di psicologia sociale, psicologia della personalità e psicologia evolutiva attraverso l’uso di tecniche e relazioni terapeutiche evidence-based.

Nel corso degli anni, le diverse branche della psicologia, si sono occupate dell’argomento anche se le loro intuizioni hanno trovato poca applicazione nella pratica; la svolta è arrivata grazie alle ricerche sugli stili di attaccamento adulto e sulla loro relazione con gli stili di comunicazione coniugale, dalle quali è emerso che i soggetti con attaccamento sicuro riescono ad attivare stili di comunicazione coniugale più costruttivi e hanno minori probabilità di essere infedeli. Le persone con patologie hanno maggiori difficoltà nel gestire i conflitti, per questo i tassi di prevalenza dell’infedeltà sono più alti tra i soggetti che hanno un attaccamento insicuro, oppure elevati livelli di narcisismo. L’infedeltà può essere, quindi, una conseguenza di disturbi di personalità latenti che producono pattern disadattivi di comunicazione all’interno delle relazioni intime.

I nuovi studi hanno anche collegato la presenza di uno stile di attaccamento insicuro con la compromissione della funzione riflessiva, ovvero della capacità di riflettere sui propri e altrui stati mentali. Il trattamento terapeutico dell’infedeltà può quindi consistere, da un lato, nel tentativo di facilitare la costruzione di un attaccamento sicuro tra i membri della coppia, e dall’altro, nell’incremento della capacità riflessiva.

Nelle coppie in condizioni di stress, i partner tendono ad incolparsi reciprocamente per la propria infelicità, come se l’altro ne fosse l’unica causa. In realtà, servirsi del partner come mezzo per ottenere una catarsi emotiva ha l’effetto di ostacolare l’empatia e contribuire all’esacerbazione dei problemi sui quali si recrimina, incrementando la propria disregolazione e sommergendo l’altro con sentimenti opprimenti che non sa affrontare.

Per avere successo in una relazione a lungo termine è utile possedere un particolare tipo di capacità riflessiva sia verso i propri stati mentali sia verso quelli del partner. Essa può essere sviluppata grazie all’aiuto del terapeuta e fa comprendere al paziente che, da una parte, i propri difetti caratteriali producono un impatto negativo sugli stati mentali del partner perché possono sollecitarne le caratteristiche peggiori, e dall’altra, che l’infedeltà infligge un danno psicologico difficile da sanare perché lede il valore personale e compromette la capacità di fidarsi delle altre persone.

Un’altra variabile fondamentale nella costruzione di positive relazioni a lungo termine è l’autenticità, cioè essere aperti ed onesti nelle relazioni intime. Essa è opposta al gioco relazionale narcisistico ed è, invece, associata ad un attaccamento sicuro e alla capacità di mettere in atto comportamenti relazionali sani, oltre che a maggiori capacità di mindfulness e a caratteristiche come una minore propensione all’argomentazione difensiva, la disponibilità ad apparire vulnerabili e il rifiuto all’inganno.

Le persone autentiche hanno difficoltà a tollerare i sentimenti spiacevoli prodotti dalla menzogna o dalla mancanza di onestà nei confronti di sé stessi poiché si crea un “sovraccarico cognitivo”, che può ridurre la capacità di regolazione dei processi emotivi.

Le credenze specifiche relative all’infedeltà spesso riflettono idee che appartengono alla cultura popolare ed esprimono i valori morali più diffusi: si instaura quello che gli psicologi cognitivi chiamano pensiero dicotomico e diventa molto difficile la promozione di un pensiero dialettico, cioè la capacità di tenere in considerazione entrambe le posizioni in una situazione di conflitto. Questo rende difficile il lavoro del clinico in quanto parte neutrale, infatti l’investimento dei pazienti nelle proprie credenze è rilevante e soprattutto essi si aspettano che il terapeuta le validi, invalidando, nello stesso tempo, le credenze di segno opposto. L’alleanza terapeutica può, quindi, risultare incrinata dalle relazioni negative dei pazienti ai tentativi dell’esperto di facilitare lo sviluppo di una metaprospettiva che permetta di prendere in considerazione tutti gli aspetti di un conflitto.

Trattare l’infedeltà significa indurre i pazienti a mentalizzare la psicologia dei triangoli amorosi e del tradimento sessuale tenendo conto della propria disregolazione emotiva e delle modalità difensive messe in atto per farvi fronte. Questo non significa necessariamente idealizzare la monogamia, ma riconoscere che un rapporto monogamico non consensuale configura un comportamento non etico che danneggia la relazione, indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale. Il trattamento dell’infedeltà, sia individuale che di coppia, richiede un’integrazione tra psicoterapie differenti, che prevede la combinazione di approcci psicodinamici per incrementare il funzionamento riflessivo con approcci comportamentali che utilizzano l’accettazione mindful dei difetti del partner, l’addestramento delle capacità di comunicazione, e un intervento focalizzato sulle emozioni per sanare le ferite dell’attaccamento.

L’autore affronta, in ogni capitolo, il tema dell’infedeltà da un punto di vista differente:

  • nel capitolo 1 dal punto di vista della psicologia evoluzionista;
  • nel capitolo 2 come sinonimo di attaccamento insicuro e di un ridotto funzionamento riflessivo;
  • nel capitolo 3 analizza le differenze di genere rispetto alle cause del tradimento e come esse interagiscono con lo stile di attaccamento;
  • nel capitolo 4  si occupa dell’infedeltà come conseguenza della modalità narcisistica di gestione dell’attaccamento insicuro;
  • nel capitolo 5 considera l’infedeltà dal punto di vista della desiderabilità di un individuo in qualità di partner in una relazione sentimentale;
  • nel capitolo 6  tratta la psicologia della gelosia amorosa e l’infedeltà come vendetta;
  • nel capitolo 7 esamina l’evoluzione dei motivi dell’infedeltà nel corso della vita;
  • nel capitolo 8 illustra i problemi dei partner traditi o degli amanti quando il traditore non rinnova l’impegno verso la monogamia;
  • nel capitolo 9 descrive le difficoltà del trattamento dell’infedeltà quando è secondaria ad una dipendenza sessuale;
  • nel capitolo 10  esamina gli stili di comunicazione associati a fedeltà ed infedeltà;
  • nel capitolo conclusivo descrive gli elevati livelli di mentalizzazione, autenticità e generatività che sembrano essere gli ingredienti essenziali per il successo delle relazioni a lungo termine.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Lawrence Josephs (2021) Infedeltà. Scienza delle relazioni e psicoterapia. Raffaello Cortina
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