È stata Ferrara ad ospitare in questi giorni l’ottava conferenza internazionale di Terapia Cognitiva Analitica, che per la prima volta si svolge in una città italiana.
L’ottava conferenza internazionale di Terapia Cognitiva Analitica, organizzata dall’associazione italiana di terapia cognitiva analitica ITA CAT in collaborazione con l’Università di Ferrara ha accolto professionisti della salute mentale provenienti da 14 paesi. Molti gli esponenti provenienti da Australia, Finlandia e Paesi Anglosassoni, dove la terapia cognitiva analitica è molto utilizzata anche all’interno del Sistema Sanitario Nazionale.
La terapia cognitiva analitica
La terapia cognitiva analitica nasce proprio all’interno del sistema sanitario nazionale, grazie al lavoro di Antony Ryle. Si sviluppa come risposta ai bisogni di un servizio pubblico, che vuole offrire ai pazienti una psicoterapia a breve termine, che integra differenti approcci (cognitivo, analitico, costruttivista). Da qui la CAT si sviluppa e viene usata in molteplici contesti (dalla psicoterapia, alle supervisione, al lavoro di équipe,) rimanendo sempre un modello di psicoterapia basata su una visione del sé profondamente sociale, un modello attivo, collaborativo, che fa uso della riformulazione scritta.
Nella terapia cognitiva analitica paziente e terapeuta lavorano insieme per riformulare, riconoscere, e rivedere le procedure disfunzionali che sono all’origine della costituzione e del mantenimento del malessere e della psicopatologia. All’Interno di queste procedure un ruolo fondamentale rivestono i ruoli reciproci, concetto chiave in CAT, che rappresenta il nostro essere in relazione con gli altri e con noi stessi, esperito e interiorizzato ed agito anche nella relazione terapeutica.
La conferenza internazionale di Ferrara
La conferenza, dal titolo “Exploring and Integratic Dialogues in Cat” ha accolto gli interventi di Terapeuti Cat e non solo, ha costituito una opportunità di apertura e di dialogo tra differenti approcci psicoterapeutici.
La conferenza si è aperta con workshop precongressuali volti a fare conoscere la terapia cognitiva analitica a un pubblico prevalentemente italiano e da una lettura magistrale del Prof. Mikael Leiman. Louise McCutcheon, Chair di ICATA (International Cognitive Analytic Therapy association) ha dato inizio ai lavori congressuali, ricordando come la terapia cognitiva analitica sia un modello profodamente relazionale, integrato e attento alle differenze culturali ed individuali, usato in molteplici setting e sottolineando quanto sia fondamentale l’approccio dialogico, tra le diverse forme di psicoterapia.
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Imm. 1 – Immagine dalla conferenza di Ferrara
Imm. 2 – Immagine dalla conferenza di Ferrara
Imm. 3 – Immagine dalla conferenza di Ferrara
Imm. 4 – Immagine dalla conferenza di Ferrara
Sono stati molti i contributi arrivati da esponenti appartenenti ad orientamenti diversi, dalle neuroscienze al costruttivismo, agli approcci più integrati, unitamente ai workshop clinici, che sono stati occasioni di scambio, confronto e riflessione. Forse proprio da questi ultimi è emerso ancora di più come il modello cat possa costituire un importante framework all’interno del quale ciascun professionista può collocare il proprio bagaglio formativo e le proprie competenze, validando ancora di più quanto l’integrazione sia importante per i nostri pazienti ma anche per noi in quanto professionisti operanti nella salute mentale.