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Introduzione al test di Rorschach secondo il metodo R-PAS

Il metodo R-PAS per il test di Rorschach costituisce l’aggiornamento più sofisticato e scientificamente fondato del Sistema Comprensivo.

Di Annamaria Nuzzo

Pubblicato il 12 Mag. 2021

Il Rorschach Performance Assessment System (R-PAS) raccoglie l’eredità del Sistema Comprensivo (C.S.) di Exner, ancorandosi agli elementi diagnostici più validi e sviluppando prassi e tecniche innovative, alla luce di una costante ricerca scientifica.

 

 Il test di Rorschach (1921) vanta una lunga tradizione clinica e scientifica e rappresenta un costante punto di riferimento per i professionisti della salute mentale di tutto il mondo.

Il Rorschach Performance Assessment System (R-PAS) raccoglie l’eredità del Sistema Comprensivo (C.S.) di Exner (Exner, Eldberg, 2005), ancorandosi agli elementi diagnostici più validi e sviluppando prassi e tecniche innovative, alla luce di una costante ricerca scientifica (Meyer, Viglione, Mihura, Erard, Erdberg, 2011)

Ideato dai membri più importanti del Rorschach Research Council (l’organo istituito da Exner al fine di garantire un continuo aggiornamento e perfezionamento del C.S.), il metodo R-PAS costituisce l’aggiornamento più sofisticato e scientificamente fondato del metodo C.S., al passo con i tempi e con le nuove concettualizzazioni psicopatologiche (Giromini e Zennaro, 2019).

Nella sua essenza, il test di Rorschach consta di dieci tavole sulle quali sono riportate alcune macchie d’inchiostro rifinite artisticamente. Tutti i sistemi Rorschach utilizzano il medesimo set di dieci stimoli a macchie d’inchiostro originariamente progettato, testato e perfezionato da Hermann Rorschach in persona un secolo fa (Mihura and Meyer, 2018). Questo set presenta cinque macchie con colori salienti e stimolanti, in particolare due macchie sono nere e rosse (II e III tavola), mentre le ultime tre tavole sono interamente colorate, e altre cinque caratterizzate da sfumature di nero e grigio; tutte sono posizionate su uno sfondo di colore bianco. La sfumatura cromatica e acromatica delle macchie non fu frutto della diretta volontà di Rorschach, bensì la conseguenza di un difetto di produzione del tipografo, che si rivelò poi molto utile e per questo mantenuto.

Le macchie costituiscono degli stimoli ambigui, complessi e suggestivi, ma anche incompleti e indefiniti. All’interno di ciascuna macchia, sono presenti elementi grafici, definiti da Exner (1996) critical bits, in grado di elicitare la visione di alcuni percetti specifici – è questa la “struttura intrinseca” delle macchie –, ma al contempo ciascuna macchia presenta stimoli visivi contraddittori e idiosincratici, che suscitano il libero costituirsi di differenti e incongruenti immagini visive – è questa la ricchezza “idiografica” delle macchie (Giromini e Zennaro, 2019).

Immagine 1 – Le dieci tavole del Rorschach

Il compito a cui il soggetto esaminato è sottoposto consiste nel guardare ciascuna tavola e rispondere alla domanda: “Che cosa potrebbe essere?”.

 La risposta conseguente fornisce informazioni preziose circa i processi percettivi, comunicativi e di attribuzione di significato adottati dal soggetto nella visione della macchia di inchiostro.

Contrariamente a quanto spesso sostenuto, il test di Rorschach non è un test proiettivo, ma un test di performance, in quanto costituisce una prova di problem-solving di natura visiva, cognitiva e percettiva (Giromini e Zennaro, 2019).

Nella sua essenza, quindi, il Rorschach è un compito comportamentale che permette all’esaminatore di vedere quello che la persona fa (e non quello che dice di fare, come nel caso dei self-report), cioè di osservare la “personalità in azione” (Meyer et al., 2011)

Le soluzioni che l’esaminato trova e offre per rispondere al compito proposto rappresentano i comportamenti messi in atto durante il compito e sono diretta espressione delle proprie caratteristiche di personalità e del proprio stile di elaborazione dello stimolo ambiguo costituito dalle tavole Rorschach (Meyer et al., 2011).

Risulta auspicabile l’utilizzo integrato del test di Rorschach con altri strumenti di assessment psicologici, come i test self-report, per delineare un quadro completo della persona. Infatti, se i punteggi Rorschach identificano caratteristiche implicite di personalità, basate su quello che le persone fanno, le informazioni ricavate dai self- report o accertate da metodi introspettivi colgono soltanto ciò che le persone consapevolmente riconoscono e intenzionalmente riportano durante la somministrazione (Meye et al., 2011). Quindi, il contributo offerto dal test di Rorschach alla conoscenza dell’esaminato è complementare a quanto proviene dai risultati dei test self-report.

A partire dall’osservazione in vivo del comportamento, il Rorschach consente di accedere al mondo implicito e procedurale dell’esaminato, rilevando informazioni uniche:

  • le sue capacità di percezione e di problem solving;
  • le sue strategie di coping e di elaborazione delle informazioni;
  • il suo stile di pensiero;
  • la rappresentazione di sé e le configurazioni relazionali sé- altro.

Il Rorschach risulta capace di cogliere anche eventuali distorsioni nell’esame di realtà o, a livello più intimo, timori e preoccupazioni rilevanti per l’individuo, riuscendo così a tratteggiare una descrizione ricca, multidimensionale e idiografica del soggetto esaminato (Meyer et. al., 2011).

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Meyer, G. J., Viglione D. J., Mihura J. L., Erard R. E., Erdberg P. (2011). Rorschach Performance Assessment System. Administration, Coding, Interpretation, and Technical Manual (trad. it. Rorschach Performance Assessment System - Somministrazione, siglatura interpretazione e manuale tecnico, Milano: Raffaello Cortina Editore, 2015)
  • Giromini, L. e Zennaro, A. (a cura di) (2019). Il test di Rorschach. Applicazioni e ambiti di intervento nel terzo millennio. Bologna: il Mulino
  • Exner, J. E., Erdberg, P. (2005). The Rorschach: A Comprehensive System, Vol.2: Advanced interpretation (3rd ed.). Hoboken, Nj: Wiley.
  • Mihura, J.L, e Meyer, G. J. (2018). Using the Rorschach Performance Assessment System (R-PAS). New York: Guilford Press
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