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Due Figlie e altri animali feroci (2019) di Leo Ortolani – Recensione del libro

"Due figlie e altri animali feroci" tratta il tema delle adozioni internazionali con un occhio diverso rispetto ai testi convenzionali.

Di Valerio Castellucci

Pubblicato il 14 Set. 2020

Due figlie e altri animali feroci si candida a diventare un tassello fondamentale all’interno dei libri da consigliare a chiunque fosse interessato al tema dell’adozione internazionale, che permette al lettore di immergersi nelle implicazioni emotive e metacognitive di un tema complesso che può essere affrontato anche in chiave ironica.

 

A Johanna, Lucy Maria e Caterina. Volevo donarvi il mio cuore, ma ce l’avete già. Allora vi ho preso un libro.

Inizia con questa dedica e con l’immagine di due genitori che osservano dalla porta della cameretta due bambine che dormono stremate sul letto il libro Due figlie e altri animali feroci, che tratta di adozione internazionale, con un occhio diverso rispetto ai testi convenzionali sul tema.

Scrivere di adozione non è mai semplice: le nozioni e le tematiche in gioco sono davvero complesse e richiedono uno studio preliminare ampio che va dagli aspetti sociali a quelli psicologici, passando per le implicazioni economiche e burocratiche. Se a farlo è Leo Ortolani, poi, inizialmente si sorride e si pensa ad un gioco.

L’autore del testo è infatti uno dei più importanti fumettisti italiani, pluripremiato, dallo stile ironico e pungente. E’ conosciuto principalmente per la serie Rat-Man (1995-2017), oltre che per Venerdì 12 (1996-2004), Cinzia (2018), il più recente Dinosauri che ce l’hanno fatta (2020) ed altre numerose parodie.

Due Figlie è stato pubblicato inizialmente nel 2011 per poi conoscere una nuova vita grazie a BAO Publishing che nel 2019 ne pubblica una nuova versione, arricchita da materiale inedito e più recente.

Nel testo Leo Ortolani esce dal ruolo di grande fumettista, mostrando coraggiosamente quello di marito di Caterina e di padre, di Johanna e Lucy Maria, le sue due figlie adottive di origine colombiana, giunte in Italia al termine di quella che viene dichiarata fin dalle prime pagine come “l’avventura di una vita”.

L’avventura in questione è un romanzo epistolare, caratterizzato dalle e-mail che venivano inviate a un gruppo di amici e parenti proprio durante il viaggio in Colombia del 2010, dove l’autore e sua moglie si erano recati per completare il’iter di adozione. La struttura è quindi dettata dalla pubblicazione di materiale originale pensato inizialmente per rimanere privato all’interno della cerchia di conoscenze della coppia. Proprio questo aspetto, la spontaneità, la naturalezza e la “verità” senza filtri, risulta essere assolutamente vincente ed oggi il testo rappresenta uno strumento davvero prezioso per i futuri genitori adottivi che si apprestano ad intraprendere il tortuoso percorso dell’adozione internazionale.

L’intero arco narrativo si sviluppa sul filo sottile dell’ironia, che permette a chi scrive di parlare di sé, delle proprie emozioni, delle idee e delle credenze puntualmente stravolte dalla quotidianità vissuta con i due “animaletti feroci”, senza scivolare nella retorica che troppo spesso si cela dietro ai testi sul tema.

Oltre alle bambine e alla diade genitoriale, le vere protagoniste del libro risultano essere le emozioni dell’autore: la rabbia per un percorso pre-adottivo che talvolta risulta difficile da digerire a causa delle tempistiche, delle modalità e dei costi economici del procedimento; lo stupore nell’osservare le improvvise variazioni del proprio stato emotivo provocate dai comportamenti delle bambine; l’amore, che traspare in ogni pagina, non solo per i gesti di affetto, ma soprattutto per i piccoli difetti, i capricci, che giorno dopo giorno rivelano il temperamento vivace delle bambine; la frustrazione, che non viene mai nascosta, dovuta alle difficoltà con la lingua, alla fatica fisica, al dover imparare in pochi giorni ad essere genitore; il timore di non farcela e la riconoscenza, per sua moglie e forse per se stesso, per avere avuto la forza di intraprendere questo viaggio in Colombia, vero, ma soprattutto dentro se stesso.

Il testo si candida quindi a diventare un tassello fondamentale all’interno dei libri da consigliare a chiunque fosse interessato al tema dell’adozione internazionale, che permette al lettore di immergersi nelle implicazioni emotive e metacognitive di un tema complesso che può essere affrontato anche in chiave ironica.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Ortolani, L. (2019) Due Figlie e altri animali feroci. Bao Publishing
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