expand_lessAPRI WIDGET

L’esperienza TED: innovazione nella divulgazione scientifica

Apprendere, confrontarsi, mettere in discussione idee, rivoluzionarle, esponendosi alla novità e ai nuovi punti di vista. Il TED è tutto questo.

Di Giulia Pecora

Pubblicato il 19 Feb. 2018

TED, acronimo di Technology, Entertainment and Design, è un’organizzazione no-profit che ben 33 anni fa, nel 1984, ha intrapreso la sua opera di divulgazione scientifica organizzando in America, nella Silicon Valley, una conferenza di quattro giorni in cui confluivano i tre grandi temi originari: tecnologia, intrattenimento e design.

 

La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre”, diceva una delle menti più aperte e geniali che abbiamo conosciuto, Albert Einstein. Una mente aperta è una mente in grado di apprendere, di confrontarsi, di mettere in discussione idee, integrarle, cambiarle, rivoluzionarle. Per poter fare ciò, è necessario esporsi alla novità e considerare nuovi punti di vista. Il TED è un po’ tutto questo. Un’esperienza che ci permette di entrare in contatto con realtà molto distanti dalla nostra, che probabilmente non avevamo nemmeno mai considerato, con estrema semplicità.

Cos’è TED?

TED, acronimo di Technology, Entertainment and Design, è un’organizzazione no-profit che ben 33 anni fa, nel 1984, ha intrapreso la sua opera di divulgazione scientifica organizzando in America, nella Silicon Valley, una conferenza di quattro giorni in cui confluivano i tre grandi temi originari: tecnologia, intrattenimento e design. Dopo quella prima conferenza, dovettero passare circa sei anni prima che ne venisse organizzata un’altra (un vuoto dovuto principalmente a motivi economici). Nel 1990 però si ripartì con una nuova conferenza a Monterey, in California, per poi diventare un appuntamento annuale. I temi affrontati si allargarono, fino a comprendere le discipline più disparate, attraverso interventi indirizzati ad un uditorio aperto e curioso verso nuove scoperte e idee innovative. I relatori appartenevano alle categorie professionali più diverse, tra cui scienziati, filosofi, musicisti, uomini d’affari, leader religiosi, e molti altri ancora.

Fino al 2001, però, il TED rimase un’esperienza circoscritta alla sola città californiana. Quindi, tra il 2001 e il 2006 ci fu un’ulteriore grande apertura. Nacquero infatti tre rami del TED: TED Global, che annualmente organizza conferenze in tutto il mondo, TED Prize, che stanzia un premio da 1 milione di dollari per realizzare idee innovative in grado di migliorare il mondo (!), e TED Talk, che pubblica online i contributi migliori. A seguire, si formarono nuove forme di TED, tra cui il TEDx nel 2008, che replica il format del TED in eventi locali ed indipendenti, ed il TED-Ed nel 2012, che pubblica brevi video-lezioni sui temi più vari.

Attualmente, l’appuntamento annuale della TED Conference è a Vancouver, in British Columbia.

Come si può leggere sul sito web, la mission dell’organizzazione è sempre stata quella di diffondere al grande pubblico il sapere di menti curiose, in modo semplice e coinvolgente. Non a caso, il nome completo dell’organizzazione è TED – “Ideas worth spreading”, ovvero “idee che meritano di essere diffuse”.

Ormai moltissime città italiane organizzano fantastici eventi TED, basta cercare in uno dei siti internet riportati in bibliografia.

Esperienza TED la divulgazione scientifica tra realta distanti con estrema semplicita - Imm1

Imm1 – Foto scattata al TEDxRoma 2017. Speaker: Philip Zimbardo

Qual è il format del TED?

Il TED ha poche regole, ma chiare e precise.

Primo, ogni relatore ha a disposizione al massimo 18 minuti per parlare del suo argomento. Può sempre controllare lo scorrere del tempo tramite un counter che ha di fronte a sé sul palco.

Secondo, bisogna utilizzare un lessico semplice e di facile comprensione, non troppo tecnico, ma allo stesso tempo accattivante, in modo da farsi comprendere e far appassionare anche i non esperti del settore.

Terzo, è caldamente consigliato utilizzare supporti audio o video per essere il più possibile coinvolgenti.

Denominatore comune, infine, è il caratteristico pallino rosso entro i cui confini il relatore deve cercare di rimanere durante il suo intervento.

Non resta che farsi trascinare dagli entusiasmanti eventi TED!

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
KEN ROBINSON creatività
Ken Robinson: la scuola uccide la creatività? (Ted Talk)

Ken Robinson espone una divertente e toccante argomentazione a favore della creazione di un sistema educativo che nutra la creatività. (TED)

ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel