Alcuni ricercatori della Loyola University di Chicago Stritch School of Medicine hanno dimostrato come una formazione dedicata agli studenti di medicina possa migliorare la loro intelligenza emotiva e ciò potrebbe aiutarli a prevenire il rischio di burnout.
L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere e comprendere le emozioni in se stessi e negli altri e di usare questa consapevolezza per gestire il comportamento e le relazioni. Le persone con un’elevata intelligenza emotiva utilizzano strategie di coping più efficaci, che consentono loro di essere più resilienti e più capaci di gestire lo stress. A differenza del quoziente intellettivo (QI), l’intelligenza emotiva può essere insegnata e quindi incrementata (Salovey & Mayer, 1990; Goleman, 1996).
Il burnout indica un livello di stress provato durante l’attività lavorativa che determina un logorio psicofisico ed emotivo. Nel personale medico, il burnout può manifestarsi con senso di sfinimento, cinismo, distacco dal lavoro e sensazione di inefficacia; è un fenomeno sempre più frequente e oggi ha raggiunto livelli allarmanti: studi precedenti (Wessells, Kutscher, Seeland, Selder, Cherico, Clark, 2013) hanno riscontraro che il burnout colpisce almeno la metà dei medici.
Lo studio
Lo studio in questione ha incluso 11 medici in formazione dell’ospedale di Loyola che hanno completato un questionario sull’ intelligenza emotiva (Bar-On Emotional Quotient Inventory 2.0, EQ-i 2.0), prima e dopo aver frequentato un corso di formazione sulle sotto-abilità dell’ intelligenza emotiva. I medici erano professionisti già laureati, impegnati nello svolgimento del loro tirocinio post-lauream in un ospedale per periodi che variano dai 3 ai 4 anni.
In seguito alla formazione è stato notato un aumento significativo dei punteggi dei medici al questionario, compresi la gestione dello stress e il benessere generale.
Secondo i ricercatori quindi l’insegnamento delle abilità di intelligenza emotiva può migliorare le capacità di gestione dello stress, promuove il benessere e quindi può contribuire a prevenire il burnout nei medici.
I laboratori di intelligenza emotiva inseriti nel curriculum formativo dei medici tirocinanti sono focalizzati sulla consapevolezza di sé (essere consapevoli delle proprie emozioni), autogestione (capacità di raccogliere emozioni in altri) e abilità sociali. L’intervento educativo includeva inoltre insegnamento didattico, discussioni e materiale video sull’argomento.
Da questo studio ne deriva dunque un prototipo di laboratorio di promozione dell’ intelligenza emotiva tale da poter essere inserito nei programmi delle scuole di medicina per promuovere il benessere e prevenire il burnout.