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Utilizzare la Mindfulness per curare l’acufene

L’ acufene è un disturbo caratterizzato dalla percezione di un suono in assenza di una fonte sonora esterna. Oggi non esiste alcun trattamento che interrompa il rumore percepito ma sembra che un intervento basato sulla Mindfulness possa portare notevoli benefici, maggiori rispetto ad altre forme di rilassamento

Di Martina Bandera

Pubblicato il 19 Lug. 2018

La terapia cognitivo-comportamentale basata sulla Mindfulness (MCBT-Mindfulness Based Cognitive-Behavioral Therapy) potrebbe trasformare il trattamento per la cura dell’ acufene.

 

Una recente ricerca condotta presso il dipartimento di Psicologia dell’Università di Bath nel Regno Unito, sembra suggerire che la Mindfulness possa portare diversi benefici a pazienti che soffrono di acufene cronico.

In particolare, si è visto che la terapia MBCT aiuta a ridurre maggiormente la gravità del sintomo rispetto ai trattamenti basati sul rilassamento.

L’ acufene

L’ acufene è un disturbo caratterizzato dalla percezione di un suono (molte volte fischi o ronzii) in assenza di una fonte sonora esterna.

Il più delle volte il disturbo causa angoscia e difficoltà nelle persone affette ed è spesso associato a disturbi da stress, insonnia, problemi uditivi e di concentrazione. La ricerca finora svolta non ha scoperto alcun tipo di trattamento in grado di interrompere il rumore percepito.

Obiettivi e Caratteristiche dello studio

I ricercatori dell’Università di Bath nello studio sopra citato hanno rilevato chiaramente che un nuovo approccio terapeutico può rendere meno intrusivo e fastidioso il tinnito tipico dell’ acufene. La Dottoressa Marks, autrice dello studio, ha annunciato lo scopo della ricerca

Abbiamo voluto confrontare l’approccio MBCT con il trattamento tradizionalmente utilizzato nella cura del disturbo ovvero le tecniche di rilassamento per determinare quale sia l’intervento miglioramento tra i due.

La differenza sostanziale tra i due approcci è rappresentata dal fatto che la terapia basata sul rilassamento fornisce ai pazienti tecniche specifiche per ridurre i livelli di stress, mentre la MBCT insegna a focalizzare intenzionalmente l’attenzione sull’esperienza che si vive al momento. L’approccio basato sulla mindfulness può offrire quindi una risposta più adattiva al disturbo in quanto il paziente impara ad “accettare” il rumore piuttosto che respingerlo. L’obiettivo finale non è quello di cambiare la percezione del suono bensì quello di rendere l’ acufene meno invadente fino al punto di percepirlo come non più disturbante.

La ricerca, condotta assegnando casualmente 75 pazienti a gruppi di terapia MBCT o basati sul rilassamento, ha trovato che entrambi i trattamenti hanno portato ad un abbassamento dei livelli di gravità dell’ acufene, del disagio generale, dell’ansia e della depressione in tutti i pazienti osservati. Il trattamento MBCT però ha condotto a riduzioni del disturbo significativamente maggiori rispetto all’altro tipo di trattamento, rivelando in aggiunta un effetto più duraturo nel tempo. Inoltre, un secondo gruppo sperimentale, composto da 182 pazienti trattati solamente con MBCT, ha mostrato un livello di miglioramento simile a quello trovato nella ricerca.

La Marks ha dichiarato

L’approccio mindfulness è totalmente diverso da quello che la maggior parte di questi pazienti ha sperimentato finora. Siamo certe del fatto che il nostro studio e le altre ricerche presenti in letteratura offrano sempre più evidenze su come la mindfulness possa essere un approccio terapeutico alternativo. Le nostre ricerche future intendono indagare in che modo la MBCT possa essere impiegata per trattare l’insonnia correlata all’ acufene.

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