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Condivisione e cooperazione: sono contagiose?

Uno studio su cooperazione e condivisione, durato 6 anni e condotto in Tanzania in una popolazione che basa la sopravvivenza su questi comportamenti, ha rivelato come questi siano contagiosi. Essere generosi favorirebbe la generosità anche da parte degli altri

Di Gaspare Vezio

Pubblicato il 11 Ott. 2018

Aggiornato il 19 Dic. 2018 11:33

Il fenomeno della condivisione e della cooperazione si presenta in varie forme; può comprendere il donare il sangue, la condivisione di servizi, il fare beneficienza e molto altro. Inoltre, tutto questo “dare” è fatto senza aspettarsi un ritorno personale. Può essere contagioso?

 

Gli studiosi del settore hanno cercato di comprendere come questo fenomeno si generi, conducendo uno studio durato sei anni ad Hadza, in Tanzania, su una popolazione locale di cacciatori-raccoglitori.

Condivisione e cooperazione: uno stile di vita

I ricercatori hanno scelto la Tanzania poiché la popolazione ha uno stile di sussistenza simile a quello dei nostri antenati, dove la condivisione del cibo è fondamentale per la sopravvivenza. Questo è uno stile basato sulla caccia e la raccolta, la cui analisi permette di ottenere informazioni su come avviene la cooperazione.

Gli studiosi, per portare avanti questa ricerca, hanno osservato per sei anni 56 campi di coltivazione. Sono stati coinvolti circa 400 adulti, ad ognuno è stato chiesto di eseguire un gioco in cui dovevano decidere se assegnare a se stessi o agli altri, appartenenti al proprio gruppo di riferimento, una tipologia di cibo tipica del luogo.

Dai risultati si evince come la popolazione di Hadza sia disposta a cooperare e condividere, anche se questo comportamento si modifica con il passare del tempo. Infatti già dopo due mesi questa tendenza variava in relazione al gruppo di appartenenza in cui il soggetto era inserito in quel momento. Inoltre gli individui non manifestavano nessuna preferenza nel vivere con persone più cooperative o meno. Quindi la volontà individuale cambia nel tempo, al fine di corrispondere a quella del gruppo di appartenenza. Pertanto, le norme e il comportamento del gruppo determinano i gradi di maggiore o minore cooperazione.

Concludendo, possiamo ritenere che la flessibilità della cooperazione agisce sui comportamenti positivi e li modifica: ad esempio la generosità diventa contagiosa per tutti coloro che fanno parte del gruppo di appartenenza.

 

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