expand_lessAPRI WIDGET

Osservare e scegliere: effetto odd-ball e decision making

L'effetto odd-ball è utilizzato per capire se un soggetto sia in grado o meno di riconoscere uno stimolo in base alle sue caratteristiche fisiche

Di Tatiana Pasino

Pubblicato il 11 Mar. 2021

Effetto odd-ball, elaborazione e decisione: tutti i comportamenti concepiti dall’uomo possono essere definiti come comportamenti basati su decisioni (Strauch et al., 2020). Qualsiasi decisione, presa in un determinato momento, ha il potere di modellare la cognizione e il comportamento del soggetto. Ma quali sono i processi che ci portano a decidere?

 

Oltre ad analizzare misure comportamentali, come tempi di reazione, la ricerca si è focalizzata sugli indicatori psicofisiologici che sono sempre più popolari in quanto possono fornire informazioni su come la presa di decisione si svolge nello specifico (Satterthwaite et al., 2007). In neuroscienze, il paradigma o effetto odd-ball è utilizzato per capire se un soggetto sia in grado o meno di riconoscere uno stimolo in base alle sue caratteristiche fisiche. Nello specifico, all’interno di un flusso di stimoli disturbanti ci sono stimoli con una bassa probabilità di bersaglio (odd-ball) che suscitano una differenza fisiologica (ad esempio, dilatazione della pupilla) e comportamentale (ad esempio, un cambiamento nei tempi di reazione). De Gee e colleghi (2014) hanno mostrato come la dilatazione della pupilla consente di indagare sul processo decisionale di un soggetto. Le pupille si dilatano in modo differente quando si osservano stimoli particolari o rari piuttosto che stimoli frequenti (Strauch et al., 2020). Il perseguimento di un obiettivo spesso include uno stimolo specifico desiderato che deve essere selezionato, da parte del soggetto, in base ad un’ampia serie di stimoli irrilevanti (ad esempio, serve una chiave specifica per aprire una porta specifica oppure si passano in rassegna vari autobus con lo sguardo per capire quale sia quello giusto da prendere). In molte situazioni, il processo decisionale coincide con la probabilità di elaborazione. Di conseguenza è difficile capire quale parte di una risposta fisiologica o comportamentale può essere attribuita al processo decisionale e quale parte alla probabilità di elaborazione dello stimolo (Strauch et al., 2020).

Nonostante sia possibile utilizzare un’indagine che osserva la dilatazione della pupilla (Qiyuan et al., 1985), i risultati sull’interazione tra elaborazione e decisione sono ancora scarsi. Oltre ai cambiamenti di luminosità o a quelli dovuti alla sistemazione, il diametro della pupilla riflette le fluttuazioni nell’attivazione nervosa centrale (Strauch et al., 2020). Guardando le variazioni del diametro, sono stati studiati molti processi psicologici come il carico cognitivo (Hess & Polt, 1964), l’attivazione emotiva (Ehlers et al., 2016), la ricompensa e l’anticipazione (Schneider et al., 2018), la rilevanza decisionale (De Gee et al., 2014) e gli effetti della probabilità dello stimolo (Murphy et al., 2014). Differenti autori (Simpson & Hale., 1969; van Olst et al., 1979; Einhauser et al., 2010) hanno osservato come il processo decisionale e il dover effettuare una scelta è associato ad una dilatazione della pupilla.

Strauch e colleghi (2020) hanno investigato il ruolo chiave della presa di decisione (scelta) legata a stimoli che hanno una probabilità di elicitare una dilatazione della pupilla (midriasi). Attraverso due esperimenti, gli autori vogliono osservare i cambiamenti psico fisiologici e comportamentali come i tempi di reazione del cambiamento (Strauch et al., 2020). Dato che molti esperimenti valutano soltanto gli effetti della probabilità dello stimolo – e dato che i tempi di reazione sono minori con stimoli bersaglio piuttosto che con stimoli disturbanti (De Gee et al., 2014) – gli autori hanno considerato anche l’effetto del processo decisionale e la sua interazione con la probabilità dello stimolo (Strauch et al., 2020). Nel primo esperimento, sono stati mostrati dei brevi video a 56 soggetti: lo scopo era quello di replicare gli effetti della probabilità della scelta di uno stimolo utilizzando il paradigma odd-ball, valutando la dilatazione della pupilla e il tempo di reazione. Nel secondo esperimento, lo scopo era di chiarire sperimentalmente quale livello di rilevanza dello stimolo fosse correlato con la probabilità della scelta dello stimolo: gli autori hanno indagato inoltre se la sola probabilità di scelta dello stimolo influisce sulla dilatazione della pupilla e sui tempi di reazione (Strauch et al., 2020). I risultati osservati dagli autori sono stati i seguenti: per la a) dilatazione pupillare (midriasi), nel primo esperimento sono stati riscontrati effetti significativi per il processo decisionale dei soggetti, per la probabilità di scelta di uno stimolo e per la loro interazione. Il processo decisionale ha influito sulla dilatazione della pupilla, con una dilatazione maggiore per gli stimoli bersaglio rispetto a quelli distraenti (Strauch et al., 2020). Nel secondo esperimento, l’interazione tra processo decisionale e probabilità di stimolo è stata significativa. Per i 2) tempi di reazione, nel primo esperimento sono stati riscontrati effetti sia per il processo decisionale – dove i partecipanti rispondono più velocemente agli stimoli bersaglio – sia per lo stimolo di probabilità. Nel secondo esperimento, la rilevanza dello stimolo ha influenzato significativamente i tempi di reazione: le reazioni erano più veloci per stimoli frequenti e non rari.

In generale, i risultati ottenuti dimostrano come sia stata trovata una rilevanza dello stimolo come precondizione per gli effetti della probabilità dello stimolo ma non viceversa. La rilevanza e la probabilità di uno stimolo presentato hanno influenzato sia il diametro della pupilla che i tempi di reazione. Tuttavia, per la dilatazione (midriasi), l’analisi suggerisce come l’effetto odd-ball emerga quando gli stimoli sono rilevanti per un obiettivo.

 

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • De Gee, J. W., Wnapen, T., & Donner, T. H. (2014). Decision-related pupil dilation reflects upcoming choice and individual bias. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, 111(5), E618-E625.
  • Einhäuser, W., Koch, C., & Carter, O. L. (2010). Pupil dilation betrays the timing of decisions. Frontiers in Human Neuroscience, 4, 1–9.
  • Ehlers, J., Strauch, C., Georgi, J., & Huckauf, A. (2016). Pupil size changes as an active information channel for biofeedback applications. Applied Psychophysiology and Biofeedback, 41(3), 331–339.
  • Hess, E. H., & Polt, J. M. (1964). Pupil size in relation to mental activity during simple problem-solving. Science, 143(3611), 1190–1192.
  • Qiyuan, J., Richer, F., Wagoner, B. L., & Beatty, J. (1985). The pupil stimulus probability. Psychophysiology, 22(5), 530-534.
  • Murphy, P. R., O’Connell, R. G., O’Sullivan, M., Robertson, I. H., & Balsters, J. H. (2014). Pupil diameter covaries with bold activity in human locus coeruleus. Human Brain Mapping, 35(8), 4140–4154.
  • Satterthwaite, T. D., Green, L., Myerson, J., Parker, J., Ramaratnam, M., & Buckner, R. L. (2007). Dissociable but inter-related systems of cognitive control and reward during decision making: Evidence from pupillometry and event-related fmri. Neuroimage, 37(3), 1017-1031.
  • Schneider, M., Leuchs, L., Czisch, M., Sämann, P. G., & Spoormaker, V. I. (2018). Disentangling reward anticipation with simultaneous pupillometry/fmri. NeuroImage, 178, 11–22.
  • Simpson, H., & Hale, S. M. (1969). Pupillary changes during a decision-making task. Perceptual and Motor Skills, 29(2), 495–498.
  • Strauch, C., Koniakowsky, I., & Huckauf, A. (2020). Decision making and oddball effects on pupil size: Evidence for a sequential process. Journal of cognition, 3(1), 1-17.
  • van Olst, E., Heemstra, M., & Ten Kortenaar, T. (1979). Stimulus significance and the orienting reaction. In H. Kimmel, E. Van Olst & J. Orlebeke (Eds.), The orienting reflex in humans (pp. 521—547). New York, NY: Lawrence Erlbaum Associates.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Decision making e l' ipotesi del marcatore somatico di Damasio
Decision making e l’ipotesi del marcatore somatico

Il decision making è un processo frutto del ragionamento cognitivo, ma che coinvolge anche il corpo e le emozioni secondo l'ipotesi del marcatore somatico.

ARTICOLI CORRELATI
La difficoltà del cambiamento

Non tutte le decisioni risultano facili, intraprendere un cambiamento può essere difficile e richiedere tempo ed energie

Life skills: il decision-making

Il decision-making, il processo di presa di decisione, è una delle life skills dell’OMS, considerata un'abilità trasversale e fondamentale

WordPress Ads
cancel