Secondo un nuovo studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal, le adolescenti le cui madri hanno abortito hanno maggiori probabilità di effettuare un aborto a loro volta.
Aborto in adolescenza: l’influenza intergenerazionale
Nei paesi sviluppati, le statistiche parlano di circa 6,7 milioni di casi di aborto eseguiti ogni anno dallo staff sanitario. Un’elevata percentuale di donne che effettuano un aborto è costituita da adolescenti di età pari o inferiore ai diciannove anni.
In particolare, in Canada, il tasso di gravidanza delle adolescenti è di 28 su 1000, di cui circa il 50% confluisce in aborto.
Gli studiosi Joel Ray e Ning Liu, dell’Institute for Clinical Evaluative Sciences, a Toronto, hanno notato come la letteratura scientifica riporti un’associazione tra i tempi di una prima gravidanza materna terminata in parto vivo ed i tempi della prima gravidanza delle figlie, anch’essa terminata con parto vivo.
Da questa associazione, i ricercatori hanno generato una domanda di ricerca sul tema dell’ aborto indotto.
Il database è stato costituito sui dati di 431623 ragazze nate in Ontario, servendosi dei dati dell’Istituto per le scienze cliniche valutative (ICES) e collegandosi ad altri database in cui erano contenute informazioni sulle coppie madre-figlia.
I gruppi createsi a partire da questi dati sono stati due: il primo costituito da 75518 figlie le cui madri avevano abortito (almeno una volta) ed il secondo gruppo costituito da 358105 ragazze le cui madri non avevano mai abortito.
Nel primo gruppo, quello in cui le madri delle ragazze avevano abortito, la probabilità di aborto durante l’adolescenza era del 10,1% rispetto al 4,2% della probabilità di abortire del gruppo costituito dalle ragazze le cui madri non avevano mai abortito.
Gli studiosi hanno considerato che quasi la totalità di questi aborti (94,5%) si è verificata prima della gestazione di 15 settimane e ciò determina l’improbabilità che la ragione di tale aborto potesse essere attribuita a motivazioni quali difetto genetico o di nascita del feto. Nella maggior parte dei casi si ipotizza dunque che gli aborti fossero dovuti a indicazioni sociali.
È stato inoltre rilevato un effetto per il quale il maggior numero di aborti della madre corrispondeva ad un maggiore numero di aborti nella figlia adolescente.
Limiti e fututi sviluppi dello studio
Ciò che non emerge dai risultati sono i fattori che potrebbero causare questa associazione. Studi precedenti hanno rilevato una maggiore probabilità di aborto da parte di adolescenti in caso di problemi sociali (ad esempio prestazioni scadenti a scuola, separazione da un genitore biologico, minore educazione dei genitori e scarso reddito).
Alcuni aspetti che nello studio non sono stati indagati, ma che potrebbero contribuire alla comprensione del fenomeno sono informazioni sui padri, sullo stato civile, sul livello di istruzione delle ragazze stesse e sulle dinamiche familiari.
Inoltre, ulteriori studi potrebbero determinare se i genitori e le strategie educative da essi adottate potrebbero contribuire alla riduzione del sesso non protetto tra adolescenti e alla comprensione di tematiche legate alla gravidanza e all’aborto.
Conclude il dottor Ray “Qualunque sia l’esito della gravidanza, la necessità di difendere la salute di una giovane donna è fondamentale“.
La rubrica fluIDsex è un progetto della Sigmund Freud University Milano.