Uno studio pubblicato di recente su Psychiatry Research (Grant et al., 2019) ha cercato di indagare la prevalenza del Body Dismorphic Disorder (BDD) e le conseguenze di tale condizione sulla salute fisica e mentale degli individui.
Il BDD è caratterizzato da una forte preoccupazione da parte della persona per i difetti fisici percepiti, spesso focalizzati su un’unica parte del corpo (APA, 2013). Questa preoccupazione, provoca un forte disagio e risulta associata a un maggior rischio suicidario rispetto alla popolazione non clinica (Phillips & Menard, 2006; Weingarden et al., 2016;).
Le persone con BDD sono tendenzialmente preoccupate per le caratteristiche del proprio volto, come la pelle o la bocca (Phillips, 2014) anche se alcuni soggetti riferiscono di sentirsi a disagio anche su altre parti del corpo (attenzione che il focus non sia solo sul peso corporeo, sulla pancia, sui fianchi o sulle cosce: in quel caso si potrebbe pensare più a un Disturbo dell’Alimentazione; APA, 2013). All’interno del DSM-5, troviamo il BDD inserito nella sezione dedicata ai disturbi ossessivo-compulsivi e correlati, poiché vi sono alcune caratteristiche in comune tra il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) e il BDD, in particolare per quanto riguarda la compulsività (APA,2013).
Diversi studi condotti negli ultimi decenni hanno sottolineato la presenza di forti correlazioni tra BDD e depressione (Cerea et al., 2018; Schneider et al., 2017), ansia (Cerea et al., 2018) e abuso di sostanze (Grant et al., 2005); inoltre, è stato dimostrato che individui con BDD abbiano livelli di impulsività e di compulsività significativamente maggiori rispetto ai controlli (Jefferies-Sewell et al., 2017).
Nel presente studio, gli autori hanno analizzato la prevalenza del BDD in un campione universitario, composto da 3.459 partecipanti, ipotizzando che il disturbo sarebbe stato associato a una scarsa autostima, a un peggior rendimento scolastico, a tassi più elevati di abuso di sostanze, a depressione e ansia e, infine, a maggior impulsività e compulsività (Grant et al., 2019).
I risultati hanno mostrato una prevalenza del BDD dell’1,7% nel campione analizzato (composto per il 63% da femmine e per il 37% da maschi).
Rispetto agli studenti che non risultavano affetti da BDD, quelli che mostravano la sintomatologia del disturbo analizzato avevano avuto, o erano a rischio di mettere in atto in futuro, un numero significativamente maggiore di comportamenti sessuali a rischio; in aggiunta, avevano una quantità significativamente superiore rispetto ai controlli di sintomi depressivi, di sintomi ansiosi e di sintomi correlati al Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD).
Infine, il BDD è stato associato a punteggi più alti di impulsività e di compulsività, e con una maggiore maggior propensione a fare uno di sostanze stupefacenti o di alcolici (Grant et al., 2019).
In conclusione, gli autori mettono in luce alcune caratteristiche di un disturbo che sta attirando l’attenzione degli esperti solo da qualche anno: la bassa autostima di cui soffrono gli individui affetti da BDD, non è che la punta dell’iceberg.