Corsi di subacquea per bambini (dagli 8 anni in su) con sindrome di Down, sindrome dell’X Fragile, autismo, deficit sensoriali, alterazione della comunicazione, paralisi cerebrale infantile o altre forme di ritardo mentale. Anche gli adulti con disabilità sono i benvenuti e, naturalmente, vengono formati gruppi omogenei per età, in modo da favorire la socialità.
Guarda sotto la superficie: non lasciarti sfuggire la qualità o il valore intrinseco delle cose
Così scriveva Marco Aurelio, filosofo e imperatore romano, nell’opera Colloqui con se stesso, nel 180. Le sue sono parole che non dovrebbero invecchiare mai. Fermarsi all’apparenza è l’errore che, a volte, commettiamo quando abbiamo di fronte una persona con disabilità. Per mancanza di conoscenza tendiamo a caratterizzare quella persona sulla base, esclusivamente, della sua “diversità”.
Per abbattere la diffidenza e, soprattutto, per rendere la vita del disabile uguale a quella di tutti gli altri, è nato un corso di subacquea, per adesso unico in Italia, per bambini e adulti che soffrono di disabilità fisica o psichica.
Il merito della brillante idea è di Aqua Project Firenze, un’associazione di volontariato del capoluogo toscano, formata da un’équipe di istruttori subacquei e psicologi.
Disabilità e subaquea: Aqua Project Firenze
Il corso ha durata di due mesi, si svolge tutti i giovedì nella piscina del CTO dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi (Firenze) e si conclude con un’immersione in mare, ad Antignano (Livorno). L’immersione in acque libere, seppure a profondità minima, richiede ad ogni ragazzo un impegno particolare per la completa diversità dall’abituale ambiente, sopra e sotto l’acqua, i pesci, la corrente, la temperatura, le distrazioni.
Pensare di immergere un bambino con disabilità psichica con muta e bombole in piscina può sembrare un’utopia. Non è così. È dalla proposta di Luca Fiaschi, oggi responsabile sub del progetto, dal titolo “Tutti sott’acqua”, che molti disabili si sono avvicinati all’attività subacquea, con entusiasmo e ottenendo soddisfazioni.
Ci piace pensare alla disabilità – sono convinti i promotori dell’iniziativa – come ad un qualcosa in più che appartiene alla persona, ma che non fa la persona, non la determina e non la definisce in tutto quello che è.
Il metodo dell’associazione Aqua Project Firenze è stato apprezzato anche dalla Regione Toscana, con la quale, da tempo, è in atto una convenzione. “Tutti sott’acqua” nasce nel 2008, soltanto con sei ragazzi, come forma di sperimentazione che mescola fasi di gioco e di lavoro, vista come riabilitazione psico-educativa attraverso la subacquea (PES, Percorsi psico-educativi subacquei).
Oggi, invece, si tratta di un metodo consolidato e il numero di partecipanti, ogni anno, è in crescita. La subacquea diventa, così, veicolo di integrazione sociale, sviluppando le dinamiche psicoeducative del lavoro di gruppo, per arrivare ad un miglioramento delle condizioni di vita, come confermano i genitori di tanti iscritti al corso.
I professionisti di Aqua Project Firenze accolgono bambini – dagli 8 anni in su – con sindrome di Down, sindrome dell’X Fragile, autismo, deficit sensoriali con alterazione della comunicazione, paralisi cerebrale infantile, o altre forme di ritardo mentale. Anche gli adulti con disabilità sono i benvenuti e, naturalmente, vengono formati gruppi omogenei per età, in modo da favorire la socialità.
Il percorso in piscina prevede varie fasi, a partire dalla presa di confidenza con l’acqua, dal divertimento, fino ad arrivare ad usare le attrezzature: i giovani indossano la muta, le pinne, impugnano la zavorra, e sono pronti per il tuffo in mare, sotto gli occhi attenti degli accompagnatori (ce ne sono due in acqua per ogni utente ed un supervisore sulla barca). Il team è composto da: Luca Fiaschi, Alberto Simonti, Giovanni Sereni, istruttori subacquei, Giulia Nuccioni e Lara Zannoni, psicologhe dell’età evolutiva e disabilità, Camilla Bing, Marco Moresi e Vincenzo Fundarò, accompagnatori.
È un percorso nuovo e speciale, – sostengono gli operatori – dove la diversità di ciascuno sfuma, lasciando spazio alle potenzialità di tutti: di noi istruttori e psicologi, come guide pronte a rispondere ed interpretare le esigenze di ciascuno, e dei ragazzi, sempre disposti a mettersi in gioco con i loro tempi e le loro particolarità, in un contesto di apprendimento e scambio continuo.
L’iniziativa è lodevole e ha già ottenuto buoni risultati: esperti e genitori notano un aumento dell’autostima, dell’autonomia e dell’espansività dei ragazzi. L’unione di subacquea adattata e disabilità psichica è stata per Aqua Project Firenze una scommessa che si può dire vinta.