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ACT: Acceptance and Commitment Therapy (2020) – Il primo libro italiano interamente dedicato all’ACT. Recensione del nuovo volume di Paolo Moderato, Giovambattista Presti, Francesco dell’Orco


ACT: Acceptance and Commitment Therapy spiega come l'ACT sia un approccio globale alla persona volto ad aiutarla a vivere una vita attiva e significativa

Di Chiara Rossi Urtoler

Pubblicato il 13 Lug. 2020

ACT: Acceptance and Commitment Therapy è un testo fruibile a chi si affaccia per la prima volta al mondo dell’ACT, perché ne presenta i processi fondamentali e come applicarli, e utile per chi conosce già il modello, per riordinare e riorganizzare le proprie conoscenze.

 

Il panorama di libri sull’ACT (Acceptance and Commitment Therapy) è ormai fiorente anche in Italia, ma fino ad ora abbiamo avuto il piacere di leggere esclusivamente traduzioni dagli autori internazionali. 
Poi finalmente, in piena pandemia da COVID-19, ha visto la luce il primo volume interamente dedicato all’ACT scritto da autori italiani, conosciuti e stimati dalla comunità ACT del nostro Paese.

Gli autori

Paolo Moderato, ordinario di Psicologia alla IULM, Milano, presidente dell’Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano (IESCUM), membro dell’Association for Contextual Behavioral Science (ACBS), past president della European Association for Behavioral and Cognitive Therapies (EABCT) e presidente di CBT-Italia.

Giovambattista Presti, professore associato di Psicologia generale all’Università di Enna Kore, è presidente della Società Italiana degli Analisti del Comportamento in campo Sperimentale e Applicato (SIACSA), past president dell’Association for Contextual Behavioral Science (ACBS), membro fondatore dell’European Association for Behaviour Analysis (EABA).

Francesco dell’Orco, psicologo e psicoterapeuta, membro del consiglio direttivo di ACT-Italia, ricercatore clinico dell’Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano (IESCUM), membro del GIS ACT FOR KIDS di ACT-Italia.

Hanno contribuito alla stesura di alcuni capitoli anche le psicoterapeute Marta Schweiger e Anna Bianca Prevedini.

Punto di forza

Uno dei pregi di questo manuale è quello di riuscire a chiarire una caratteristica fondamentale dell’ACT, che non è sempre di facile comprensione quando la si incontra inizialmente. E cioè che l’ACT non è un insieme di tecniche, strategie o protocolli destinati ai vari disturbi. Ma è piuttosto un modello transdiagnostico, un approccio globale alla persona in qualsiasi età e situazione si trovi, con lo scopo di aiutarla a vivere una vita attiva e significativa anche, ma non solo, nei momenti di difficoltà e sofferenza.

Struttura

Il volume fa parte della collana 100 domande, pertanto il contenuto è esposto attraverso una serie di domande e risposte tipiche di quando si affronta un caso clinico o quesiti che vengono frequentemente posti riguardo questo modello terapeutico. Gli argomenti comprendono tutto ‘il tema’ di cui questo specifico volume si occupa e raccolgono anche le domande cui talvolta non si trova risposta nei testi tradizionali: una sorta di manuale semplice e di veloce consultazione, che consente di rispondere ai maggiori dubbi sul tema presentato.

Il testo è accompagnato da riferimenti grafici al glossario e risorse di approfondimento e, dove opportuno, alcune risposte rinviano ad altre domande nel corso del volume, simulando l’interattività dei supporti digitali.

Sono compresi anche tabelle, esercizi, metafore, esempi clinici e 7 questionari per la valutazione.

Questo format rende il testo sia fruibile a chi si affaccia per la prima volta al mondo dell’ACT, perché può trovare un’esaustiva rassegna di come si articola l’ACT nei suoi processi fondamentali e come applicarli, sia utile per chi conosce già il modello, perché può essere un modo per riordinare e riorganizzare le proprie conoscenze e rivedere aree o concetti da approfondire. Inoltre, chi volesse mettere alla prova la propria conoscenza e comprensione della materia, potrebbe provare a rispondere alle varie domande proposte e successivamente verificarne l’accuratezza nelle risposte del testo.

Contenuti

Il volume si apre offrendo le basi teoriche dell’ACT, che nasce all’interno della cosiddetta terza ondata delle psicoterapie cognitivo-comportamentali e si sviluppa in sei processi chiave, descritti chiaramente nel testo. In questa parte si specifica anche l’importanza del linguaggio, dell’analisi del comportamento e del concetto di flessibilità psicologica per iniziare a comprendere i punti cardine del modello.

Si prosegue con una serie di quesiti volti a far comprendere come la consapevolezza dei propri valori consenta di ottenere e mantenere una direzione verso cui muoversi tramite azioni impegnate. Gli autori ci spiegano come sia fondamentale nella vita della persona, affinché sia piena e significativa, ma anche in terapia, per poter produrre un reale cambiamento concreto e non solo ‘mentale’.

Nella terza parte ci si concentra sulla mente e sui pensieri, che nell’ACT non vanno messi in discussione o modificati, ma piuttosto riconosciuti come eventi mentali che fanno parte dell’esperienza della persona. Gli autori ci spiegano quando possono diventare problematici e oggetto di intervento terapeutico, in particolare se diventano di ostacolo alla persona, nel senso che ci si lascia ‘catturare’, e quando ci si fonde con essi e si mettono in atto comportamenti che rendono la vita meno ricca e significativa. Il concetto di fusione (cognitiva) è centrale nel modello psicopatologico dell’Acceptance and Commitment Therapy (e per questo viene più volte chiamato in causa nei vari capitoli) e consiste nel ritenere un proprio pensiero come una realtà, una verità oggettiva, invece che una valutazione, un giudizio verbale legato ad un determinato contesto.

Grazie al contributo di Marta Schweiger, si viene introdotti alla Mindfulness, che nell’ACT viene intesa come capacità di vivere nel momento presente e se ne illustrano i principi, le pratiche fondamentali. Nel presente modello, l’abilità di stare nel qui e ora è centrale perché è un prerequisito in ciascuno degli altri processi chiave ed è fondamentale per favorire la flessibilità psicologica.

Nella quinta parte viene esposto come è possibile rispondere alle emozioni: con l’evitamento oppure con disponibilità e accettazione. Gli autori approfondiscono nel dettaglio come promuovere queste abilità durante i colloqui terapeutici.

Si prosegue poi con la descrizione del Sé, che nell’ACT è di tipo operazionale e distingue fra Sé come contenuto o concettualizzato e Sé come contesto o osservante. Il primo corrisponde ad una definizione di se stessi basata sul ‘vociare della mente’ ed è costruito quindi verbalmente su giudizi e categorizzazioni, le storie che la persona (si) racconta su di sé. Il secondo, denominato anche Sé osservante, è la prospettiva da cui possiamo osservare l’attività verbale, i pensieri, le sensazioni e le emozioni, una sorta di ‘consapevolezza pura’. Gli autori ci spiegano quando e come il Sé concettualizzato possa diventare problematico e come aiutare il paziente a lasciarlo andare. Ci mostrano anche come sviluppare il Sé come contesto, in modo che sia un luogo neutro e sicuro dal quale osservare e accogliere tutta la propria esperienza.

Nel settimo capitolo, con il contributo di Anna Bianca Prevedini, si introduce l’azione impegnata ovvero tutto quello che possiamo concretamente fare in linea con i nostri valori, per andare verso la persona che vorremmo essere. Si approfondisce come promuovere questo processo e come preparare il paziente ai possibili, anzi probabili, ostacoli che incontrerà nella messa in pratica delle azioni guidate dai suoi valori.

L’ultima parte è una preziosa serie di domande riguardanti specifiche applicazioni, strumenti pratici, da dove cominciare e alcuni possibili problemi in terapia.

Le domande finiscono qui, ma il libro no! 
Oltre la doverosa bibliografia, troviamo un glossario a cui si rimanda durante tutto il corso del volume per le parole chiave principali. 
Per finire, gli autori ci regalano sette questionari validati in italiano per l’assessment clinico. Nello specifico, ci consentono di indagare i processi principali dell’ACT, Mindfulness inclusa (anche nei bambini e adolescenti).

Conclusioni

Ho incontrato questo testo dopo aver letto una trentina di libri internazionali in ambito ACT e quindi non mi aspettavo che questo volume potesse stupirmi e offrirmi qualcosa in più rispetto agli altri. In particolare, quando me lo sono ritrovato in mano, ho subito notato che era molto più piccolo e leggero della maggior parte dei manuali ACT che riempiono la mia libreria e quindi mi è balenato per la mente il pensiero che questo non potesse contenere qualcosa di più di quello che avevo già ricevuto dagli altri. E invece, appena iniziata la lettura, mi sono accorta di quanto la mia prima valutazione fosse errata! ‘Nella botte piccola c’è il vino buono’ e per questo mi sono gustata questa preziosa opera tutta in un sorso!

Fra quello che ho letto finora riguardo all’Acceptance and Commitment Therapy, ritengo che questo testo presenti la miglior combinazione fra completezza, chiarezza e sintesi e l’ho trovato quindi fra i manuali più efficaci nel far conoscere e comprendere l’ACT. 
Pertanto, credo che meriti una lettura da parte di tutti i terapeuti italiani interessati all’ACT (indipendentemente dal livello di conoscenza della materia) e mi auguro che venga presto tradotto in inglese perché dovrebbe far parte della libreria di ogni terapeuta ACT (e azzarderei anche di ogni terapeuta cognitivo-comportamentale) non solo in Italia.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Moderato, P., Presti, G., Dell’Orco, F. (2020). ACT: Acceptance and Commitment Therapy. Hogrefe, Firenze.
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