expand_lessAPRI WIDGET

Disturbi gravi di personalità: diagnosi differenziale e trattamento – Report dal Convegno Internazionale sui Disturbi di Personalità, Roma, 11 e 12 ottobre 2018

I disturbi gravi di personalità costituiscono un campo d'indagine e d'intervento complesso rispetto al quale il confronto tra ricercatori e clinici è di vitale importanza per sviluppare prassi terapeutiche sempre più efficaci. Questo l'argomento dell'ultimo convegno internazionale, tra i relatori anche Otto Kernberg.

Di Annalisa Bertuzzi

Pubblicato il 24 Ott. 2018

All’ultimo “Convegno Internazionale sui Disturbi di Personalità”, tenutosi a Roma l’11 e 12 ottobre 2018, tra i relatori c’era anche Otto Kernberg che ci ha raccontato cosa significa personalità sana e patologica. Il Prof. ha poi delineato le caratteristiche della personalità affetta da narcisismo patologico e il modo in cui tali caratteristiche si traducono a livello comportamentale, affettivo e di identità.

 

I disturbi gravi di personalità costituiscono un tema complesso da affrontare sia per quanto riguarda le procedure diagnostiche che per quanto concerne l’impostazione dei trattamenti psicoterapeutici e farmacologici.

Il convegno svoltosi a Roma lo scorso 11 e 12 ottobre presso il centro congressi Angelicum ha rappresentato un momento di riflessione e di confronto tra alcuni tra i massimi esperti del settore. Le relazioni presentate hanno esaminato i disturbi psicotici, il disturbo borderline, il disturbo narcisistico di personalità e il disturbo bipolare. Una delle premesse da cui i lavori hanno preso le mosse è che il disturbo bipolare viene solitamente considerato, nello scenario italiano, con due modalità differenti, da cui derivano diverse impostazioni del trattamento:

  • l’umore viene visto come un elemento sovraordinato rispetto alle funzioni mentali e relazionali; in questo quadro è l’umore a risultare agente determinante della sintomatologia;
  • la configurazione della personalità è prevalente nella genesi dei disturbi mentali, di conseguenza l’umore non è il fattore scatenante dei problemi, ma prodotto di un determinato assetto di personalità.

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO L’IMMAGINE

Dopo l’inizio dei lavori con l’introduzione da parte del prof. Giuseppe Nicolò e del prof. Antonino Carcione, il primo intervento, effettuato dal prof. Michele Procacci, si concentra sulle similitudini e sulle differenze tra i disturbi psicotici e i disturbi gravi di personalità; viene messo l’accento sul fatto che i percorsi di trattamento di soggetti, adulti e adolescenti affetti da patologie psichiatriche, non possono esimersi dal intervenire, oltre che sull’aspetto sintomatologico, anche sulle difficoltà sociali e di adattamento osservabili negli stessi.

L’intervento successivo, effettuato dal prof. John Clarkin, ha per oggetto il disturbo bipolare, il disturbo borderline di personalità e la presenza di comorbilità tra i due disturbi; l’instabilità affettiva rappresenta una disposizione psicologica che accomuna sia il disturbo borderline che il disturbo bipolare. Viene sottolineato come nell’ambito dei disturbi psichiatrici la comorbilità sia molto elevata: metà degli individui che incontrano i criteri diagnostici per un disturbo incontrano i criteri per un secondo disturbo nello stesso tempo.

Le relazioni a seguire, effettuate dal prof. Antonio Semerari, dal prof. Giuseppe Nicolò e dal prof. Enrico Pompili, prendono in esame questioni legate al trattamento. I trattamenti, finalizzati sia a ridurre i sintomi che a migliorare la funzionalità a livello sociale, contemplano una vasta gamma di interventi tra cui l’utilizzo di farmaci, interventi di natura psicoeducativa, il coinvolgimento del contesto sociale di riferimento.

Otto Kernberg e la Transference Focused Therapy (TFC)

Dopo una fase di confronto tra esperti e pubblico, che conclude i lavori della mattinata, si riprende nel pomeriggio con la relazione del prof. Otto Kernberg, il quale si sofferma sulla definizione di personalità sana e patologica, andando poi a delineare le caratteristiche della personalità affetta dal narcisismo patologico e come tali caratteristiche si traducano a livello comportamentale, affettivo e di identità.

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO L’IMMAGINE

Otto Kernberg al Convegno Internazionale sui Disturbi di Personalità 2018

Il prof. John Clarkin, nell’intervento a seguire, mette a fuoco le modalità di intervento sulle patologie gravi di personalità proposte dalla Transference Focused Therapy (TFC), elaborata da Otto Kernberg. L’approccio terapeutico proposto è di impostazione psicodinamica e contempla l’utilizzo del transfert, del controtransfert del terapeuta e di libere associazioni; particolare attenzione va posta nel trattare un transfert di tipo antisociale, nei pazienti in cui il tratto antisociale è più marcato.

Il transfert narcisistico è caratterizzato dall’incapacità, da parte del paziente, di dipendere dal terapeuta. Il paziente è portato a svalutare il processo terapeutico, attivando dinamiche inconsapevoli in cui esprime invidia per l’abilità del terapeuta e oscilla tra il senso di superiorità e il senso di inferiorità.

Structured Interview of Personality Organization (STIPO)

Il secondo giorno di lavori si apre con la relazione del prof. John Clarkin che descrive uno strumento diagnostico, l’intervista semistrutturata STIPO (Structured Interview of Personality Organization), disponibile nella versione inglese originale e nella traduzione italiana e tedesca.

Questo strumento diagnostico ha lo scopo di valutare la presenza e la gravità dei sintomi, indagare il funzionamento sociale e lavorativo del paziente, capire che rappresentazioni interne ha degli altri; viene valutata la motivazione al cambiamento in modo da discutere le opzioni terapeutiche più appropriate.

L’intervista aiuta ad ottenere informazioni a livello sia strutturale che dimensionale di personalità. Per quanto riguarda la struttura si distinguono quattro livelli di organizzazione di personalità: normale, nevrotica, borderline e psicotica; l’aspetto dimensionale viene valutato andando ad indagare l’identità, la qualità delle relazioni oggettuali (relazioni interpersonali, relazioni intime e sessuali, investimento negli altri), il tipo di meccanismi di difesa utilizzati (primitivi o maturi), l’aggressività (etero o autodiretta).

Otto Kernberg racconta l’approccio con il paziente narcisista

La restante parte dei lavori è affidata al prof. Otto Kernberg il quale, dopo essersi soffermato sul transfert del paziente con disturbo narcisistico, presenta una panoramica dei modi in cui la personalità narcisista si approccia alle relazioni amorose, attraverso l’esposizione di alcuni casi clinici; il narcisista arriva spesso a richiedere una terapia a causa del senso di vuoto relazionale che prova, determinato dalla sua difficoltà a strutturare relazioni profonde con persone significative.

Nell’intervento conclusivo il prof. Otto Kernberg delinea come alcune caratteristiche della personalità narcisistica giochino un ruolo importante nelle dinamiche osservabili all’interno dei grandi gruppi.

In conclusione

I disturbi gravi di personalità rappresentano un campo di indagine e di intervento molto complesso, rispetto al quale il confronto e lo scambio costante tra ricercatori e clinici è di vitale importanza al fine di sviluppare prassi terapeutiche sempre più efficaci.

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Annalisa Bertuzzi
Annalisa Bertuzzi

PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA AD INDIRIZZO UMANISTICO - INTEGRATO

Tutti gli articoli
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
introduzione alla psicologia
Otto Kernberg e la sua teoria psicoanalitica – Introduzione alla Psicologia

Kernberg è uno psicoanalista che ha ideato l' approccio della Psicologia dell’Io e delle Relazioni oggettuali integrando precedenti modelli psicanalitici.

ARTICOLI CORRELATI
Psicopatia e disturbo antisociale di personalità: un’analisi clinica e cinematografica dei disturbi

Discriminare tra la psicopatia e il disturbo antisociale di personalità tramite il supporto di parallelismi cinematografici

Quando la maschera tradisce Narciso: le espressioni facciali dei narcisisti in risposta alle critiche

La relazione tra narcisismo grandioso e reattività emotiva a valutazioni negative, che minacciano e possono invalidare l’idea di Sé

WordPress Ads
cancel