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EMDR di gruppo: protocolli e possibilità applicative. Report dal seminario con Giada Maslovaric

Il 24 settembre si è tenuto con Giada Maslovaric un seminario sui protocolli e le possibilità applicative dell' EMDR di gruppo.

Di Carolina Redaelli

Pubblicato il 27 Set. 2017

Il 24 settembre si è tenuto a Milano presso l’hotel Michelangelo il seminario di Giada Maslovaric “ EMDR di gruppo: protocolli e possibilità applicative” organizzato dall’Associazione EMDR Italia. Giada Maslovaric, supervisore e facilitator EMDR, ha condotto un workshop ricco di stimoli con una calda professionalità caratterizzata da attenzione alle procedure tecniche e da una creatività che germoglia dalla sintonizzazione con il contesto.

 

Come nasce l’ EMDR di gruppo?

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) (Shapiro, 2001) è un noto trattamento evidence based raccomandato da numerose linee guida, ad esempio dall’American Psychiatric Association (2004), per la cura del PTSD.

Numerosi studi hanno inoltre riportato l’efficacia del trattamento EMDR per il PTSD esordito nello specifico in seguito a disastri naturali come l’Uragano Andrew, l’Uragano Iniki e il terremoto nella regione di Marmara in Turchia.

Nel 1997 l’uragano Pauline in Messico provoca 230-500 morti e 300.000 sfollati.
Questi sono i numeri che due terapeuti EMDR, Ignacio Jarero e Lucina Artigas, si ritrovano ad affrontare.

I membri della Mexican Association for Mental Health Support in Crisis sviluppano un protocollo per riuscire a far fronte a tale catastrofe. Nasce così EMDR-IGTP (Eye Movement Desensitization and Reprocessiong- Intergrative Group Treatment Protocol).
EMDR di gruppo è un intervento che “combina un protocollo di gruppo con una stimolazione bilaterale autosomministrata (abbraccio a farfalla) e usa le 8 fasi dell’EMDR” (Maxfield, 2008).

Secondo Maxfield (2008) in letteratura sono presenti studi che mostrano prove preliminari di efficacia e utilità di questo intervento come lo studio di Fernandez et al. (2004). L’autore inoltre riporta che EMDR-IGTP è risultato efficace in diverse occasioni e utilizzato per migliaia di sopravvissuti in tutto il mondo e allo stesso tempo che sono auspicabili in futuro studi randomizzati e prospettici.

EMDR-IGTP è stato poi anche adattato successivamente da Maslovaric e Fernandez (2015). Infatti in Italia, in seguito a disastri sia naturali sia provocati dall’uomo, l’EMDR di gruppo è stato implementato. Questo intervento è stato applicato a diversi livelli di esposizione all’evento traumatico e a differenti fasce d’età.

Quali sono le caratteristiche dell’ EMDR di gruppo (EDMR-IGTP)?

L’EMDR-IGTP ha diverse peculiarità.
Innanzitutto ci sono delle caratteristiche preliminari necessarie quali: l’analisi del contesto, l’analisi del bisogno emotivo e concettualizzazione e assessment ben strutturati.

Il trattamento con EMDR-IGTP mira a facilitare la gestione e l’elaborazione del materiale traumatico presente dopo l’evento, offrendo inoltre supporto e trattando il maggior numero di persone all’interno di un medesimo contesto.
Il trattamento è rivolto a gruppi di persone omogenee (Es. per età, per evento traumatico vissuto) o gruppi pre-esistenti all’evento (es. una classe).

E’ presente l’uso di una testistica ad hoc per la tipologia di gruppo e il protocollo è applicabile sia per l’età evolutiva che per l’età adulta.
All’interno di un gruppo sarà inoltre possibile, dove necessario, individuare chi potrebbe avere bisogno di un intervento individuale.
Infine tale protocollo è applicabile sia in fase acuta (0-3 mesi dall’evento) che in fase cronica (dopo i 3 mesi).

Durante il seminario vengono poi presentate le diverse declinazioni e specifiche del protocollo illustrate con esempi di esperienza sul campo. Vengono così mostrati i disegni delle elaborazioni e un filmato.

Alcuni esempi riportati riguardano l’ambito della psicologia dell’emergenza: l’intervento di maxi emergenza nelle zone del Centro Italia terremotate (es. Amatrice, Norcia, Amandola), l’intervento umanitario a favore di orfani siriani a Gaziantep, i gruppi nelle scuole per eventi traumatici (es. suicidio di un compagno di classe). Possono essere presenti inoltre gruppi per il trauma vicario.

Altri esempi ancora raccontano dell’applicazione di EMDR-IGTP al di fuori dell’ambito emergenziale portando l’esperienza di gruppi omogenei di persone come i caregivers di pazienti con diagnosi specifiche.

Viene mostrato lo studio preliminare di Passani et al. (2016) sui caregivers di pazienti con demenza.
Successivamente vengono presentati ulteriori progetti che riguardano genitori con difficoltà diverse: bambini con disabilità (Incerti A., Rossi F.), bambini sottoposti a intervento chirurgico per craniostenosi (Di Carlo S., Finocchiaro C.Y, Lemmo A.), bambini con lo spettro autistico (Gullo R., Maslovaric G., Renna A.).
Tali progetti e studi mostrano risultati preliminari incoraggianti che dovranno poi essere implementati in futuro.

Giada Maslovaric conclude il seminario sottolineando che per poter inserire in modo adeguato ed utile l’EMDR di gruppo risultano fondamentali: un ottimo assessment, l’analisi del contesto e obiettivi chiari e definiti.
Si chiude la giornata citando, a proposito dell’importanza e della forza del gruppo, la frase di John Miur “Non c’è un solo frammento isolato in tutta la natura, ogni frammento fa parte di un’unità armoniosa e completa”.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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