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Comportamento sessuale, microbiota e rischio di infezione da HIV

Microbiota intestinale e comportamento sessuale: alcuni scienziati stanno cercando di capire l'impatto sul rischio di infezione da HIV

Di Greta Riboli

Pubblicato il 29 Mag. 2019

Un gruppo di ricercatori dell’Anvirus University del Colorado Medical Campus ha indagato se le abitudini sessuali di una persona possono influenzare il microbiota ed il sistema immunitario, aumentando potenzialmente il rischio di infezione da HIV.

 

Il gruppo di ricerca è composto da Brent Palmer, professore associato di medicina nel dipartimento di immunologia clinica della CU School of Medicine, e da Sam X. Li e Chaterine Lozupone dottori di ricerca presso l’Università del Colorado Anschutz Medical Campus.

Microbiota intestinale e comportamenti sessuali: il ruolo nel rischio di trasmissione dell’HIV

Il microbiota rappresenta l’insieme dei microbi presenti nel tratto gastrointestinale, capace di influire sul cervello svolgendo un ruolo particolare nell’insorgenza di diversi sintomi psichiatrici.

Negli ultimi anni è stato riconosciuto l’importante ruolo ricoperto dal microbiota nel guidare e modellare il sistema immunitario. Recenti studi hanno indagato le differenze di microbiomi presenti in gruppi di uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) piuttosto che i microbiomi di uomini che hanno rapporti sessuali con donne (MSW) (Noguera-Julian, 2016; Armstrong et al., 2018).

Nel presente studio viene però indagato il ruolo del microbiota come mediatore tra i differenti comportamenti sessuali e l’attivazione delle cellule T associate al rischio di trasmissione dell’HIV.

I partecipanti del presente studio sono 35 uomini sani (divisi in gruppo di uomini che hanno rapporti sessuali con uomini ed in uomini che hanno rapporti sessuali con donne). Campioni di feci dei partecipanti sono stati trapiantati in soggetti animali (topi). I topi che hanno ricevuto i campioni di feci degli uomini che hanno rapporti con uomini hanno mostrato una maggiore evidenza di attivazione delle cellule T CD4 +, le quali, qualora essi fossero soggetti umani, li metterebbero effettivamente a rischio più elevato di infezione da HIV.

Microbiota e rischio trasmissione HIV: i risultati dello studio

Tali risultati forniscono evidenza del diretto collegamento tra composizione del microbiota e attivazione immunitaria rispetto all’HIV degli uomini che hanno rapporti con altri uomini. Tali risultati forniscono inoltre una base per indagare il microbioma intestinale come fattore di rischio per la trasmissione e infezione da HIVsostiene l’autore senior dello studio, Brent Palmer.

Comprendere meglio la strutturazione del microbiota si riscopre passaggio importante, in quanto, potendo influenzare direttamente il sistema immunitario, esso favorisce un maggiore rischio di infezione, ma ulteriori studi dovrebbero comprendere le modalità di funzionamento del processo.

Inoltre, gli autori ipotizzano che una serie di altri comportamenti, tra cui una particolare dieta, possano favorire l’infiammazione ed attivare le cellule T, ma il tutto risulta ancora da indagare in futuri studi.

 


 

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La rubrica fluIDsex è un progetto della Sigmund Freud University Milano.

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