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ProAna e ProMia: siti nemici

Nella comunity di blog o siti PROANA e PROMIA, utenti con disturbi alimentari si sentono compresi poiché condividono un obiettivo comune: la magrezza

Di Antonella Fragale

Pubblicato il 12 Mag. 2020

Gli ormai diffusi siti ProAna (Pro Anoressia) e ProMia (Pro Bulimia) rappresentano una grave minaccia per la salute di tutte le persone con Disturbo del comportamento alimentare.

 

I DCA sono patologie caratterizzate da abitudini alimentari alterate associate ad una costante preoccupazione per il peso e la forma del corpo. I siti ProAna e ProMia rappresentano una sorta di decalogo da perseguire al fine di alimentare le preoccupazioni circa il peso e la forma del corpo suggerendo strategie atte al mantenimento della patologia stessa.

Il DSM-5 (2013) ha proposto una nuova classificazione dei Disturbi del comportamento alimentare. Troviamo 6 categorie diagnostiche principali più 2 residue:

Le due categorie diagnostiche residue raccolgono i disturbi sottosoglia o categorie di disturbi i quali presentano un rapporto problematico con il cibo:

  • Altro disturbo dell’alimentazione o della nutrizione specifico;
  • Disturbo dell’alimentazione e della nutrizione non specificato.

In questo articolo prederemo i considerazione due dei disturbi maggiori, l‘Anoressia e la Bulimia Nervosa, strettamente connessi all’insorgenza primordiale dei siti ProAna e ProMia.

Nell’anoressia nervosa (AN) si assiste a:

  • Restrizione alimentare che induce ad un basso peso in relazione all’età e al sesso;
  • Paura di ingrassare;
  • Inappropriata influenza del peso e delle forme del corpo sull’autostima e sulla capacità di valutare l’entità della perdita di peso.

Nella bulimia nervosa (BN) si verificano:

  • Abbuffate;
  • Condotte di eliminazione;
  • Preoccupazione per il peso e le forme del corpo.

In base al modello psicologico di Brunch (Brunch,1978) il grave disturbo dell’immagine corporea, l’incapacità di interpretare in maniera appropriata la fame e il profondo senso di inadeguatezza rappresenta il nucleo disfunzionale primario di questi disturbi.

Per il modello cognitivo, la preoccupazione per il peso, l’evitamento “fobico” della grassezza associata ad una eccessiva valutazione del sé basata solo sul proprio peso e le proprie forme corporee, rappresentano le componenti cognitive che caratterizzano il disturbo (Fairburn, 2002).

Per la teoria della personalità predisponente, i tratti di personalità quali la bassa autostima, il perfezionismo e il disagio interpersonale sono presenti in modo più frequente nei soggetti con DCA piuttosto che nella popolazione normale (Garner, Olmsted, Polivy e Garfinkel, 1984). Albina Perri in un testo intitolato Magre da morire (2008 – Aliberti editore) parla di circa trecentomila siti nel mondo che celebrano il corpo e la sua magrezza: spazi virtuali dove ragazze e ragazzi si incontrano per dare e ricevere suggerimenti circa metodi per perdere peso e trucchi per non sentire la fame (bevi molta acqua!, mastica e poi sputa!), modi per poter vomitare subito dopo i pasti (infilati lo spazzolino da denti in gola!), metodi per nascondere il cibo (metti tutto in un tovagliolo o nella manica del maglione!), tabelle con le calorie degli alimenti, condivisione di fotografie di corpi emaciati, con eccessiva magrezza.

Spesso viene chiesto alla persona iscritta ai blog di pubblicare con costanza foto che attestano la perdita di peso, obiettivo che viene, di volta in volta, incitato e incoraggiato dagli altri iscritti al blog.

Si è arrivati addirittura a stilare una serie di comandamenti della magrezza da seguire. Wykes e Gunter nel 2005 in un testo intitolato The Media and the body Image riportano i seguenti comandamenti:

  • Se non sei magra non sei bella;
  • Essere magri è molto più importante che stare bene di salute;
  • Per essere magra puoi comprare vestiti, tagliare i capelli, prendere lassativi, digiunare e fare qualsiasi cosa;
  • Potrai mangiare ma poi ti devi sentire in colpa;
  • Potrai mangiare cibi grassi ma poi ti devi punire;
  • Dovrai contare le calorie e limitare le calorie in maniera minuziosa;
  • Perdere peso è positivo, aumentare è negativo;
  • Non sarai mai troppo magra;
  • Essere magri e digiunare è sintomo di forza e trionfo.

Ciò che rende davvero pericolosi questi blog, community, etc, è l’aspetto empatico: ragazze/i con DCA che si sentono compresi dagli iscritti e ciò non fa altro che rinforzarne il legame e la fiducia considerando, invece, come “nemici” tutti coloro che cercano di allontanare la persona con DCA dalle pratiche alimentari disfunzionali per la loro salute.

 

 

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Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • American Psychiatric Association: DSM-5 Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 5 ed. (2013).Tr.it. Milano , Raffaello Cortina 2014.
  • Bruch, H. (1978). The golden cage: The enigma of anorexia nervosa. MA: Harvard University Press
  • Fairburn, C.G. e Walsh, B.T. (2002). Atypical eating disorders (Eating disorder not otherwise specified). In C. G. Fairburn e K.D. Brownell (a cura di), Eating disorders and obesity: A comprehensive handbook. New York: The Guilford Press.
  • Garner, D.M., Olmested, M.P., Polivy, J. e Garfinkel, P.E. (1984). Comparison between     weight-preoccupied women and anorexia nervosa. Psychosomatic Medicine, 46, 255-266.
  • Perri, A. (2008). Magre da morire. Reggio Emilia: Aliberti Editore.
  • Wykes, M; Gunter,B. (2005). The media and the body image. London: Sage Publication.
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