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La scienza del sesso e dell’olfatto. Una breve panoramica dell’olfattophilia

Alcuni odori sembrano essere responsabili dell'attivazione dell'eccitazione sessuale e alcuni studi hanno indagato il fenomeno e le ragioni per cui accade

Di Paolo Soraci, Giusiana Patané, Sonia Bucolo

Pubblicato il 17 Dic. 2019

L’olfattophilia (nota anche come osmolagnia, osfresiolagnia e ozolagnia) è una paraphilia, in cui una persona prova eccitazione e piacere sessuale attraverso gli odori. La paraphilia (termine greco formato da para ‘oltre’ e filia ‘affinità’) indica l’insieme di condotte o comportamenti sessuali bizzarri verso un oggetto percepito attraverso i sistemi sensoriali.

Articolo basato sulla ricerca del Professore Mark Griffiths, che ci ha concesso gentilmente il permesso di adattare e tradurre il testo al contesto italiano ed ha collaborato nella stesura di questo articolo.

 

Il legame tra i canali olfattivi e la stimolazione erotica sessuale non è certamente una novità: lo dimostra l’ampia letteratura scientifica, così come le evidenze a livello etologico. Alcuni mammiferi, come i topi, durante la fase di accoppiamento producono una particolare secrezione ormonale, che sprigiona degli odori per attirare i possibili partner.

Anche il focus erotico dell’uomo è molto probabilmente associato agli odori corporei di un partner sessuale, compresi gli odori dei genitali. Nel 1999, Alan Hirsch e Jason Gruss hanno pubblicato nel Journal of Neurological and Orthopaedic Medicine and Surgery uno dei primi articoli che esaminavano la correlazione tra il sesso e l’olfatto. Gli stessi autori spiegano come:

Storicamente, alcuni odori sono stati considerati afrodisiaci, argomento di molto folklore e pseudoscienza. Nei resti vulcanici di Pompei, i vasi di profumo erano conservati nelle camere progettate per le relazioni sessuali. Gli antichi egizi si lavavano con olii essenziali; i sumeri hanno sedotto le loro donne con i profumi. Una relazione tra odore e attrazione sessuale è enfatizzata nei rituali tradizionali cinesi e praticamente tutte le culture hanno usato il profumo nei loro riti matrimoniali. Nella mitologia, i petali di rosa simboleggiavano il profumo e la parola deflowering descrive l’atto iniziale del sesso. La letteratura, abbonda di riferimenti alle dimensioni nasali come simbolici delle dimensioni falliche, come nel famoso dramma Cyrano De Bergerac. Fliess, nel suo concetto di naso fallico, descriveva formalmente un legame sottostante tra naso e fallo. La psicologia junghiana collega anche odori e sesso.

Non passa inosservato come nella società contemporanea, i profumi e le fragranze per le donne e le colonie per gli uomini sono quasi sempre commercializzati in modo ‘aggressive’ o sensuale, dove gli sponsor sono persone di successo, carismatiche, che rappresentano uno stereotipo di sensualità. Il mercato di produzione dei profumi è un business miliardario di euro, dove le icone pubblicitarie sembrano suggerire come un profumo possa regalare successo sociale e sessuale. Infatti Hirsch e Gruss riferiscono come:

(…) L’anatomia sostiene il legame tra odori e sesso: l’area del cervello attraverso la quale sperimentiamo gli odori, il lobo olfattivo, fa parte del sistema limbico (il cervello emotivo), l’area attraverso la quale derivano pensieri e desideri sessuali. Brill (1932) suggerisce che le persone si baciano per avvicinarsi il naso, in modo che possano annusarsi (il bacio eschimese). O forse si baciano per mettere insieme la bocca in modo che possano assaggiarsi l’un l’altro poiché la maggior parte di ciò che chiamiamo gusto dipende dall’olfatto.

Una delle più recenti aree di ricerca che ha per oggetto la correlazione olfatto-eccitazione sessuale riguarda i feromoni e il ruolo che giocano nell’attivazione dell’eccitazione. È noto che queste sostanze chimiche, prodotte e rilasciate da un animale (in particolare dai mammiferi e dagli insetti) nell’ambiente che abita, ha un’influenza sul comportamento o sulla fisiologia di altri della sua specie, così come esposto in diversi articoli firmati dal Prof. Mark Griffiths e dal Dr. Mark Sergeant. I feromoni giocano un ruolo sessuale importante in tutto il regno animale, ma la capacità dell’uomo di secernere queste sostanze chimiche è relativamente debole, per cui i suoi effetti sono plausibilmente molto sottili. Come notano Hirsch e Gruss:

All’interno del cervello umano, vicino alla parte superiore del naso c’è una caratteristica anatomica che ci dà motivo di credere che esistano i feromoni umani: l’organo vomeronasale. La sua funzione è sconosciuta, ma nei primati subumani, questa è l’area in cui i feromoni agiscono per aumentare le possibilità di procreazione. […] Quando eseguiamo un’azione più o meno faticosa, sudiamo attraverso le ghiandole endocrine. Ma quando siamo imbarazzati o eccitati sessualmente, sudiamo attraverso le ghiandole apocrine che rilasciano steroidi ad alta densità sotto le braccia e intorno ai genitali; il loro ruolo è sconosciuto. Nei primati subumani, le stesse ghiandole apocrine rilasciano feromoni.

Altre ricerche condotte dal Dr. Hirsch hanno dimostrato che il collegamento tra l’olfatto e la risposta sessuale è verosimile. In uno dei suoi studi è emerso che il 17% dei suoi pazienti con deficit olfattivi ha sviluppato una qualche disfunzione sessuale.

Nel 1999, uno studio di Hirsch e Gruss ha esaminato, in un campione di 31 partecipanti maschi americani (in un range di età compreso tra i 18 e i 60 anni), gli effetti che 30 odori diversi esercitavano sull’eccitazione sessuale maschile. I partecipanti all’esperimento sono stati sottoposti a vari test olfattivi e la loro eccitazione sessuale è stata misurata sperimentalmente attraverso l’uso di un pletismografo e valutata sulla base degli indici di misurazione del flusso sanguigno del pene. I test comprendevano 24 odorizzanti diversi oltre a 6 odorizzanti combinati. È emerso che tutti e 30 gli odori hanno prodotto un aumento del flusso sanguigno del pene. Gli autori hanno riferito che:

L’odore combinato di lavanda e torta di zucca ha avuto il massimo effetto, aumentando il flusso sanguigno del pene del 40%. Il secondo, in termini di efficacia, è stata la combinazione di liquirizia nera e ciambella, che ha aumentato il flusso mediano del sangue del pene del 31,5%. Gli odori combinati di torta di zucca e ciambella erano terzi, con un aumento del 20%. Il meno stimolante era il mirtillo rosso, che aumentava il flusso sanguigno del pene del 2%. […] Gli uomini con olfatto al di sotto del normale non differivano significativamente da quelli con olfatto normale, né i fumatori differivano significativamente dai non fumatori.

I risultati hanno supportato l’ipotesi che alcuni odori sarebbero responsabili dell’attivazione dell’eccitazione sessuale, così i due ricercatori hanno ipotizzato una serie di ragioni per cui questo accade:

Gli odori potrebbero indurre una risposta condizionata alla Pavloviana che ricorda ai soggetti i loro partner sessuali o i loro cibi preferiti. Tra le persone cresciute negli Stati Uniti, gli odori dei prodotti da forno sono più adatti a indurre uno stato chiamato ‘richiamo evocato olfattivo’. Probabilmente, gli odori – nel presente studio – hanno evocato un richiamo nostalgico con uno stato d’animo positivo, che ha influenzato il flusso sanguigno del pene. […] Oppure gli odori potrebbero semplicemente essere rilassanti. In altri studi, la lavanda è stata associata a sensazioni di rilassamento. Un’altra possibilità è che gli odori possono agire neurofisiologicamente […] Non possiamo escludere un effetto parasimpatico generalizzato, che aumenta il flusso sanguigno del pene […] Nel nostro esperimento, gli odori specifici che determinavano un aumento del flusso sanguigno del pene erano principalmente gli odori alimentari […]. Ciò supporta l’assioma secondo cui la via per il cuore di un uomo (e l’affetto sessuale) passa attraverso il suo stomaco […] Non possiamo certamente considerare gli odori proposti nel nostro esperimento come feromoni umani, quindi crediamo che abbiano agito attraverso percorsi diversi dai feromoni.

Poco dopo, Hirsch e colleghi hanno ripetuto lo stesso studio sulle femmine, misurando e valutando l’aumento del flusso sanguigno vaginale in relazione alla somministrazione di determinati stimoli olfattivi. I ricercatori hanno riscontrato effetti simili a quelli riportati nell’International Journal of Aromatherapy. Dai risultati è emerso che i maggiori aumenti del flusso sanguigno vaginale si registravano a seguito dei seguenti odori: caramelle e cetrioli (13%), torta di zucca e lavanda (11%) e cioccolato (4%).

Si fa presente che entrambi gli studi presentano dei chiari limiti, primi fra tutti le piccole dimensioni dei campioni di riferimento, gli odori selezionati dai ricercatori e il flusso sanguigno come unica misura di eccitazione. Gli odori che eccitano sessualmente possono essere molto specifici e, in alcuni casi, strani e/o bizzarri come, per esempio, l’emissione di gas intestinali (flatulenza). In un numero di Archives of Sexual Behavior del 2013, il Prof. Mark Griffiths ha pubblicato il primo caso di studio al mondo sull’eproctofilia (eccitazione sessuale da flatulenza). Griffiths si è imbattuto in prove aneddotiche di altri strani odori che attivano sessualmente l’individuo, come ha esposto in un articolo su 15 Feticci sorprendenti e strani, elencando al numero 11 il deodorante per ambienti:

Un utente di Reddit riferisce di essere stato eccitato, da adolescente, ogni volta che entrava in una stanza che utilizzava un marchio specifico e un profumo di deodorante per ambienti! Dopo alcune domande, si sospetta che il profumo si sia associato con la prima volta che ha guardato un porno. Altri utenti segnalano di essere stati accesi sessualmente da profumi o campioni degli stessi che sono stati inclusi nella rivista ‘Playboy’ (Archives of Sexual Behavior, 2013, pp. 1383–1386).

Esistono diverse parafilie accomunate dall’uso dell’olfatto, come l’antholagnia o meglio l’eccitazione che nasce dalla vista e/o dall’odore dei fiori. L’antholagnia, non presenta delle basi empiriche dimostrabili, eppure come descritto nel sito Web Kinkly :

Le persone con antholagnia in genere preferiscono determinati fiori, così come la maggior parte delle persone è eccitata sessualmente da determinati tipi di corpo. È probabile che si eccitino mentre visitano un negozio di fiori, un vivaio floreale o un giardino botanico. Possono anche cercare immagini di fiori online per gratificazione sessuale. La maggior parte delle persone con antholagnia impara a gestire le proprie condizioni e godersi una vita sessuale sana. Possono persino usare il profumo dei fiori durante i preliminari o i rapporti. Tuttavia, se l’antholagnia inizia a interferire con la vita professionale o personale di una persona, potrebbe voler cercare un trattamento riparatore. Il trattamento per l’antholagnia può consistere in terapie cognitive o comportamentali, psicoanalisi o ipnosi.

Un altro articolo del 2013 (Profumi che scatenano l’eccitazione sessuale) firmato da Susan Bratton, sintetizza le ricerche recenti (sebbene sia basato per la maggior parte sul libro di Daniel Amen Sex On The Brain del 2007). Più specificamente, l’articolo nota che:

La ricerca attuale suggerisce anche che il profumo del muschio ricorda da vicino quello del testosterone, l’ormone che migliora la libido sana in entrambi i sessi. Negli studi sui profumi, presso la Toho University in Giappone, è stato scoperto che gli oli essenziali floreali a base di erbe hanno un impatto sull’eccitazione sessuale nel sistema nervoso. Per stimolare il sistema nervoso simpatico si usa il gelsomino, il yang-ylang, la rosa, il patchouli, la menta piperita, i chiodi di garofano e i bois de rose. Per rilassare il sistema nervoso parasimpatico si utilizza il legno di sandalo, la marjoram, il limone, la camomilla o il bergamotto […]. Molti di questi profumi si trovano comunemente anche nel tè come menta piperita e camomilla. Molte candele sono profumate di rosa, gelsomino, patchouli, legno di sandalo e bergamotto.

Ci sono molti siti web che annoverano vari profumi, responsabili dell’eccitazione sessuale, e molti di questi sembrano basarsi sulla ricerca condotta dal Dr. Hirsch e dai suoi colleghi. La ricerca sul sesso, sull’olfatto e sull’olfattophilia sembra essere un’area in crescita, e si spera che lo scritto del Prof. Mark Griffiths, ed il presente adattamento, abbiano un piccolo ruolo nello stimolare la ricerca nell’area.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Amen, D. (2007). Sex on the Brain: 12 Lessons to Enhance Your Love Life. London: Harmony.
  • Bratton, S. (2013). Scents that trigger arousal. Personal Life Media, October 10. Located at: http://personallifemedia.com/2013/10/scents-that-trigger-arousal/
  • Brill, A.A. (1932). Sense of smell in the neuroses and psychoses. Psychoanalytic Quarterly, 1, 7-42
  • Gilbert, A. N. (2008). What the Nose Knows: The Science of Scent in Everyday Life. Crown.
  • Griffiths, M.D. (2013). Eproctophilia in a young adult male: A case study. Archives of Sexual Behavior, 42, 1383-1386.
  • Griffiths, M.D (2019). The Science of Sex and Smell A brief overview of olfactophilia. Psychology today, Posted Oct 03, 2019
  • Hirsch, A., & Gruss, J. (1999). Human male sexual response to olfactory stimuli. Journal of Neurological and Orthopaedic Medicine and Surgery, 19, 14-19.
  • Hirsch, A. R., Schroder, M., Gruss, J., Bermele, C., & Zagorski, D. (1999). Scentsational sex Olfactory stimuli and sexual response in the human female. International Journal of Aromatherapy, 9(2), 75-81.
  • Hirsch, A.R., & Trannel, T.J. (1996). Chemosensory dysfunction and psychiatric diagnoses. Journal of Neurological and Orthopaedic Medicine and Surgery, 17, 25-30.
  • Sergeant, M., Davies, M.N.O., Dickins, T.E. & Griffiths, M.D. (2005). The self-reported importance of olfaction during human mate choice. Sexualities, Evolution and Gender, 7, 199-213.
  • Sergeant, M.J.T., Dickins, T.E., Davies, M.N.O. & Griffiths, M.D. (2007). Hedonic ratings by women of body odor in men are related to sexual orientation, Archives of Sexual Behavior, 36, 395-401.
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