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L’inquinamento atmosferico altererebbe la morfologia cerebrale

Alcuni ricercatori hanno confrontato il cervello dei cuccioli di ratto esposti a inquinamento atmosferico con quelli esposti all'aria filtrata.

Di Marco Dicugno

Pubblicato il 02 Lug. 2020

Mentre l’inquinamento atmosferico è stato a lungo considerato un problema per la salute polmonare e cardiovascolare, solo negli ultimi dieci anni gli scienziati hanno rivolto la loro attenzione ai suoi effetti sul cervello.

 

I ricercatori dell’Università della California hanno trovato un legame tra l’inquinamento atmosferico legato al traffico e un aumento del rischio di cambiamenti nello sviluppo del cervello. Queste modifiche sembrano essere rilevanti per lo sviluppo di disturbi neurologici. Il loro studio, basato su modelli di roditori, conferma precedenti prove epidemiologiche che dimostrano questa associazione (Patten et al., 2020).

Mentre l’inquinamento atmosferico è stato a lungo un problema per la salute polmonare e cardiovascolare, solo negli ultimi dieci anni gli scienziati hanno rivolto la loro attenzione ai suoi effetti sul cervello.

I ricercatori avevano precedentemente documentato collegamenti tra la vicinanza a strade trafficate e disturbi dello sviluppo neurologico come l’autismo, ma i dati preclinici, basati su esposizioni in tempo reale all’inquinamento atmosferico legato al traffico, erano scarsi o inesistenti (Raz et al., 2018).

Per rispondere alle ipotesi avanzate, gli sperimentatori hanno allestito un vivarium vicino a un tunnel del traffico nella California del Nord in modo da poter imitare, l’esperienza degli umani in un modello basato sui roditori (Patten et al., 2020).

È importante sapere se vivere vicino a queste strade comporta un rischio significativo per lo sviluppo del cervello umano, se si riuscisse in questo intento, gli scienziati potrebbero avvertire le persone sensibili, come le donne in gravidanza – in particolare quelle a cui è già stato diagnosticato un bambino con un disturbo dello sviluppo neurologico –  cosi da consentire la presa in carico di precauzioni appropriate per ridurre al minimo i rischi per la salute del bambino (Patten et al., 2020).

I ricercatori hanno confrontato il cervello dei cuccioli di ratto esposti all’inquinamento atmosferico legato al traffico con quelli esposti all’aria filtrata. Entrambe le fonti d’aria sono state prelevate dal tunnel in tempo reale. I risultati mostrano una crescita anormale e un aumento della neuroinfiammazione nel cervello degli animali esposti all’inquinamento atmosferico. Ciò suggerisce che l’esposizione all’inquinamento durante periodi di sviluppo critici potrebbe aumentare il rischio di cambiamenti nel cervello i quali si associano a disturbi dello sviluppo neurologico (Patten et al., 2020).

Le alterazioni cerebrali date dall’inquinamento atmosferico, se associate ad altri fattori di rischio, come per esempio una predisposizione genetica, potrebbe avere degli effetti più pronunciati e conseguentemente delle alterazioni cerebrali più importanti. Le modifiche cerebrali che si verificano, potrebbero essere date da particelle molto fini che non sono attualmente regolamentate (Patten et al., 2020).

Uno studio analogo ha esteso l’esposizione all’inquinamento atmosferico per 14 mesi, con il fine di esaminare l’impatto di questo fattore ambientale a lungo termine; lo studio è ancora in fase di completamento, pertanto i risultati non sono ancora redatti (Patten et al., 2020). Il team che sta conducendo questi studi è anche interessato a quali componenti dell’inquinamento atmosferico legato al traffico alterano lo sviluppo neurologico, l’obbiettivo è quello di comprendere quali sono le sostanze colpevoli di queste alterazioni così da potersi rivolgere ai legislatori per sviluppare regolamenti scientificamente basati per la protezione dello sviluppo cerebrale umano (Patten et al., 2020).

 

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