Si intende per violenza di genere qualsiasi atto di violenza, abuso o vessazione, sia fisica che psicologica, agita nei confronti di una donna.
I fatti di cronaca riportano crimini commessi contro le donne ad un ritmo allarmante: basti pensare che in Italia, dall’inizio del 2019 all’8 Marzo, tredici donne hanno perso la vita e nella maggioranza di questi casi per mano del proprio compagno o marito (Ansa, 2019).
La comunità scientifica ha iniziato recentemente a prendere in esame i processi che conducono a tale agito violento, rivelando come vi sia una correlazione positiva tra la sessualizzazione della figura femminile nella cultura Occidentale e la possibilità per una donna di essere oggetto di un’azione violenta.
Aggressività maschile e rifiuto: uno studio sperimentale
Un recente studio di Blake, Bastian e Denson (2018) ha simulato in condizione sperimentale diversi scenari-appuntamento, nei quali i partecipanti venivano rifiutati, su base di una breve interazione tramite video-presentazioni, da una ragazza vestita in maniera differente per richiamare rispettivamente la rappresentazione sessualizzata vs non-sessualizzata. La ragazza aveva inoltre espresso con un punteggio la propria propensione al sesso occasionale e al frequentare qualcuno, nelle due condizioni disponibile vs non-disponibile.
In seguito al rifiuto ricevuto, i partecipanti e le controparti femminili hanno preso parte al Paradigma dell’aggressività di Taylor, proposto sotto forma di un gioco di velocità, nel quale il perdente viene punito con un suono fastidioso la cui intensità e volume sono decisi dal vincitore.
Il primo round è stato sperimentalmente manipolato per favorire l’uomo, in modo da ottenere una misura della “vendetta” per il rifiuto ricevuto. Coerentemente con studi precedenti, che rintracciavano l’eziologia della reazione violenta maschile nella percepita minaccia alla propria autostima (Baumeister et al., 1996; Twenge & Campbell, 2003), Blake e colleghi hanno confermato che la “vendetta” peggiore veniva somministrata nella condizione in cui i soggetti venivano respinti da una donna sessualizzata, la quale veniva percepita come più possibilista verso relazioni sessuali occasionali, anche in questo caso, in linea con la precedente letteratura (Farris, Viken, Treat & McFall, 2006).
In altre parole, maggiore era l’anticipazione di un successo nella conquista percepito dai partecipanti, maggiore è stata la reazione aggressiva dimostrata nel Paradigma di Taylor. Con le dovute limitazioni, questo studio supporta le preoccupanti premesse che hanno reso necessari gli studi sulle violenze di genere, in primo luogo: in linea con un crescente numero di ricerche, viene dimostrato come l’attivazione di un obbiettivo sessuale negli uomini, a cui segua poi un rifiuto, medi una risposta aggressiva, nella misura in cui un uomo si sente “autorizzato” al sesso, sulla base delle proprie aspettative.