Il rimuginio è quella catena di pensieri che intrappola la nostra attenzione, ci isola dentro la nostra mente e ci tiene ancorati a rabbia, ansia e tristezza, rendendole perseveranti.
In termini più tecnici, rimuginare significa preoccuparsi delle cose negative che potrebbero capitare in futuro o riflettere continuamente sugli aspetti negativi della propria esistenza o del proprio passato. Talvolta è un tentativo di risolvere i problemi, di cercare quella chiave di volta che ci permetta di uscire dalle sabbie mobili, talvolta è un’abitudine appresa in giovane età di cui ormai siamo scarsamente consapevoli. In ogni caso oggi possiamo dire che il rimuginio è un processo psicopatologico con una valenza transdiagnostica, vale a dire un cardine portante della sofferenza psicologica, indipendente dal contenuto con qui questa si manifesta.
L’uscita del libro “Rimuginio. Teoria e Terapia del pensiero ripetitivo” ha rappresentato una tappa centrale di un lungo percorso di studio e ricerca che ha accompagnato noi autori nel corso degli ultimi quindici anni. La sua pubblicazione è stata accompagnata da un notevole interesse che non si è limitato ai colleghi psicologi e psicoterapeuti. Molte persone che hanno assistito alle presentazioni o che hanno letto il libro ci hanno scritto per chiederci delucidazioni o per promuovere una versione divulgativa e meno tecnica dei suoi contenuti. Per rispondere a questa curiosità abbiamo scelto di tradurre e sintetizzare alcuni messaggi chiave del libro in questa serie di trasmissioni.
Il libro è un manuale per psicoterapeuti, questo podcast vuole essere un aiuto per tutti, con l’ambizione di trasmettere utili informazioni rigorose e chiare nonché qualche suggerimento che possa essere applicato in autonomia.
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