Il libro Le abitudini da cui ci piace dipendere scritto da Maurizio Fea analizza le conoscenze necessarie a comprendere le ragioni, scritte nella nostra natura biologica, che spieghino gli intrecci tra le propensioni della mente umana alla gratificazione e il gioco d’azzardo, il mercato, il web e i social network insomma tutte queste nuove sfaccettature di vita che ormai fanno parte della nostra realtà e i loro effetti sulla nostra quotidianità.
Comportamento e abitudini
Gran parte del nostro comportamento non è determinato da decisioni intenzionali e consapevoli bensì molto spesso i nostri comportamenti sono agiti dalle abitudini, quelle azioni svolte automaticamente che permettono di svincolarci dal controllo cosciente. Comportamenti avviati senza una scelta deliberata, in modo inconsapevole da stimoli interni o ambientali appresi che altresì hanno bisogno di attenzione per evitare di trasformarsi in compulsioni o dipendenza. Le abitudini sono comportamenti appresi perché attuati ripetutamente, rappresentano l’esito di scelte reiterate quanto basta a far svanire la necessità della scelta. L’automaticità, l’inconsapevolezza e il controllo ambientale conferiscono alle abitudini una grandissima efficienza e lasciano libere le risorse cognitive per compiti più complessi.
Le abitudini da cui ci piace dipendere: le nuove realtà di vita e i loro effetti
Il libro Le abitudini da cui ci piace dipendere scritto da Maurizio Fea edito FrancoAngeli analizza le conoscenze necessarie a comprendere le ragioni, scritte nella nostra natura biologica, che spieghino gli intrecci tra le propensioni della mente umana alla gratificazione e il gioco d’azzardo, il mercato, il web e i social network insomma tutte queste nuove sfaccettature di vita che ormai fanno parte della nostra realtà e i loro effetti sulla nostra quotidianità. Stiamo vivendo in un’epoca che pone le basi al modo in cui evolveranno i nostri cervelli, grazie alla formazione di abitudini che riempiono la vita a milioni di persone, e di cui c’è scarsa consapevolezza. Per limitarne rischi è necessario promuovere intelligenza critica e indirizzare gli sviluppi delle tecnologie e dei mercati, dando a questi ultimi delle cornici etiche entro le quali si possano valutare non solo cose come il rispetto della privacy, ma fondamentalmente la capacità di considerare l’uomo come fine e non come mezzo.
Fea in Le abitudini da cui ci piace dipendere affronta questo tema utilizzando uno stile interdisciplinare descrivendo le basi neurobiologiche che mediano le scelte e fissano le abitudini e la rigorosa analisi dei fattori sociali ed economici in cui queste prendono corpo e si evolvono per poi passare al piano piscologico in cui si descrive l’architettura materiale e informazionale dell’ambiente in cui si realizzano i comportamenti.
Affascinante e lungimirante apre gli occhi e mette in guardia sul futuro e sul cambiamento generazionale.