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Il sesso inizia dall’attenzione verso il partner: ritrovare il desiderio sessuale nelle relazioni di lunga data

Il riconoscimento dei bisogni dell’altro tramite validazione emotiva, ascolto e affetto, aumenterebbero il desiderio sessuale nelle coppie di lunga durata

Di Enrica Gaetano

Pubblicato il 22 Gen. 2018

La messa in atto quotidiana di comportamenti sensibili e ricettivi nei confronti del partner di lunga data, sembrerebbe favorire l’intesa e il desiderio sessuale, soprattutto quando questi specifici atteggiamenti istillano nel partner la sensazione di essere di valore e parte di una relazione speciale.

 

Un recente studio di Birnbaum, professoressa di psicologia dell’Interdisciplinary Center in Herzliya, Israele, pubblicato sul Journal of personality and Social Psychology, ha dimostrato come la messa in atto quotidiana di comportamenti sensibili e ricettivi nei confronti del partner di lunga data, possa favorire l’intesa e il desiderio sessuale sia per gli uomini che per le donne, soprattutto quando questi specifici atteggiamenti istillano nel partner la sensazione di essere di valore e parte di una relazione speciale.

[…] L’amore. Certo, l’amore. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta.” (1958) Così Don Fabrizio, celebre personaggio del capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, descrive l’amore, sottolineando in modo molto chiaro come in una relazione affettiva, a parer suo, la passione e  il desiderio sessuale verso l’altro tenda a diminuire nel corso del tempo fino a spegnersi e a diventare cenere.

Dopo una lunga vita spesa insieme, caratterizzata da compleanni, discussioni, figli, problemi di lavoro ed economici, malattie, fastidiose faccende domestiche e quotidiane, suoceri, molte coppie spesso sono afflitte dal problema di come ritrovare e ricostituire quella passione, quel fuoco, quel desiderio sessuale, che ha caratterizzato i primi anni della loro relazione.

Come ritrovare il desiderio sessuale? Con la cura e la sensibilità verso il partner

Una possibile soluzione proviene da un recente studio di Birnbaum, professoressa di psicologia dell’Interdisciplinary Center e colleghi, pubblicato sul Journal of personality and Social Psychology, per il quale partner di lunga data possono riappropriarsi e far rifiorire la propria vita sessuale e la reciproca complicità di coppia imparando ad essere sensibili e ricettivi reciprocamente (Birnbaum et al., 2016).

In particolare Birnbaum e colleghi hanno indagato il legame tra comportamenti sensibili/ricettivi e desiderio sessuale con lo scopo di verificare se nelle relazioni romantiche-affettive di lungo termine alcuni specifici comportamenti del partner potessero influire sulla costruzione di un contesto di intimità per la coppia, caratterizzato da familiarità, connessione emotiva e comprensione, favorendo di conseguenza l’aumento del desiderio sessuale verso l’altro partner.

In tale studio, i ricercatori hanno condotto tre esperimenti per indagare se un partner sensibile e recettivo, cioè in grado di comprendere e riconoscere i bisogni, anche sessuali, dell’altro (che percepisce così di essere apprezzato, supportato genuinamente e investito di attenzioni), sia in grado di aumentare le esperienze quotidiane di intimità e di conseguenza incrementare il desiderio sessuale (Birnbaum et al., 2016).

Nel primo esperimento, sono stati reclutati dietro compenso 153 volontari, tra i 20 e i 40 anni, a cui è stato chiesto di discutere con i propri partner di un loro attuale problema. Va sottolineato che in realtà i partecipanti interagivano con i partner all’oscuro del fatto che questi fossero confederati, cioè collaboratori dei ricercatori, che mettevano in atto nei loro confronti differenti modalità di interazione e comportamenti, a seconda delle diverse condizioni sperimentali: comportamenti positivi, di validazione delle necessità del partner in quel momento (ad esempio “mi rendo conto che per te non debba essere stato facile e che hai dovuto passare un brutto momento”) oppure comportamenti negativi (“quello che hai passato non mi sembra poi così complicato”).

Successivamente è stato chiesto ai partecipanti, tramite self-report, di indicare se e quanto, durante l’interazione positiva o negativa con il “partner confederato”, avessero percepito comprensione e attenzione e come questo avesse influito positivamente o negativamente sul loro desiderio di volersi impegnare in preliminari o in rapporti sessuali con lui.

I risultati di questo primo esperimento hanno mostrato come le donne che avevano esperito un desiderio sessuale maggiore nei confronti del partner erano coloro che avevano avuto un’interazione positiva, sensibile/recettiva con il partner, rispetto a quelle che avevano avuto un dialogo negativo.

In aggiunta a ciò, diversamente da quanto osservato nelle donne, il desiderio sessuale maschile per la partner non è sembrato essere influenzato significativamente dall’ interazione positiva o negativa con lei.

Tali risultati hanno suggerito che il desiderio sessuale maschile, diversamente da quello femminile, potrebbe essere meno dipendente dagli atteggiamenti di intimità, sensibilità attuati delle loro partner e dall’interazione positiva avuta con loro (Birnbaum et al., 2016).

Nel secondo esperimento, i ricercatori hanno voluto in parte replicare le modalità del precedente esperimento inserendo però un’interazione faccia a faccia tra i partner con il fine di poter osservare online anche i comportamenti non verbali sia nella condizione di sensibilità/recettività che in quella negativa e collegarli eventualmente alle risposte sessuali dei partecipanti.

Sulla scia del primo esperimento, è stato chiesto ai partecipanti di discutere con il proprio partner di un recente episodio positivo e negativo accaduto loro e poi di stimare il desiderio sessuale per l’altro a seguito dell’interazione.

Sono stati replicati gli stessi risultati, con una caratterizzazione in più: oltre ad aumentare il desiderio sessuale per il partner maschile più sensibile/recettivo, le donne impegnante in un’interazione positiva hanno mostrato anche maggiori comportamenti non verbali di intimità verso il partner.

Infine nell’ultimo esperimento, i ricercatori hanno tentato di mostrare gli stessi risultati in un ambiente più naturale, quotidiano senza cioè la presenza di registrazioni o interazioni in laboratorio.

Per tale ragione, essi hanno chiesto a 100 coppie di documentare giorno per giorno, per sei settimane, il loro livello di desiderio sessuale nei confronti del partner e la qualità delle interazioni e del contesto di coppia, specificando se avessero la percezione di essere considerati di valore e degni di attenzione dal proprio partner.

Sia per le donne che gli uomini, percepire quotidianamente l’altro come comprensivo e sensibile nei confronti dei suoi bisogni era associato a livelli significativamente alti di desiderio sessuale; in aggiunta, questa percezione aumentava a sua volta la sensazione dei partner di sentirsi speciali e di valore, soprattutto nelle donne.

Lo studio di Birnbaum e colleghi (2016) ha sottolineato come la comprensione e il riconoscimento dei bisogni dell’altro sia tramite validazione emotiva che comportamenti di ascolto, vicinanza e affetto, aumentino il desiderio sessuale soprattutto quando questi atteggiamenti danno l’impressione che l’altro sia di valore e che una relazione sessuale con un partner così desiderabile e coinvolto nella relazione possa promuovere un legame speciale tra i due e quindi valga la pena coltivarlo, nonostante tutto.

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