La privazione materna, anche se breve, nei primi anni di vita, può alterare funzionamento cerebrale e capacità cognitive in età adulta.
Secondo uno studio della School of Science IUPUI condotto su animali, se un animale nei primi anni di vita è allontanato dalla madre, anche per un breve periodo, questo può rivelarsi traumatico ed alterare in modo significativo il funzionamento adulto del cervello.
Privazione materna: gli effetti osservati
Lo studio è stato condotto nel laboratorio del professore Christopher Lapish, su giovani ratti. I ratti sono stati allontanati dalle loro madri per 24 ore quando avevano 9 giorni, periodo critico per lo sviluppo del cervello. Dai risultati delle scansioni è emerso che, a differenza degli animali che non erano stati separati dalle madri, i ratti allontanati presentavano anomalie cerebrali comportamentali, oltre che biologiche e fisiologiche, nell’età adulta.
I cervelli dei ratti e degli umani hanno struttura e connettività simili – sostiene Lapish – Comprendere ciò che accade nel cervello di un giovane topo che è stato allontanato da sua madre ci fornisce importanti informazioni su come questo tipo di trauma precoce colpisce il cervello umano in via di sviluppo.
In questo studio abbiamo riscontrato un deficit della memoria, oltre ad una minore comunicazione tra regioni del cervello, negli animali che hanno subito una separazione dalle madri, oltre ad altre alterazioni neurologiche – sostiene la co-autrice Sarine Janetsian-Fritz. – Questi sono tutti indizi su come un evento traumatico all’inizio della vita potrebbe aumentare il rischio di una diagnosi psicopatologica in futuro.
Privazione materna e disturbi nell’età adulta
I bambini esposti a stress o separazioni nella prima infanzia, sono a rischio maggiore di malattie mentali e dipendenze nella vita adulta, compresa la schizofrenia – sostiene il co-autore Brian F. O’Donnell – Abbiamo identificato cambiamenti duraturi nel cervello e nel comportamento quale risultato di un tipo di stress su un roditore. Quindi sarebbero opportune politiche o interventi che riducano lo stress per i bambini, perché potrebbero diminuire la vulnerabilità ai disturbi emotivi nell’età adulta