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Masturbazione femminile: ne parliamo?

La diffusione della masturbazione femminile è molto più vicina a quella maschile rispetto al passato e con una netta apertura nell'affrontare l'argomento

Di Catia Lo Russo

Pubblicato il 04 Giu. 2020

Il presente studio ha rivelato che la masturbazione non è una prerogativa delle donne single: il 13% delle donne in coppia e il 15% delle donne single si masturbano una volta a settimana, con un picco nelle giovani coppie.

 

Per molto tempo, la pratica della masturbazione femminile è stata considerata un tabù; nonostante, ad oggi, vi sia un maggior accesso da parte delle donne al materiale pornografico online o agli oggetti sessuali, come ad esempio i sex-toys, la masturbazione è ancora lontana dal diventare una componente abituale del repertorio sessuale femminile, al pari degli uomini.

La presente indagine è stata condotta mediante un questionario online, con un campione di 913 donne francesi di età compresa tra i 18 e i 69 anni. I suoi obiettivi sono stati quelli di descrivere e spiegare la crescente diffusione della masturbazione tra le donne francesi, e di fornire un aggiornamento sulla questione dell’accettabilità di tale pratica tra la popolazione femminile, in un’epoca in cui le norme culturali in materia sembrano essersi evolute. Nello specifico, i nuovi dati, raccolti attraverso l’IFOP (Istituto Francese d’Opinione Pubblica), sono stati confrontati con quelli risalenti a indagini precedenti sulla sessualità, condotti in Francia.

Dai risultati emerge che il comportamento di masturbazione femminile è molto più vicino a quello degli uomini di quanto non lo fosse prima. Essa infatti pare essere un’attività in fortissima crescita. Secondo i dati, nel 2017, tre donne su quattro (74%) ammettono di essersi masturbate nel corso della loro vita, contro il 60% nel 2006 (CSF), il 42% nel 1992 (ACSF) e appena il 19% nel 1970 (Rapporto Simon). Tuttavia, resta comunque una pratica più diffusa tra gli uomini (95%), oltre che ad essere una pratica molto più occasionale per le donne: soltanto il 14% delle donne ha dichiarato di masturbarsi almeno una volta a settimana, contro il 50% degli uomini.

Le indagini precedentemente citate hanno evidenziato le difficoltà delle donne nell’accettare tale forma di piacere, puramente individuale, poiché non rientra nel contesto socialmente accettabile della relazione di coppia. Alfred Spira ha, a questo proposito, messo in luce la quasi impossibilità, per le donne del tempo, di accogliere l’esistenza di una forma di sessualità in cui il piacere è ottenuto in solitaria (Spira & Bajos, 1993). Anche Béjin (1993) vedeva, da un lato, tracce di un residuo del tradizionale pudore femminile, dall’altro il riflesso di una pratica ancora associata all’idea della solitudine. Pertanto, non richiedendo l’attaccamento a un partner, masturbarsi significava confermare la teoria di non essere attraenti. Più recentemente sono stati messi in risalto gli effetti di una eccessiva “romanticizzazione” della sessualità femminile, che impedirebbe alle donne di associare, in maniera spontanea, piacere e sessualità, oltre a considerare il loro piacere in modo indipendente dalla figura del partner (Legouge, 2016). Tuttavia, l’incremento di tale tendenza, secondo Bozon (2008), è dovuto al fatto che la masturbazione è diventata una pratica “socialmente più legittima”. Ciò rifletterebbe un cambiamento di percezione della masturbazione all’interno di una popolazione femminile che fino ad oggi la vedeva come un “triste sostituto” del rapporto sessuale di coppia, e che al contempo vedeva il partner “l’unico depositario del proprio piacere” (Legouge, 2008). I suddetti cambiamenti si riflettono anche nella sfera mediatica e musicale, ad esempio artiste come Miley Cyrus (Adore You), Lady Gaga (Sexxx Dreams), Hailee Steinfeld (Love Myself) rivendicano nelle loro canzoni questa pratica da una prospettiva femminista, mentre le produzioni cinematografiche, come ad esempio “Black Swan” (2011), “The To – Do List” (2013), o le serie Tv americane come “Orange is the New Black”, hanno moltiplicato le scene relative alla masturbazione femminile, promuovendone la “normalizzazione”. Inoltre, è anche significativamente aumentato il numero di donne che accedono ai siti web pornografici, dal 4% nel 2006 (CSF) al 43% nel 2015 (Indagine IFOP –Porngig/Novembre 2015), e che leggono libri sull’autoerotismo, dal 57% delle donne nel 2012 al 67% a gennaio 2015 (sondaggio IFOP – Femme Actuelle, 2015). Infine, nel 2017 quasi una donna francese su due (49%) ammette di aver utilizzato un sex – toy, contro il 37% nel 2012 e appena il 9% nel 2007.

Il presente studio ha, inoltre, rivelato che la masturbazione non è una prerogativa delle donne single: il 13% delle donne in coppia e il 15% delle donne single si masturbano una volta a settimana, con un picco nelle giovani coppie. Solitamente le donne implicate in una relazione sentimentale che tendono comunque a masturbarsi hanno un profilo specifico: sono più abbienti, hanno un livello più elevato di istruzione, rivestono posizioni lavorative che richiedono maggiori responsabilità. Una possibile spiegazione potrebbe essere dovuta al fatto che si tratta di donne intraprendenti, capaci di assumere il controllo nella loro vita professionale così come in quella privata e sessuale. Da un lato, il fatto che tra le donne single che ricorrono alla masturbazione vi è una percentuale più alta in coloro che hanno una vita sessuale insoddisfacente (19%) rispetto a coloro che sono molto soddisfatte (10%), può suggerire che masturbarsi sia una pratica tipica di chi ha una vita sessuale fallimentare. D’altro lato però il fatto che vi sia il 18% delle donne in coppia con una vita sessuale intensa (almeno 3 volte a settimana) che ricorre alla masturbazione, suggerisce che vi siano ulteriori motivazioni alla base, fra cui l’inadeguatezza e la mancanza di efficacia dei rapporti coniugali, o più in generale quando vi è scarsa soddisfazione relativamente alla qualità o alla frequenza. Ciò sta a sottolineare che la masturbazione non è assolutamente svincolata da una vita sessuale abbondante in una coppia.

Infine, la masturbazione sembra essere più accettabile, da un punto di vista sociale, se si tratta di donne single; in caso contrario, verrebbe interpretata come la manifestazione di problemi. Infatti, per il 45% delle donne implicate in una relazione, la masturbazione resta un tabù perché temono che questo comportamento venga interpretato come segno dell’incapacità del proprio partner di soddisfare le loro esigenze.

Possiamo concludere che, sebbene la masturbazione femminile sia, ad oggi, più ampiamente accettata e riconosciuta, siamo ancora lontani dalla sua inclusione all’interno di un repertorio sessuale tipico della donna, o quantomeno facile da ammettere con i propri partner. Pertanto, la menzione di questa forma di piacere individuale continua ad essere un ostacolo, soprattutto all’interno di una relazione, in cui ciò che non viene detto appesantisce il significato di questa pratica.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Béjin, A. (1993). La masturbation féminine: un exemple d’estimation et d’analyse de la sous-déclaration d’une pratique. Population, 48 (5), 1437-1450.
  • Bozon, M. (2008). Pratiques et rencontres sexuelles: un répertoire qui s’élargit. Enquête sur la sexualité en France. Pratiques, genre et santé, La Découverte, Paris, 273-295.
  • Ifop/Dorcellestore (2017). Les français et les sextoys: la grande enquête, Ifop opinion.
  • A. Giami, P. de Colomby, groupe ACSF (1997). La vie sexuelle des amateurs de pornographie. Sexologies – Revue Européenne de Sexologie Médicale, 6 (22)  40-47.
  • Kraus, F. (2017). The practice of masturbation for women: The end of a taboo? Sexologies, 26, e35 –e41.
  • Legouge, P. (2016) Plaisir sexuel. In: J. Rennes (Ed.), Encyclopédie critique du genre, La Découverte « Hors collection Sciences Humaines », Paris 459-469.
  • Spira, A., Bajos, N. ACSF – Les Comportements sexuels en France. La Documentation française, Paris (1993)
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