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Pensieri brutti e cattivi. Ossessioni tabù: come liberarsene (2019) di A. Bartoletti – Recensione del libro

"Pensieri brutti e cattivi" offre un elenco delle ossessioni tabù, di come riconoscerle e delle strategie disfunzionali e funzionali per farvi fronte.

Di Valentina Nocito

Pubblicato il 17 Dic. 2019

Pensieri brutti e cattivi: un testo che, in maniera originale, affronta il tema di alcune forme di ossessioni e, in modo chiaro, leggero ed esaustivo, accompagna il lettore interessato al tema, e ancor di più chi ne soffre, a scoprire come alcuni meccanismi della nostra mente, possano portarci in inganno, sofferenza e patologia.

 

Ma quali pensieri brutti e cattivi?

Come è stato ampiamente messo in luce negli ultimi anni, il Disturbo Ossessivo Compulsivo comprende diverse forme e manifestazioni dello stesso e, all’interno di Pensieri brutti e cattivi, Alessandro Bartoletti distingue ossessioni perfette e pulite, che comprendono ossessioni di perfezione, pulizia, simmetria, lavaggio, ordine, controllo ed ossessioni brutte, e cattive, aventi a che fare con contenuti del pensiero inerenti a violenza, sesso, blasfemia, immoralità, pazzia, morte. E’ soprattutto a queste ultime che il testo si dedica. L’aspetto che l’autore sottolinea come elemento distintivo fra le prime e le seconde avrebbe a che fare con un esasperato senso etico e morale che verrebbe minato, minacciato, da un contenuto altamente trasgressivo, disturbante, non accettabile, disgustoso, trasformando quei pensieri in tabù di cui spesso chi ne soffre prova vergogna anche a parlarne ad un professionista e a chiedere aiuto.

Il testo offre un elenco di pensieri brutti e cattivi ed informazioni su come riconoscerli. Tra i più frequenti: la paura di uccidere, di suicidarsi, di investire qualcuno involontariamente, paura di riscoprirsi omosessuale, possessioni demoniache, ossessioni di perdere il controllo ed impazzire, ossessioni esistenziali sul senso della vita e sulla morte, dubitatori patologici… Per ognuna di queste viene offerta una descrizione dei meccanismi insiti negli stessi e di come farne un identikit.

Elementi che accomunano questi pensieri diventano coscienziosità e scrupolosità, paura, eccessivo senso di responsabilità circa anche i contenuti della propria mente e senso di colpa, che cercano di essere gestiti e/o annullati mediante compulsioni che possono essere sia comportamentali che mentali.

Altro aspetto su cui l’autore si sofferma sono le tentate soluzioni messe in atto da chi ne soffre e che in realtà peggiorano ed esasperano il problema: repressione paradossale, neutralizzazione mentale, mettersi alla prova, evitamenti e coinvolgimenti precauzionali, ricerca di rassicurazione, ripasso mentale, compulsare e controllare, questionare la realtà. Per ciascuna di esse Alessandro Bartoletti spiega come le stesse determinano la persistenza e l’esasperazione del disturbo ossessivo.

Strategie per liberarsi dalle ossessioni…

Essendo l’autore uno psicologo e psicoterapeuta, specialista in psicoterapia breve strategica, descrive all’interno del testo una serie di tecniche e strategie di tradizione strategica, come l’appuntamento con la peggiore fantasia, pensare volontariamente al pensiero ossessivo, il rituale forzato, lo studio proibito e tante altre descritte in modo chiaro, leggero e pratico per chi volesse mettersi alla prova, senza per questo volere essere un testo self-help che si sostituisce all’intervento del professionista. Non mancano nell’ultima parte del testo alcuni estratti di casi clinici che aiutano il lettore ad entrare nel vivo dell’approccio dell’autore.

Un testo che ritengo diventi molto utile per chi soffre di queste forme di ossessioni e che va alla ricerca di informazioni a sua colpa o discolpa, un testo che evidenzia aspetti che in maniera condivisa vengono sottolineati anche da altri approcci che affrontano in maniera efficace il DOC, come informare il paziente su come funziona la nostra mente, individuare quelle tentate soluzioni che in realtà peggiorano il problema, fare in modo che la persona si metta all’opera per riuscire a liberarsi non dal pensiero, ma dall’angosciante paura che lo stesso genera e che, come l’autore stesso sottolinea, non è solo accettare, ma avere il coraggio di andare a guardare, fantasticare, immaginare, rendere ancora più assurde le cose assurde che la mente ci propone.

 

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SCRITTO DA
Valentina Nocito
Valentina Nocito

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bartoletti, A. (2019). Pensieri brutti e cattivi. Ossessioni tabù: come liberarsene, FrancoAngeli.
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