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Manuale di Psicologia in Farmacia. Volume 1 (2020) di Fiorella Palombo Ferretti – Recensione

'Manuale di Psicologia in Farmacia' racconta il lavoro sinergico di Farmacisti e Psicologi, che diventano promotori di benessere in ottica multidisciplinare

Di Marta Villa

Pubblicato il 11 Feb. 2021

Il Manuale di Psicologia in Farmacia nasce dall’esigenza di illustrare e promuovere le fondamenta teoriche e le linee guida pratiche dell’iniziativa “Lo Psicologo in Farmacia”, ideata dalla Dott.ssa Fiorella Palombo e già sperimentata con successo in numerose città italiane.

 

Negli ultimi trent’anni la concezione di medicina è cambiata: si è passati dal considerarla come ambito che riguarda unicamente la malattia ad una prospettiva più ampia che comprende anche la promozione della salute. La responsabilità della salute si configura contemporaneamente come un bene collettivo ed individuale ed è, quindi, qualcosa di più della semplice assenza di malattia.

Tutto ciò, sommato agli importanti mutamenti demografici ed epidemiologici degli ultimi anni, ha innescato una radicale modifica delle necessità assistenziali spostando sul territorio la risposta ai nuovi e molteplici bisogni della popolazione.

Proprio in quest’ottica, e grazie alla presenza capillare sul territorio, la farmacia di comunità diventa un luogo privilegiato di ascolto.

La normativa recente, DLgs 153 del 2009, definisce la farmacia un presidio socio-sanitario e le riconosce un ruolo più complesso ed esteso rispetto a quello solitamente attribuitole di “dispensazione di farmaci”: essa può ora proporre progetti di prevenzione e di promozione della salute al fine di garantire ed implementare una continuità socio sanitaria territoriale, fondamentale in questo senso una mappatura ed un collegamento con i servizi territoriali.

Nasce in risposta a questa esigenza l’iniziativa “Lo Psicologo in farmacia” che presuppone il lavoro sinergico di Farmacisti e Psicologi, i quali diventano promotori di benessere individuale e collettivo secondo il modello bio-psico-sociale ed in ottica multidisciplinare.

Essi hanno il compito, lavorando in team con gli altri operatori, di accogliere, ascoltare ed indirizzare, prevenendo e intercettando il disagio psicologico tramite differenti strategie. Questa attività si svolge all’interno della farmacia in un setting nel setting, e prevede un numero massimo di tre incontri con una progettazione ed una restituzione finale calibrate sul singolo utente.

Si tratta di un servizio di primo livello, non specialistico, in cui lo Psicologo fa una prima valutazione secondo un approccio multidimensionale alla persona. Il professionista si avvale dell’ascolto attivo, che prevede l’ascolto dell’altro a tutto campo con un atteggiamento non giudicante, interessato, attento e gentile, attraverso modalità come il colloquio clinico ed il counseling in cui un ruolo fondamentale è assunto dalla motivazione del paziente. L’intenzione comunicativa, però, non è espressa solamente dalle forme verbali, anche i messaggi analogici arricchiscono gli scambi relazionali; il silenzio diventa, dunque, parte integrante dello scambio verbale che si ha nel corso del colloquio e può acquistare significati molto differenti.

Compito dello psicologo è mettere la persona in condizione di comprendere appieno la propria situazione e saperla gestire facendo ricorso alle proprie risorse emotive, affettive e cognitive. Fondamentale è considerato lo stile di vita individuale che si traduce in comportamenti e scelte in grado di incidere sulle condizioni di salute in positivo o in negativo. Viene così introdotto il concetto di Empowerment che presuppone un approccio proattivo anziché reattivo da parte del cittadino, per la promozione del benessere attraverso un processo che rende in grado le persone di aumentare il controllo sulle determinanti della propria salute e di migliorarla.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Palombo Ferretti, F. (2020). Manuale di Psicologia in Farmacia - Volume 1. Fiorella Palombo Editore.
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