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Una stanza piena di gente (1981) di Daniel Keys – Recensione del libro

Nel romanzo 'Una stanza piena di gente' il protagonista ha un disturbo dissociativo dell’identità; la struttura del libro segue il trattamento del disturbo

Di Guest

Pubblicato il 10 Nov. 2017

Nel romanzo Una stanza piena di gente il protagonista soffre di disturbo dissociativo dell’identità. La trama è avvincente anche per i non addetti ai lavori; le personalità si dipanano via via che la storia prosegue ed il giallo prende forma.

Francesca Gervasoni

 

I dieci personaggi interiori hanno un range d’età che va dai 3 anni ai 26, presentano entrambi i generi ed ognuno di loro ha talenti e caratteristiche diverse; la trama si complica con altri 13 personaggi “indesiderabili” e la conoscenza di tutti è possibile tramite il Maestro che è l’integrazione di tutti i precedenti soggetti. Come in un percorso psicoterapeutico si inizia dal presente, dalla stabilizzazione e dal dipanamento della confusione per riuscire a recuperare la storia di vita incluse le memorie traumatiche.

Una stanza piena di gente: tra le pagine, il trattamento del disturbo dissociativo dell’identità

Una stanza piena di gente è strutturato allineandosi alle indicazioni del trattamento del disturbo dissociativo dell’identità e del trattamento del trauma: la prima parte è quella in cui si dipana la confusione, in cui regna il caos ed il paziente presenta amnesia, alterazione del tempo e in cui si trova in posti diversi da quelli in cui si era addormentato; sono i clinici, i poliziotti e gli operatori attorno a lui che prendono consapevolezza  per primi dell’esistenza e del susseguirsi delle parti compartimentate. Viene ben descritta l’amnesia caratterizzante questo genere di disturbo e le fobie specifiche dello stesso (la fobia del mondo interno, dell’attaccamento..), gli shift da una personalità all’altra.

Nella seconda parte di Una stanza piena di gente inizia il processo d’integrazione: il dialogo tra le parti è ben descritto ed emerge un poco alla volta il Maestro che è l’unico a conoscenza dei ventitrè alter ego; è lui che comprende le loro funzioni protettive, il loro legame con il mondo emotivo e la loro origine a partire dalle memorie traumatiche. Può chiamare “sul posto” i vari personaggi che si susseguono all’attenzione dei clinici che lo stanno aiutando.

La terapia farmacologica viene messa in discussione così come le diagnosi cliniche date precedentemente: disturbo della condotta, poi trattato come psicotico ed antisociale, rinchiuso in ospedale o, in alcuni momenti in carcere. Anche da questo punto di vista Una stanza piena di gente è fedele ai commenti dei clinici che si occupano di questi temi: farmaci per sedare e peggiorano il disagio, diagnosi che si susseguono senza un efficace esito dei trattamenti; disturbi che peggiorano se messi in situazioni di costrizione dove il protagonista perde il senso di controllo ed emergono le parti aggressive protettive.

Prendono forma anche le fatiche e le incertezze dei clinici quando si confrontano con aspetti direttivi istituzionali, coi pregiudizi e le diffidenze di colleghi e dei cittadini giudicanti perché spaventati, con i timori ed il timore di credere in qualcosa che ai più appare strano e improbabile, la fatica di assumersi il rischio di perseguire una strada incerta senza saperne la meta.

Un romanzo gradevole e leggero pur nella complessità del tema trattato.


Una stanza piena di gente, by Daniel Keyes (Disturbo Dissociativo)

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Keys, D. (1981) Una stanza piena di gente. Edizioni Nord.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Una stanza piena di gente. by Daniel Keyes. (Recensione).
Una stanza piena di gente, by Daniel Keyes (Disturbo Dissociativo)

Disturbo Dissociativo dell'Identità (Personalità Multiple) nel libro di Keyes.Condannereste il Dr. Jekyll per i crimini commessi da Mr. Hyde?

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