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La pragmatica della comunicazione digitale. Agire con efficacia online (2020) di Giorgio Nardone, Stefano Bartoli e Simona Milanese – Recensione del libro

Partendo dgli assiomi della pragmatica della comunicazione 'La pragmatica della comunicazione digitale' descrive cosa cambia nella comunicazione digitale

Di Valentina Nocito

Pubblicato il 12 Mag. 2021

Nel 1967 Paul Watzlawick insieme ai suoi collaboratori scriveva La pragmatica della comunicazione, oggi il suo degno erede Giorgio Nardone insieme a due suoi validissimi collaboratori, Stefano Bartoli e Simona Milanese, scrivono La pragmatica della comunicazione digitale.

 

Il libro nasce in piena era digitale e nel bel mezzo della pandemia da Covid 19 dove mesi e mesi di lockdown  hanno reso il digitale l’unico mezzo per comunicare, studiare, continuare a formarci, lavorare, incontrare pazienti.

L’intento dunque degli autori è quello di recuperare gli aspetti pragmatici della comunicazione rivisitandoli all’era digitale, al fine di agire con efficacia online.

Ma cosa cambia nella comunicazione digitale?

Inevitabilmente una riduzione dell’aspetto non verbale, ma ciò nonostante anche la comunicazione digitale può essere resa efficace ed efficiente se viene curata nei suoi vari aspetti. Partendo dai cinque assiomi della pragmatica della comunicazione, gli autori ce ne forniranno una precisa e preziosa descrizione. Ma rivediamo sinteticamente i cinque assiomi della comunicazione:

  • Non si può non comunicare. Qualsiasi comportamento, compresa la mancanza di comunicazione è di per sé un atto comunicativo;
  • Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione, in modo che il secondo classifica il primo ed è quindi meta-comunicazione, e nella comunicazione digitale tale aspetto risulta ancora più decisivo in quanto ascoltare una persona parlare attraverso lo schermo del pc è più faticoso rispetto a farlo dal vivo, in tal senso sapere come comunicare diviene indispensabile tanto per riuscire a tenere l’attenzione del nostro interlocutore quanto per gestire noi stessi durante l’atto comunicativo;
  • La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti; come recitano gli autori del testo in altre parole il flusso comunicativo è influenzato dal punto di vista delle parole che comunicano le quali tendono a interpretare il proprio comportamento non come causa, ma come conseguenza del comportamento dell’altro;
  • Gli esseri umani comunicano sia in maniera digitale che analogica;
  • Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza, in tal senso parliamo della relazione tra gli interlocutori.

Nel capitolo 2 si continua ad approfondire singolarmente ogni aspetto essenziale per una comunicazione digitale efficace come l’importanza di creare un adeguato setting digitale, di curare il nostro aspetto per dare una buona prima impressione, ed ancora suggerimenti su come usare al meglio gesti, sguardo, postura, mimica facciale, voce, pausa, sorrisi, la scelta e l’utilizzo di parole per riuscire ad evocare sensazioni, perché come ricordano gli autori, già Pascal recitava che prima di convincere l’intelletto occorre toccare e predisporre il cuore, e dunque quando, come e con chi utilizzare analogie, metafore, aneddoti, come porre domande, riassumere il contenuto di quanto emerso durante il colloquio, riuscire a creare e mantenere relazione…

Le parole sono lo strumento più potente che un medico possiede, ma le parole, come una spada a doppio taglio, possono mutilare così come guarire. Bernard Lown

Bellissimo e profondamente vero l’aforisma sopracitato ripreso dal testo, che accompagna il lettore al capitolo in cui gli autori sottolineano l’importanza della relazione e della parola all’interno delle professioni che curano, siano esse più specificatamente mediche o psicoterapeutiche.

Ma un aspetto sottolineato dagli autori del libro è come, sempre di più, si stia dimenticando che anche nella medicina la parola e la relazione (che determina l’aderenza del paziente alle prescrizioni del farmaco e a uno stile di vita più sano) diventano essenziali anche nella cura del corpo. Ricordiamo infatti che lo stesso padre della medicina, Ippocrate, considerava il tocco, il rimedio e la parola i tre pilastri dell’agire medico.

Psicoterapia online, formazione a distanza, l’online sta offrendo sempre più opportunità ma non bisogna puntare solo alla quantità ma alla qualità e, su questa scia, il testo offre validi spunti di riflessione su come usare in modo efficace la parola, sia dal vivo oppure, come in questo periodo, sempre più online, soprattutto per noi addetti ai lavori. Mi piacerebbe concludere con un pensiero di Freud sulla parola; pensiero questo, riportato dagli autori all’interno del testo:

Originariamente le parole erano magiche e, ancora oggi, la parola ha conservato molto del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice l’altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l’insegnante trasmette il suo sapere agli allievi, con le parole l’oratore trascina con sé l’uditore e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano effetti e sono il mezzo comune con il quale gli uomini si influenzano tra di loro. Non sottovaluteremo quindi l’uso delle parole nella psicoterapia (Freud, 1933).

 

 

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SCRITTO DA
Valentina Nocito
Valentina Nocito

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Nardone, G., Bartoli, S., Milanese, S. (2020) La pragmatica della comunicazione digitale. Agire efficacia online. Ponte alle Grazie.
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