expand_lessAPRI WIDGET

Cosa spinge le persone a sacrificarsi per il bene di qualcun altro?

Secondo una ricerca recente ciò che ci spinge a sacrificarci per alcune persone e non per altre dipende da quello che è stato definito collaboration effect.

Di Giovanni Molinari

Pubblicato il 02 Apr. 2019

Aggiornato il 18 Apr. 2019 13:20

Il collaboration effect sembra essere quel fenomeno che determina la percezione di essere in qualche modo in debito verso chi sta collaborando con noi, rendendo dunque la persona più predisposta a sacrificarsi per l’altro.

 

Quando siamo messi di fronte alla possibilità di sacrificare alcune delle nostre risorse (tempo, denaro, etc.) per il bene di terzi, non abbiamo, evidentemente, sempre la stessa predisposizione d’animo: ci viene più facile sacrificarci per alcune persone e più difficile per altre.

Due ricercatori della Northwestern University dell’Illinois McGrath e Gerber hanno cercato di dare una risposta a questo quesito tramite un recente studio (McGrath & Gerber, 2019) che ha evidenziato come sia più facile sacrificarsi per le persone le cui vite sono da noi considerate come interdipendenti con le nostre.

L’ipotesi di ricerca e le conclusioni degli autori

I due ricercatori ipotizzano l’esistenza di una sorta di “collaboration effect” che funziona creando in coloro che collaborano con noi la percezione di essere in qualche modo in debito verso di noi e rendendoli quindi più predisposti a sacrificarsi. Secondo McGrath, questa spinta al sacrificio è dovuta alla percezione di essere in obbligo verso coloro le cui vite sono interdipendenti con le nostre piuttosto che da un senso più generale di buona volontà verso il prossimo: praticamente è come se ci sentissimo di dovere qualcosa a chi ci è vicino.

McGrath porta anche qualche esempio pratico di questo “collaboration effect”: un politico al quale sia dato un generoso contributo per la sua campagna elettorale sentirà un’innata compulsione a ripagare il debito verso colui che ha donato, il che porta enormi implicazioni pratiche per quanto riguarda la trasparenza delle varie campagne elettorali.

Le origini di questo effetto dovrebbero andare ricercate nel nostro passato come specie umana, difatti anticamente la collaborazione sarebbe stata importante per la sopravvivenza del singolo individuo e questo avrebbe foggiato un innato senso di giustizia negli esseri umani, a causa del quale troviamo più facile sacrificare le nostre risorse per coloro che collaborano con noi e dai quali, in varia misura, dipende o ha dipeso la nostra sopravvivenza.

Sicuramente l’impulso che ci spinge a ripagare i nostri collaboratori è un’ottima cosa in molti scenari, ma rischia, in certe situazioni, di mettere coloro che sono vicini a noi su una corsia preferenziale, il che potrebbe nascondere qualche problema a livello etico (basti pensare all’esempio del politico di poco sopra). Diventa pertanto importante fare attenzione a questo effetto per scongiurare possibili derive poco etiche del “collaboration effect”.

 

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Aggressività e cooperazione nell'uomo: una spiegazione evolutiva
Il paradosso della bontà: la strana relazione tra cooperazione e aggressività nell’evoluzione umana

Il coesistere di aggressività e cooperazione nell'uomo potrebbe essere il risultato non solo di un processo evolutivo ma anche etologico.

ARTICOLI CORRELATI
Così fan tutti: il conformismo sociale nell’esperimento di Solomon Asch

La psicologia sociale si è dedicata a lungo alla ricerca e allo studio del tema dell’influenza sociale e del conformismo

Perché seguiamo le norme sociali?

Quali motivi spingono i soggetti a rispettare le norme sociali e a mettere al primo posto il bene sociale piuttosto che la libertà personale

WordPress Ads
cancel