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Alla luce di una candela. Diario di una giovane donna in gravidanza (2013) di Marta Zucchero – Recensione del libro

Alla luce di una candela. Il diario di Marta riporta in modo intimo e semplice i suoi pensieri e le sue emozioni legati al suo diventare presto mamma

Di Annalisa Bertuzzi

Pubblicato il 24 Apr. 2019

La gravidanza rappresenta un momento molto delicato nel percorso di vita di una donna. Nella mente della madre in attesa si fanno strada, giorno dopo giorno, speranze, timori e aspettative.

 

Nel suo diario Marta, l’autrice, esprime le emozioni legate alla fase che sta vivendo. Si tratta di una testimonianza autentica, senza filtri, in cui trovano spazio riflessioni sul rapporto con Giorgio, il compagno e padre in attesa e con la propria famiglia di origine.

Alla luce di una candela: pensieri ed emozioni di una donna in gravidanza

Nel prepararsi a diventare madre, Marta si ritrova a confrontarsi con la propria madre; si domanda se sarà all’altezza. Si chiede che tipo di genitore sarà. Pensa con trepidazione alla bimba in arrivo, ad Emma, che sta crescendo nel suo grembo.

Ad Emma si indirizzano i pensieri, le riflessioni e le emozioni presenti nel racconto. Il diario diventa occasione sia per prendere coscienza di sé e dei propri vissuti, che terreno di dialogo e di scambio tra la madre in attesa e la figlia in arrivo.

In Alla luce di una candela Marta condivide con la sua bambina e con il lettore l’esperienza di preparazione alla maternità, la quale è fonte di emozioni ambivalenti: da un lato la gioia, dall’altra la paura.

Marta si sente fragile e ha timore di veder minacciata la propria identità ed indipendenza; teme che, a causa dell’inesperienza, la sua competenza come madre verrà messa in discussione. Per questa ragione rivendica più volte, nelle sue pagine, il diritto a fare da sé, senza sentirsi obbligata ad accettare l’aiuto degli altri, per quanto animati dalle migliori intenzioni.

Ciò non vuol dire che Marta voglia isolarsi, tagliando i ponti col mondo. Sa di aver bisogno di aiuto, ma desidera il supporto di qualcuno che non la giudichi, sostituendosi a lei per dirle cosa sarebbe meglio fare. In questo senso la figura della sua terapeuta, più volte menzionata nel racconto, rappresenta una presenza protettiva e non invadente, grazie alla quale Marta avverte un senso di comprensione e di riconoscimento.

Alla luce di una candela: quando si avvicina il parto

Con l’avvicinarsi della data del parto le tensioni si amplificano; il desiderio di conoscere, finalmente, la sua bambina, si intreccia con la paura che qualcosa possa non andare per il verso giusto. Il racconto si conclude con la nascita di Emma, così attesa dalla sua mamma. Alla luce di una candela, il diario di Marta, rappresenta una testimonianza fresca e ricca di umanità; il momento della gravidanza viene mostrato mettendo in evidenza tutta la complessità emotiva di cui è portatore. Marta è felice e spaventata al tempo stesso e si ritrova a fare i conti con la propria storia. Ripensare a sé stessa come figlia e al rapporto con la propria famiglia di origine fa nascere in lei una cascata di riflessioni.

Da questa fase di confusione, in cui tutte le certezze sembrano evaporare, nasce una nuova Marta, che vive giorno per giorno un processo di trasformazione. Come afferma Osho Rajneesh:

Nel momento in cui nasce un bambino, nasce anche la madre. Lei non è mai esistita prima. Esisteva la donna, ma la madre mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo.

Questo diario ci racconta, quindi, la storia di una doppia nascita: la nascita di Emma e la nascita di Marta, la sua mamma.

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Annalisa Bertuzzi
Annalisa Bertuzzi

PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA AD INDIRIZZO UMANISTICO - INTEGRATO

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Zucchero, M. (2013). Alla luce di una candela. Diario di una giovane donna in gravidanza. Lucca: Libertà Edizioni.
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