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Imparare ad amare. La relazione di coppia come percorso spirituale (2020) di Polly Young-Eisendrath – Recensione del libro

'Imparare ad amare' spiega perché il conflitto è importante per la crescita e come trasformare la delusione post innamoramento in intimità e armonia

Di Alina Dohotaru

Pubblicato il 09 Ott. 2020

Aggiornato il 12 Ott. 2020 12:37

Il libro Imparare ad amare. La relazione di coppia come percorso spirituale insegna a gestire con abilità e saggezza la propria crescita personale.

 

Da cosa è caratterizzato l’amore nei nostri tempi e perché i rapporti di coppia si sciolgono prima rispetto al passato? Che cosa possiamo imparare per venire incontro alle nuove esigenze dell’amore contemporaneo?

L’autrice, psicanalista junghiana con esperienza decennale nella psicoterapia di coppia, nonché buddista, analizza l’attuale stato delle relazioni di coppia, caratterizzate dalla necessità reciproca dei partner di soddisfare i propri bisogni più profondi, da una posizione di parità e quindi mancanza di gerarchie che prima aiutavano a dare struttura ai rapporti. L’autrice chiama questo tipo di amore ‘amore personale’. Si parte dall’innamoramento, che si basa su una proiezione idealizzante, destinata a fallire, per poi fare i conti con la delusione, punto cruciale per il destino della relazione: quando non la si sa gestire, si può tornare ad illudersi in un nuovo rapporto, nella ricerca di soddisfare il bisogno narcisistico di trovare quella persona ‘perfetta’ per noi. Altrimenti si può scegliere di acquisire nuove competenze per trasformare l’innamoramento in autentica intimità, pilastro del vero amore.

La delusione porta al dolore e davanti al dolore, invece di guardare meglio dentro di noi e dentro l’altro, spesso mettiamo in atto delle difese che ci fanno puntare il dito sull’altro e sulle sue debolezze, trasformandolo in nemico e impedendo così una più profonda conoscenza reciproca e una crescita congiunta.

Questo libro vi insegnerà a gestire con abilità e saggezza la vostra crescita personale in tre modi: riconoscendo dentro di voi i fattori che vi spingono a fare dell’altro un nemico, coltivando la compassione verso queste tendenze universali e creando una distanza consapevole fra il vostro prezioso ‘sé’ e i pericolosi ‘altri’ che contribuite a creare in ogni genere di rapporto.

L’autrice spiega perché il conflitto è importante per la crescita, cosa sono e come prendere coscienza delle identificazioni proiettive (meccanismo chiave del libro) per trasformare la delusione post innamoramento in intimità e armonia interpersonale, anche con l’aiuto della pratica buddista della presenza mentale.

Il meccanismo della proiezione consiste nel vedere e percepire come appartenenti all’altro quelli che, in realtà, sono aspetti di sé non riconosciuti, idealizzati oppure svalutati.

Parla inoltre dell’importanza della fiducia nelle relazioni, che si basa su tre pilastri: l’impegno, il vincolo e il contenimento.

Molto utile e interessante è la differenza tra aggressività (attiva o passiva) e rabbia: la prima è istintiva (attacco, congelamento e fuga) e in comune con gli animali, la seconda è tipicamente umana, nasce difronte ad un’ingiustizia e suppone il giudizio e la scelta. L’autrice ci aiuta a distinguerle tra loro e a gestirle, contenendo l’aggressività e l’agitazione per esprimere la rabbia in una forma articolata e rispettosa.

Un altro argomento trattato in maniera pratica è ‘il dialogo’, che suppone parlare per sé, parafrasare, essere curiosi e fare domande, nonché replicare. Tanti esempi aiutano a capire e far propri questi concetti, in modo che diventino pane quotidiano e aiutino ad affrontare i conflitti in maniera costruttiva. Una tecnica che l’autrice suggerisce per un miglior dialogo è ‘la presenza mentale’.

Un capitolo viene dedicato all’individuare e stimolare ciò che l’autrice chiama ‘la strada a doppio senso’ nell’amore, in termini di parità, reciprocità e mutualità, che distingue dalla ‘strada a a senso unico’, in cui l’amore non è ricambiato.

Secondo l’autrice l’amore, anche se parte dal desiderio, è per sua natura anche un percorso spirituale, in quanto può diventare un mezzo per trascendere il desiderio. Questa lettura viene fatta con la lente del buddhismo alla propria esperienza personale ma anche a quella di psicoterapeuta di coppia.

Il libro si rivolge principalmente alle coppie in difficoltà o che vogliono crescere, ma può essere utile anche a genitori che vogliono trasformare il loro rapporto con i figli adulti, dando strumenti trasversali nella comprensione dei conflitti, delle differenze, di sé e dell’altro. Nonostante le difficoltà attuali della famiglia e del matrimonio, per via dell’incompatibilità apparente tra i bisogni individuali e la stabilità di un sistema famiglia, nel testo si respira speranza per la vita di coppia, suggerendo come soluzione lo sviluppo di nuove capacità di comprendere sé stessi, chi ci è accanto e i meccanismi che ‘ci’ muovono.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Young-Eisendrath, P. (2020). Imparare ad amare. La relazione di coppia come percorso spirituale. Roma: Astrolabio.
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