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MCT di gruppo per il GAD – fattibilità ed efficacia

La MCT di gruppo per il disturbo d'ansia generalizzata(GAD) potrebbe essere un'alternativa efficace ed economicamente vantaggiosa al trattamento individuale

Di Tommaso Arosio

Pubblicato il 15 Lug. 2020

Uno studio pilota recente condotto in una clinica psichiatrica norvegese ha cercato di valutare la fattibilità della g-MCT per i pazienti adulti affetti da GAD e la sua efficacia nella riduzione della sintomatologia ansiosa, depressiva, nonché sulla riduzione delle metacognizioni positive e negative e le strategie di coping disadattive.

 

Il Disturbo d’Ansia Generalizzato (GAD) è un disturbo comune associato tipicamente a un decorso cronico e a una riduzione significativa della qualità di vita del paziente (Spitzer et al., 2006; DSM-5, 2013). Esso è caratterizzato da preoccupazioni eccessive e incontrollabili legate a molteplici eventi o attività (DSM-5, 2013).

La Metacognitive Therapy (MCT) (Wells, 2009) ambulatoriale individuale per il GAD ha un’efficacia ben consolidata in ricerca (Wells & King, 2006; Wells et al., 2010; van der Heiden et al., 2012; Nordahl et al., 2018), tanto da essere stata inserita come trattamento d’elezione all’interno delle linee guida del National Institute for Health and Clinical Excellence (2011). Tuttavia, l’efficacia di una terapia di gruppo MCT (g-MCT) per il GAD è stata analizzata solo in uno studio (van der Heiden et al., 2013), il quale, pur avendone constatato l’efficacia nella riduzione dei sintomi del GAD, ha lasciato aperte ancora altre questioni, soprattutto in riguardo all’effettiva fattibilità (recrutamento, grandezza del gruppo, dropout) di una terapia così strutturata.

Di conseguenza, uno studio pilota recente (Haseth et al., 2019) condotto in una clinica psichiatrica norvegese ha cercato di valutare la fattibilità della g-MCT per i pazienti adulti affetti da GAD e la sua efficacia nella riduzione della sintomatologia ansiosa, depressiva, nonché sulla riduzione delle metacognizioni positive e negative e le strategie di coping disadattive.

Il campione era composto da 23 partecipanti, di cui 22 donne (95,7%), con diagnosi primaria di GAD (ADIS-IV, Brown et al., 1994). I partecipanti sono stati suddivisi in cinque gruppi g-MCT, ciascuno con 4-6 pazienti, e sottoposti a 10 sessioni di gruppo settimanali (gestite da psicologi e psichiatri addestrati allo scopo), ciascuna con una durata di 90 minuti. Le sessioni della g-MCT erano strutturatate sulla formulazione del caso personale, la messa in discussione delle credenze metacognitive, e la prevenzione delle ricadute.

I pazienti sono stati sottoposti inoltre alla seguente testistica (pre-trattamento, post-trattamento e in un follow-up a tre mesi dalla fine del trattamento): il The Penn State Worry Questionnaire (PSWQ; Meyer et al., 1990) per la misurazione della gravità del rimuginio; il Generalized Anxiety Disorder-7 (GAD-7; Spitzer et al., 2006) per l’assessment dei sintomi del GAD; il The Patient Health Questionnaire-9 (PHQ-9; Kroenke et al., 2001) per la sintomatologia depressiva; la Generalized Anxiety Disorder Scale-Revised (Wells, 2009) per la valutazione del GAD secondo il modello metacognitivo.

Analizzando i risultati, il trattamento con la g-MCT si è dimostrato efficace sia nel ridurre i sintomi legati al rimuginio, all’ansia e alla depressione, sia ad abbattere le credenze metacognitive e le strategie di coping disadattive. Nel rilevamento post-trattamento il 65,3% dei pazienti aveva mostrato un tasso di recupero sintomatologico, il 30,4% era migliorato e il 4,3% non aveva mostrato alcun cambiamento (1 paziente soltanto). Al follow-up di 3 mesi, il tasso di recupero era aumentato al 78,3%. Inoltre, i tassi di recupero erano paragonabili per i pazienti con e senza comorbidità.

Per quanto riguarda gli aspetti legati alla fattibilità della terapia di gruppo, circa il 75% dei pazienti eleggibili per la terapia di gruppo aveva accettato questo tipo di trattamento e non si sono verificati drop out durante le dieci sessioni. Alla fine del trattamento i terapeuti ne erano soddisfatti e lo consideravano come un metodo applicabile alla pratica clinica.

In conclusione, la g-MCT per il GAD è un trattamento che può offrire un approccio alternativo (ed economicamente vantaggioso) rispetto a quello individuale MCT. I tassi di recupero e le dimensioni degli effetti sui sintomi suggeriscono che la g-MCT potrebbe essere efficace quanto la MCT individuale e la CBT: in questo senso è auspicabile che la ricerca futura si occupi di testare questi dati di efficacia su campioni più numerosi.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th Edn. Washington, DC: American Psychiatric Association.
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  • National Institute for Health and Clinical Excellence [NICE] (2011). Generalised Anxiety Disorder in Adults: Management in Primary, Secondary and Community Care (NICE Clinical Guideline 113). London: The British Psychological Society.
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  • Wells, A., Welford, M., King, P., Papageorgiou, C., Wisely, J., & Mendel, E. (2010). A pilot randomized trial of metacognitive therapy vs applied relaxation in the treatment of adults with generalized anxiety disorder. Behav. Res. Ther., 48, 429–434.
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