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‘In direzione opposta’, romanzo di Alessandro Venuto – Una storia di speranza e di riscatto, di rinascita e di lotta, in cui sul ring si trovano due avversari inediti: paziente e malattia

In direzione opposta dà voce alla storia di due amanti che, caduti nel baratro della tossicodipendenza, decidono di intraprendere un percorso di cura

Di Lilia Del Mauro

Pubblicato il 19 Gen. 2021

Un intreccio di realtà e vicende frutto di immaginazione dell’autore, Alessandro Venuto, che svolge la sua attività professionale in un centro per il recupero delle tossicodipendenze, danno vita a un romanzo avvincente, crudo e vero che racconta il dramma della dipendenza patologica dal titolo In direzione opposta. Un’opera autentica e senza filtri che riesce a dare voce a un fenomeno sempre più attuale: quello delle addictions. 

 

Mi trovavo seduta in un ampio salone finestrato, pieno di suoni e di movimento. L’orologio a muro segnava le 12.30 il che alla Dionisio, comunità terapeutica per il recupero delle tossicodipendenze, significava solo una cosa: l’ora del pranzo. Quello che si fa alla Dionisio è scandire ogni momento della giornata attraverso le lancette dell’orologio, nell’intento di riabituare gli ospiti a vivere secondo i consueti ritmi circadiani, rieducandoli a sentire il proprio corpo e i propri bisogni, per troppo tempo messi a tacere dalla sostanza, alcol, cocaina, eroina o thc, divenuta il primo, e spesso mero ed unico, carburante della vita.

Con la forchetta giocavo con il cibo nel piatto, lo stomaco era troppo chiuso per mangiare. Sentivo addosso gli sguardi dei pazienti, trenta faretti neon che mi osservavano, studiandomi, alla ricerca di una fragilità, reale o presunta, da utilizzare come arma contro di me alla prima occasione. All’improvviso mi venne in mente quando entrai per la prima volta in uno scanner di risonanza magnetica, per fare una fotografia del mio cervello. La sensazione di essere inerme, priva di difese, fu la medesima. Questa è la tipica reazione che il paziente affetto da tossicodipendenza innesca nel suo interlocutore, che cerca di approcciarsi alla patologia per la prima volta. Quella mattina era il mio primo giorno di lavoro come operatrice di comunità alla Dionisio, e ad accogliermi trovai Alessandro Venuto. Il collega sembrava aver superato da molto tempo l’impasse in cui mi trovavo, si muoveva sicuro tra gli ospiti padrone di quel luogo. Dispensava consigli ed intratteneva gli ospiti in brillanti conversazioni. Che abile oratore, pensai. Quale sarà il suo segreto? Sbirciai nel suo piatto, e ci trovai solo dell’insalata. Forse la sua dieta ipocalorica era la chiave di tanta maestria, pertanto decisi di rinunciare al mio pasto affidandomi a questa sorta di pensiero magico. Con il tempo capii che la chiave del successo di Alessandro era un mix di dedizione, sacrificio e passione per il suo lavoro.

Professione che Alessandro ha saputo sapientemente raccontare nel suo romanzo In direzione opposta, dando voce alla storia di due amanti che, caduti nel baratro della tossicodipendenza, decidono di intraprendere un percorso di cura. Come spesso accade nel contesto delle addictions, è solo dopo aver toccato il fondo e sfiorato la morte che Stephen e Sharon decidono di scegliere la vita affidandosi alla cure della Dionisio. Nelle pagine di questo romanzo il lettore si troverà catapultato nelle vicende e nei drammi dei due protagonisti che, con la mente e il corpo stremati da anni di abuso di droga, cercano con le unghie di aggrapparsi alla vita. E’ una storia di speranza e di riscatto, di rinascita e di lotta, in cui sul ring troviamo i due protagonisti e l’équipe professionale della Dionisio contro il peggiore di tutti i possibili sfidanti: la tossicodipendenza.

Malattia infima e subdola, la dipendenza si trova ben presto a prendere il timone della vita di chi ne è affetto, determinando perdita di motivazione e interesse per tutto ciò che esuli da alcol e droga. Come esito, la persona ‘addicted’ inizia a perdersi. Le sue azioni e i suoi pensieri non saranno più guidati dal libero arbitrio, bensì dalla sostanza. La vita e i rapporti si comprometteranno gradualmente, talvolta irrimediabilmente se non si opta per un intervento guidato da una cerchia di professionisti. Nel romanzo In direzione opposta di Alessandro Venuto sarà solo grazie a un certosino lavoro di squadra tra paziente e curanti che la malattia verrà messa al tappeto. Alessandro, guidato da una grande devozione per la sua professione e da anni di esperienza come educatore, con estrema naturalezza riesce a dar voce a un fenomeno, quello della tossicodipendenza, ad oggi ancora troppo stigmatizzato. Un romanzo adatto a divulgare, informare ed intrattenere anche il lettore meno esperto sul tema delle dipendenze patologiche. Chiunque si approcci a quest’opera si stupirà di trovarsi velocemente perso nelle vicende dei personaggi, che nonostante la fatica riusciranno a trovare una nuova alba, uscendo così da quel tunnel popolato da sole ombre chiamato tossicodipendenza.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Venuto, A. (2020). In direzione opposta. Montag.
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