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Il significato dei rimpianti… secondo la scienza

Ricerche recenti suggeriscono che i più grandi rimpianti della nostra vita non sono frutto di ciò che abbiamo sbagliato ma di quello che non abbiamo fatto.

Di Guest

Pubblicato il 25 Feb. 2019

Tutti hanno rimpianti, ma in genere si pensa sempre che quei rimpianti ruotino attorno a ciò che si è fatto, agli errori che si crede di aver commesso e alle decisioni che si sono prese dubitandone poi a posteriori. Un recente studio pubblicato su Emotion indica però che il vecchio detto non ci si pente di ciò che si fa, ma di ciò che non si fa” continua ad essere vero!

Adriano Mauro Ellena

 

In uno studio intitolato “The Ideal Road Not Taken”, alcuni psicologi della Cornell University hanno identificato tre elementi che sembrano influenzare in maniera significativa il proprio senso di sé: il sé reale, il sé ideale e il sé imperativo. Il sé reale consiste in qualità che si credono di possedere; il sé ideale è invece costituito dalle qualità che si desiderano avere; infine il sé imperativo viene identificato con la persona che si dovrebbe essere, in base agli obblighi e alle responsabilità personali.

Nel valutare le risposte di centinaia di partecipanti, i ricercatori hanno scoperto che, di fronte alla domanda su quali fossero i loro più grandi rimpianti nella vita, il 76% dei partecipanti ha parlato di qualcosa che non gli ha permesso di realizzare il proprio sé ideale.

Ma dunque, se il sé ideale si riferisce alle qualità che si desiderano avere e non a quelle che si credono di avere (sé reale) né tantomeno a quelle che dovremmo possedere (sé imperativo), questo ci suggerisce che potremmo avere un atteggiamento e una percezione imperfetti rispetto a ciò che è poi causa dei nostri rimpianti.

I rimpianti per il nostro Sé ideale

Viviamo in un mondo in cui ci viene detto che avremo una vita fantastica se seguiamo alcune precise “regole d’oro”, quindi si calcola che se si fanno tutte le cose che la società si aspetta che si facciano (come essere un buon cittadino, sposarsi al momento opportuno, fare abbastanza soldi per pagare le bollette, ecc.) ci si sentirà felici e soddisfatti della propria vita. Ma queste sono tutte qualità associate al sé reale e al sé imperativo, verso i quali, secondo lo studio, le persone hanno dei rimpianti “limitati”.

Piuttosto, è quando si tratta dei propri sogni e delle proprie aspirazioni (sé ideale) che le persone tendono a lasciarsi prendere dallo sconforto e quando sentono di non averli realizzati. Questo sembra essere ciò che realmente è causa di sofferenza e di rimpianti più tardi nella vita.

Conclusioni

I risultati dello studio ci suggeriscono dunque che non è sufficiente incoraggiare le persone a “fare la cosa giusta” perchè esse siano felici e vivano senza rimpianti. Ciò che è importante, invece, è aiutare le persone a stabilire ciò che è vitale per loro e spingerli ad agire in base alle proprie aspettative e ai propri sogni prima che sia troppo tardi, ricordando loro che non li aiuterà a stare bene e ad essere felici continuare a rimandare il raggiungimento dei propri sogni per un tempo spesso indefinito.

Nel breve periodo, le persone si pentono delle loro azioni più che della “non azione” – ha detto Gilovich, tra gli autori dello studio – ma a lungo termine emergono i rimpianti della “non azione” e questi durano più a lungo.

Smettiamo allora di inventare scuse per le “non azioni” della vita, che altro non sono che causa di durevoli e dolorosi rimpianti.

Quindi impara quella lingua che hai sempre voluto studiare. Intraprendi quel viaggio di cui parli da sempre. Scrivi quel libro che ti è girato in testa per anni. Qualunque cosa sia, grande o piccola, falla e basta. Non lasciarlo a domani. C’è solo oggi, quindi sarebbe meglio afferrare il toro per le corna, perché come dice il vecchio detto: i giorni sono lunghi, ma gli anni sono brevi.

 

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