Il massaggio del bambino è un’antica tradizione di cura, tramandata di genitore in genitore per generazioni intere, presente nelle culture di molti paesi che recentemente è stata riscoperta e si sta espandendo anche nel mondo occidentale.
L’evidenza clinica e recenti ricerche hanno confermato l’effetto positivo del massaggio sullo sviluppo e sulla maturazione del bambino a diversi livelli.
Con il massaggio possiamo accompagnare, proteggere e stimolare la crescita e la salute del bambino:
- favorisce uno stato di rilassamento sciogliendo le tensioni toniche e i piccoli malesseri;
- la stimolazione tattile promuove ed accelera le connessioni neuronali, favorendo la crescita della guaina mielinica;
- può avere effetti benefici sui dolori della crescita, su fastidi dovuti alla dentizione, previene ed attenua le coliche intestinali;
- facilita nel bambino la conoscenza del suo schema corporeo, lo aiuta a correggere la sua posizione distendendo i muscoli ed aiutandolo a coordinare i movimenti, migliora la capacità di apprendimento e l’integrazione sensoriale.
Il massaggio non è una tecnica, ma è un modo di stare con il bambino, che favorisce il legame di attaccamento e rafforza la relazione genitore-bambino. È un mezzo privilegiato per comunicare ed essere in contatto con il proprio bambino, che sostiene e stimola le competenze e l’autostima dei genitori.
Qualunque sia la forma che assume la pratica, è importante sapere che non ci sono potenziali danni per il bambino. La sensibilità della pelle è una delle funzioni del corpo che si sviluppa per prima ed è particolarmente importante; la stimolazione dell’epidermide è, infatti, essenziale per uno sviluppo organico e psicologico adeguato sia per gli animali che per gli esseri umani. I famosi esperimenti sulle scimmie condotti da Harlow nel 1958, hanno per primi dimostrato che per i piccoli il benessere creato dal contatto è persino più importante del cibo. Harlow (1958) evidenziò che le scimmie, chiuse in gabbia con due sostituti materni (uno di peluche caldo e morbido che non forniva latte, e l’altro freddo e duro, fatto con fil di ferro, ma in grado di erogare latte), preferivano il surrogato di madre di peluche quando si sentivano minacciate e avevano bisogno di conforto, mentre ricorrevano alla madre di fil di ferro solo per soddisfare i bisogni alimentari per poi ritornare alla madre morbida e calda. Venne così dimostrato che la necessità di contatto fisico è un bisogno primario e indipendente da quello relativo al soddisfacimento dei bisogni fisiologici, e che il legame di attaccamento madre-figlio è qualcosa di più che l’esito di un rapporto strumentale finalizzato all’ottenimento di cibo. Alcuni bambini affetti da una deficienza nella crescita esibiscono lo stesso tipo di comportamento in quanto, poiché venga dato loro il cibo di cui necessitano, portano avanti un processo di deterioramento a meno che non intervenga un fattore che implichi un nutrimento emotivo, un contatto benefico e una cura costante (McClure, 2015).
Alcuni studi hanno considerato il massaggio infantile come un intervento per migliorare il rapporto madre-bambino, la salute mentale materna e il benessere del bambino. Ferber et al. (2005) hanno evidenziato che, dopo aver seguito un percorso di massaggio neonatale, le madri di neonati nati pretermine erano meno invadenti e i neonati trattati erano più socialmente coinvolti nella relazione rispetto ai neonati del gruppo di controllo. In un altro studio sono stati raccolti dati relativi ai sentimenti soggettivi di attaccamento di 117 madri (57 nel gruppo sperimentale, 60 nel gruppo di controllo) nei confronti dei propri bambini utilizzando il Maternal Attachment Inventory (MAI). Tutte le madri sono state valutate all’inizio e alla fine dello studio durato 38 giorni e nel gruppo sperimentale i neonati hanno ricevuto ogni giorno una seduta di massaggio di 15 minuti. Sebbene nel pre-test non siano state riscontrate differenze tra i due gruppi, i valori medi post-test del MAI delle madri del gruppo sperimentale erano significativamente più alti di quelli del gruppo di controllo, evidenziando il ruolo del massaggio infantile nel sostenere e incrementare il legame di attaccamento madre-bambino (S., Gurol, S., Polat, S., 2012).
Il massaggio neonatale ha diversi effetti positivi per i bambini in termini di: aumento di peso (soprattutto nei neonati prematuri), migliore ciclo sonno-veglia, migliore sviluppo neuromotorio, migliore relazione di attaccamento, maggiore diminuzione delle catecolamine/ormoni dello stress urinario (norepinefrina, epinefrina, cortisolo); inoltre, è evidente una riduzione delle infezioni e della mortalità nei neonati prematuri (Cooke, A., 2015; Field, T., et al., 1996; Hernandez-Reif, M., et al., 2007; Kulkarni, A., et al., 2010).
Diversi studi indicano l’esistenza di benefici del massaggio neonatale anche per le madri con depressione postnatale e i loro neonati (Fujita, et al., 2006; Feijo, et al., 2006); i meccanismi con cui si ottiene questo risultato possono includere l’imparare a comprendere gli stimoli dei loro bambini e il rilascio di ossitocina (Glover, et al., 2002). Altri studi hanno evidenziato che la maggior parte delle madri con depressione post-partum, che hanno praticato il massaggio neonatale, ha mostrato una riduzione clinica dei punteggi all’Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS), tra il pre e il post esperimento, rispetto alle madri del gruppo di controllo, e un miglioramento significativo dell’interazione madre-bambino (O’Higgins, M., et al., 2008; Onozawa, K., et al., 2001). Herrera et al. (2004) hanno evidenziato che la depressione postnatale può influenzare anche il comportamento tattile oltre che il contenuto affettivo e informativo del linguaggio materno: le madri con un umore depresso, rispetto alle madri non depresse, toccano i loro neonati in modo più negativo e il loro linguaggio è meno ben regolato per quanto riguarda la quantità di contenuto emotivo e informativo, impedendo così alle madri depresse di rispondere efficacemente alle esigenze di sviluppo dei loro neonati. Altri risultati suggeriscono che neonati, figli di madri depresse, che sperimentano sessioni di massaggio di 15 minuti, piangono meno, permangono maggiormente in uno stato di veglia attiva, hanno livelli più bassi di cortisolo salivare e, dopo il massaggio, trascorrono meno tempo in uno stato di veglia attiva, suggerendo che il massaggio ha un effetto rilassante (induce facilmente il sonno).
Altri studi hanno cercato di determinare se un intervento di massaggio infantile possa aiutare i padri a ridurre lo stress percepito e ad aumentare il legame con i neonati durante il periodo post-partum. Darrell Cheng et al. (2011) hanno rilevato che istruire i padri al massaggio infantile diminuisce significativamente il loro stress. Un altro studio evidenzia che i padri che hanno massaggiato i propri bambini sono stati più espressivi, hanno mostrato più divertimento e più calore durante le interazioni di gioco con i loro neonati (Cullen, C., et al., 2000). Sembra, quindi, che il coinvolgimento dei padri durante un percorso di massaggio neonatale sia un importante elemento di sostegno al loro ruolo genitoriale.