expand_lessAPRI WIDGET

Disturbi alimentari, immagine corporea e perfezionismo durante la gravidanza

Che associazione esiste tra disturbi alimentari, immagine corporea e perfezionismo nelle donne che stanno affrontando una gravidanza?

Di Sara Magliocca

Pubblicato il 09 Mar. 2021

Durante la gravidanza, l’immagine corporea subisce un declino a seguito delle variazioni di peso e forma del corpo. Questi aspetti individuali di insoddisfazione e tendenza al confronto sociale, sono concomitanti alla presenza di problematiche cognitive associate alla propria percezione corporea, aggravando il disturbo alimentare.

 

I disturbi alimentari sono problematiche strettamente connesse al contesto socioculturale occidentale, che attribuisce forte rilevanza alle forme del corpo, promuovendo ideali di bellezza associati alla magrezza. Il rischio conseguente può essere l’adozione di diete drastiche, il ricorso all’esercizio fisico estremo, l’induzione di vomito e l’assunzione di lassativi (Ferrand et al., 2009), che provocano danni significativi alla salute fisica e al funzionamento psicosociale.

L’anoressia consiste nella restrizione alimentare concomitante alla presenza di dispercezione dell’immagine corporea, perdita di peso e debolezza. La letteratura ha individuato come l’associazione di questa con tratti psicotici sia fonte di un persistente perfezionismo, sbalzi d’umore e disturbo ossessivo compulsivo correlato. La psicosi che emerge in concomitanza all’ansia precedente al pasto e che rende l’individuo sensibile e reattivo agli stimoli, ha spesso un’origine infantile e antecedente il disturbo alimentare (Damercheli, N. Kakavand AR, 2017; Pourghassem Gargari B. et al., 2010).

Durante la gravidanza, la patologia alimentare in donne che ne hanno sofferto precedentemente, può regredire per il timore di provocare danni al feto. Tuttavia, in alcuni casi, c’è il rischio di una ricaduta, favorita dall’aumento di peso e dall’insoddisfazione corporea conseguenze (Bardone-Cone et al., 2013). Anche se tendenzialmente i sintomi miglioreranno nel post-partum (Kordi M. et al., 2014), queste donne sono a rischio di aborto spontaneo, anomalie elettrolitiche, travaglio pretermine, restrizione della crescita intrauterina e inadeguato aumento di peso nel feto. I comportamenti di restrizione calorica, possono anche influire causando ritardi nello sviluppo del bambino e, nel peggiore dei casi, morte materna e fetale ( Rahmanian, V. et al., 2017).

Durante la gravidanza, l’immagine corporea, ovvero il modo in cui ci vediamo e veniamo visti dagli altri (Bardone-Cone et al., 2013), subisce un declino a seguito delle variazioni di peso e forma del corpo, risentendo anche a causa dei condizionamenti della società moderna che valorizza il corpo perennemente magro (Alah-Gholilo, K. et al., 2013).

Questi aspetti individuali di insoddisfazione e tendenza al confronto sociale, sono concomitanti alla presenza di problematiche cognitive associate alla propria percezione corporea (Trindade & Ferreira, 2014), aggravando il disturbo alimentare. Ad esempio, coloro che tendono alla ruminazione, sono vittime del confronto con l’altro ed avendo elevati livelli di perfezionismo, tendono a perseguire standard irrealistici (Mashalpourfard M. et al., 2014).

Il perfezionismo è un tratto di personalità che consiste nello sforzarsi ad essere impeccabili, ponendosi standard irrealisticamente elevati, al contempo valutando criticamente il proprio ed altrui comportamento (Roshanfar, A. Mokhtari, S. Padash, 2013). Sebbene sia nel perfezionismo adattivo che disadattivo l’obiettivo è il raggiungimento del successo, nel primo arrivare allo standard prefissato aumenterà i livelli di autostima, mentre nel secondo l’insoddisfazione per l’obiettivo irrealistico implicherà l’emergere del criticismo verso di sé, che avrà ripercussioni negative individuali (Atadokht, 2016).

Il perfezionismo condiziona fortemente la salute mentale in quanto la preoccupazione per gli errori, che lo caratterizza, è implicata nell’anoressia e nelle abitudini alimentari dannose (Erozkan et al., 2011).

A partire dalle indagini che hanno riscontrato un’associazione tra disturbi alimentari, immagine corporea e perfezionismo nella popolazione (ad es. Mashalpourfard M. et al., 2014) e la loro rilevanza nel compromettere la salute mentale; Kiani-Sheikhabadi M. et al. (2019), hanno indagato la relazione tra questi fattori in 187 donne che stavano affrontando una gravidanza.

Il perfezionismo adattivo non era implicato nell’insorgenza dei disturbi alimentari, nell’anoressia nervosa e nel desiderio di abbuffarsi tra le donne del campione. La componente disadattiva di perfezionismo, invece, si associava positivamente alla patologia alimentare ed ai comportamenti correlati.

Dunque, coerentemente con la letteratura (Welch et al., 2009), il disturbo alimentare in gravidanza può essere favorito o meno dalle tendenze di perfezionismo nei soggetti; soprattutto quelle disadattive, che peggiorano la sintomatologia legata all’alimentazione, l’anoressia nervosa ed il desiderio compulsivo di mangiare (Boone et al., 2010).

Il perfezionismo negativo comporta un atteggiamento ostile verso i propri errori, tendenza a biasimarsi e percepire una mancata corrispondenza tra proprie prestazioni ed aspettative. Le donne incinte con questa componente, potrebbero fare valutazioni imprecise sul proprio peso ed aspetto corporeo, adottando comportamenti rischiosi, ovvero diete ed esercizio fisico eccessivo, che favoriscono lo sviluppo di un disturbo alimentare.

Secondo altre indagini, la componente di perfezionismo è talmente implicata che in alcuni casi può predire indipendente dagli altri aspetti, l’insorgenza di una patologia alimentare (Ariapooran & Shirzadi, 2012).

Il perfezionismo positivo rende le donne meno propense a sviluppare un disturbo alimentare, poiché raggiungeranno l’obiettivo desiderato avendo fiducia nelle proprie capacità (Bardone-Cone et al., 2007); saranno meno propense a preoccuparsi per l’aumento o la perdita di peso e non si biasimeranno.

I risultati mostrano anche una relazione negativa tra l’immagine corporea con i sintomi del disturbo alimentare, l’anoressia nervosa e il desiderio di abbuffarsi. In linea con la letteratura, questa sintomatologia si riduce con l’insorgenza di un’immagine corporea positiva e la soddisfazione verso il proprio aspetto fisico (Mashalpourfard M. et al., 2014).

Infatti, all’aumentare del valore attribuito al proprio corpo, si riducono i comportamenti tipici dell’anoressia nervosa, il desiderio di mangiare ed in generale il rischio di insorgenza della patologia alimentare (Mashalpourfard M. et al., 2014). Al contrario, le donne che si sentono fisicamente poco attraenti, avranno un basso valore fisico e saranno più propense ad adottare una dieta restrittiva che aumenterà l’incidenza e la gravità del disturbo alimentare.

Sebbene i cambiamenti fisici durante la gravidanza condizionano l’immagine corporea, con il rischio di comparsa di disturbi alimentari; ad aggravare la condizione giocano un ruolo i contesti familiari e sociali, che influenzano l’ideale del proprio corpo, generando sofferenza quando questo non rispetta i canoni estetici.

In generale, i medici dovrebbero intervenire effettuando una diagnosi precoce ma soprattutto fare prevenzione. Specialmente le ostetriche, che sono a contatto con le future madri, dovrebbero essere istruite ed istruire sui bisogni nutrizionali di base e gli effetti delle diete restrittive in gravidanza.

Inoltre, per prevenire l’insorgenza di un disturbo legato all’immagine corporea, sarebbe utile rafforzare l’autostima delle future madri; oltre che sostenerle nella rielaborazione dei contenuti che recepiscono dai media, la loro visione del corpo e dell’ideale di bellezza femminile.

A questo proposito, è possibile agire mediante interventi psicoeducativi rivolti alle donne incinte ed ai loro coniugi al fine di ridurre l’incidenza del disturbo alimentare in gravidanza.

 

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Alah-Gholilo, K. Abolghasemi, A. Dehghan, H. Imani, H. (2013). The relationship between friendly behavior and body image with life satisfaction in women. 22(139–46).
  • Ariapooran, S., & Shirzadi, M. M. (2012). Relationships of perfectionism, body esteems and worry with symptoms of eating disorders in athlete women. Scientific Journal of Kurdistan University of Medical Sciences.
  • Atadokht, A. (2016). The effectiveness of mindfulness-based cognitive therapy on social anxiety of students. J Psychol Sch., 5, 139–145.
  • Bardone-Cone, A. M., Brownstone, L. M., Higgins, M. K., Fitzsimmons-Craft, E. E., & Harney, M. B. (2013). Anxiety, appearance contingent self-worth, and appearance conversations with friends in relation to disordered eating: Examining moderator models. Cognitive Therapy and Research.
  • Bardone-Cone, A. M., Wonderlich, S. A., Frost, R. O., Bulik, C. M., Mitchell, J. E., Uppala, S., & Simonich, H. (2007). Perfectionism and eating disorders: Current status and future directions. In Clinical Psychology Review.
  • Boone, L., Soenens, B., Braet, C., & Goossens, L. (2010). An empirical typology of perfectionism in early-to-mid adolescents and its relation with eating disorder symptoms. Behaviour Research and Therapy.
  • Damercheli, N. Kakavand AR, J. M. (2017). The mediating role of fear of positive and negative evaluation on the relationship between social anxiety and eating disorder. Dev Pschol, 13(271–84).
  • Erozkan, A., Karakas, Y., Ata, S., & Ayberk, A. (2011). The relationship between perfectionism and depression in turkish high school students. Social Behavior and Personality.
  • Ferrand, C., Champely, S., & Filaire, E. (2009). The role of body-esteem in predicting disordered eating symptoms: A comparison of French aesthetic athletes and non-athletic females. Psychology of Sport and Exercise.
  • Kiani-Sheikhabadi M, Beigi M, M.-D. Z. (2019). The relationship between perfectionism and body image with eating disorder in pregnancy. Journal of Education and Health Promotion, 8(242).
  • Kordi M, Mohammadirizi S, Shakeri MT, Modares Gharoy M, R. F. (2014). Relationship symptoms of social anxiety with eating disorders in pregnant women. IJOGI, 17(9), 15.
  • Mashalpourfard M. Naderi F, Heidari A, Mehrabizadeh Honarmand, M. (2014). Relationship between social anxiety, body image perception, perfectionism and depression with eating disorders in youth. J Soc Psychol., 9, 35–49.
  • Pourghassem Gargari B, Hamed Behzad M, Seied Sajadi N, Kooshavar D, K. S. (2010). Relation of body mass index to eating attitude in Tabrizian high school girls. Med J Tabriz Univ Med Sci, 32(24), 9.
  • Rahmanian, V., Zolala, F., Mohseni, M., Baneshi, M., & KHalili, N. (2017). Relationship between Body Image and Social Participation in Pregnant Women of Jahrom City, Iran. Quarterly of Horizon of Medical Sciences.
  • Roshanfar, A. Mokhtari, S. Padash, Z. (2013). Effectiveness of psychotheraupeutic training based on life quality on perfectionism in Isfahan counseling centers. J Healthy Sys Res., 6, 86–95.
  • Trindade, I. A., & Ferreira, C. (2014). The impact of body image-related cognitive fusion on eating psychopathology. Eating Behaviors.
  • Welch, E., Miller, J. L., Ghaderi, A., & Vaillancourt, T. (2009). Does perfectionism mediate or moderate the relation between body dissatisfaction and disordered eating attitudes and behaviors? Eating Behaviors.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Gravidanza: effetti della gestazione sulle pazienti psichiatriche
La gravidanza nelle pazienti psichiatriche

Non è chiaro se la gravidanza sia un pericolo per le pazienti psichiatriche ma è necessario individuare strategie affinché la vivano in sicurezza

ARTICOLI CORRELATI
Disturbi alimentari e falsi miti non basta la forza di volonta -Report e video
Disturbi alimentari e falsi miti da sfatare: (non) Basta la forza di volontà! – REPORT e VIDEO dall’evento del CIPda di Milano

Report e video del terzo incontro dedicato ai disturbi alimentari in cui si sfata il falso mito secondo cui per affrontare i DA basta la forza di volontà

WordPress Ads
cancel