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L’importanza della famiglia transgenerazionale nella vita psichica

Numerosi studiosi nell'ambito della terapia familiare hanno sottolineato l'incidenza del condizionamento transgenerazionale sulla vita psichica del singolo.

Di Federico Frosoni

Pubblicato il 10 Mag. 2019

Aggiornato il 28 Ago. 2019 12:44

Il condizionamento transgenerazionale incide sia all’interno del sistema famiglia sia sulla vita del singolo individuo, influenzando il suo funzionamento mentale e il suo modo di agire nelle relazioni.

 

Bert Hellinger, Gregory Bateson, Murray Bowen, Anne Shutzenberger sono solo alcuni degli studiosi che nel tempo hanno compreso e verificato quanto incida il condizionamento intergenerazionale nel sistema famiglia prima e nella vita del singolo individuo poi.

Questo condizionamento avviene nello sviluppo della vita psichica, nella creazione di un funzionamento mentale sano, nelle relazioni con il mondo e gli altri e infine in quello che possiamo definire più comunemente “destino”.

Hellinger e Bateson: gli studi delle popolazioni tribali

In particolare proprio Hellinger e Bateson ebbero due esperienze alquanto similari nel loro incontro con popolazioni di tipo tribale animista. Infatti Hellinger studiò e soggiornò per 16 anni tra gli Zulù in Africa come volontario e partecipò a molti dei loro rituali. Mentre Bateson soggiornò in Nuova Guinea presso gli Iatmul, rimanendo particolarmente affascinato dal rituale di Naven, al quale ha dedicato infatti un intero libro.

Bert Hellinger viene considerato il padre delle costellazioni familiari sistemiche, poiché aveva ben compreso l’importanza del ruolo della transgenerazionalità nella trasmissione di modelli e di ruoli sia funzionali che disfunzionali quando si trovò immerso nei rituali degli animisti.

Gregory Bateson, l’autore del famoso testo Un’ecologia della mente, anch’egli al pari di Hellinger aveva compreso come la mente funzionante che dà il via a sane relazioni, non potesse essere oggetto del solo individuo ma fosse qualcosa di più vasto. Infatti tra i rituali degli Iatmul, Bateson comprende come vi sia la creazione indotta di una mente gruppale, la quale permette relazioni più sane e un’identificazione collettiva di quella specifica popolazione.

Murray Bowen: pionere della terapia familiare

Murray Bowen, pioniere della terapia familiare, ugualmente ai primi due autori, orientò i risultati delle sue ricerche verso una teoria che considerava laboratorio di ogni relazione la propria famiglia di origine. Difatti risaliva sempre fino alla terza generazione della coppia che aveva preso in terapia (teoria trigenerazionale).

Dunque i miti presenti negli avi che rimangono comunque psicologiamente attivi anche dopo la loro morte, possono essere tramandati come materiale indigesto tra una generazione e l’altra. Questi infatti devono essere affrontati correttamente, ovvero tramite l’analisi e il ragionamento.

Come per Hellinger e l’ordine dell’amore, come per Bateson e il rituale di passaggio degli Iatmul, anche per Bowen le persone sono agite e non agiscono se si trovano sotto l’influenza di questo condizionamento transgenerazionale.

La psicogenealogia di Anne Schuztenberger

Per darci un approfondimento statistico e sopratutto più specifico delle corrispondenze tra antenati e viventi ci viene in aiuto Anne Schuztenberger, con la sua psicogenealogia e la sindrome degli antenati. Anche in questo caso vi è una sorprendente analogia con gli studiosi prima citati nel confermare come l’influenza delle generazioni precedenti possa determinare i destini attuali.

In particolare Anne Schuztemberger tramite il genosociogramma, uno strumento che serve a ricostrire e commentare gli alberi genealogici, studio di migliaia di casi sino ad elaborare la così detta “sindrome da anniversario”, ovvero il ripetersi e trasmettersi nelle varie generazioni di un trauma, malattia o evento sconvolgente ad una precisa data condivisa.

In un recente studio di epigenetica è stato confermato come nel dna e più precisamente nelle molecole dei micro Rna vengano trasmessi ai nipoti i traumi dei nonni.

In conclusione

Abbiamo voluto comparare in questa sintesi come studiosi, alcuni ideologicamente molto distanti tra loro, siano pervenuti ad un comune denominatore che è quello dell’incidenza e del condizionamento delle generazioni precedenti sulle nostre vite, appunto il condizionamento transgenerazionale.

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