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La scatola magica. All’origine delle neuroscienze (2019) di A. Cerasa e F. Tomaiuolo – Recensione del libro

Le neuroscienze sono le protagoniste di "La scatola magica", un saggio capace di far trasparire l’entusiasmo e l’amore degli autori per questa disciplina

Di Stefania Esposito

Pubblicato il 10 Feb. 2020

Aggiornato il 17 Feb. 2020 13:16

La scatola magica è un prezioso lavoro, scritto “a due menti”, viene da dire, da Antonio Cerasa e Francesco Tomaiuolo, brillanti neuroscienziati contemporanei, per la collana Hoepli curata da Massimo Temporelli.

 

Cosa ha spinto Antonio Cerasa (ricercatore presso il CNR di Catanzaro e vincitore del premio Giancarlo Dosi per la divulgazione scientifica) e Francesco Tomaiuolo (Professore Universitario, Dottore di ricerca in Neuroscienze e curatore della riedizione dell’atlante neuroanatomico di Costantino Economo) ad avventurarsi in un sentiero tanto complesso e vasto come la storia delle neuroscienze e delle scoperte inerenti il funzionamento della mente umana?

Gli autori lo spiegano nell’affascinante epilogo del libro: a motivarli è il sogno di raccontare un viaggio di grande valore, quello realizzato dai primi grandi neuroscienziati, ma anche quello che ogni giorno impegna studiosi e ricercatori, immaginandolo come il progressivo e costante disvelamento del contenuto di una scatola misteriosa, che ogni bimbo desidererebbe ardentemente di scartare alla ricerca della meraviglia.

E così, come in un romanzo, le neuroscienze sono protagoniste di questo amabile saggio, capace di parlare, anche a i non addetti ai lavori, e di narrare, con una partecipazione emotiva che lascia trasparire l’entusiasmo e l’amore degli autori, il percorso evolutivo della disciplina: la nascita, lo svincolo dalla propria culla originaria (la biologia), il raggiungimento dell’autonomia e della capacità dialogica con le altre discipline medico-scientifiche che ne ha suggellato la caratteristica multidisciplinarietà, la modernità sopraggiunta negli anni ’50/’60, l’ulteriore salto compiuto a partire dagli anni ’70, con l’avvento delle nuove tecniche di  neuroimaging, il futuro -già presente- del cervello frattale e dell’intelligenza artificiale.

I volti scelti per tratteggiare questa storia sono quelli dei pionieri delle neuroscienze: uomini e donne dai nomi leggendari, come Brenda e Peter Milner, Costantino Von Economo, Wilder Penfield. Intorno a questi, alle loro storie di vita, ai tentativi, alle difficoltà, ma anche alla serendipity e alle loro straordinarie scoperte destinate a cambiare per sempre la nostra vita, ruotano altri grandi nomi che hanno supportato, partecipato, ampliato, proseguito, il viaggio affascinante alla scoperta della “scatola magica”.

Una trattazione, quella di Cerasa e Tomaiuolo ne La scatola magica, fluida e armonica, coinvolgente e profondamente viva, che sa colorare anche la dimensione umana di quelle grandi menti che hanno disegnato il nostro futuro. Per forza di cose non esaustivo, il saggio assume la forma di un pentagono, simbolo geometrico scelto come metafora di un lavoro volto a racchiudere le conoscenze prodotte nel tempo dai più brillanti neuroscienziati. Una scelta significativa, dato che il pentagono possiede la caratteristica di consentire, se i suoi lati vengono prolungati, una progressione infinita. Proprio come le neuroscienze.

Il cervello è l’organo del destino. Esso custodisce, nel suo meccanismo ronzante, i segreti che determineranno il futuro del genere umano. (Wilder Penfield)

 

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Stefania Esposito
Stefania Esposito

Psicologa e Psicoterapeuta

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Cerasa A. e Tomaiuolo F. (2019). La scatola magica. All’origine delle neuroscienze. Milano, Hoepli.
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