expand_lessAPRI WIDGET

Legame tra sintomi da attacco di panico e recettori sensibili all’acidosi metabolica

E' stato dimostrato che l'attacco di panico potrebbe essere una conseguenza dell'acidosi metabolica ed emerge una relazione con i recettori TDAG8.

Di Carmen Campana

Pubblicato il 14 Set. 2017

Aggiornato il 03 Ott. 2018 10:22

Attacco di panico e acidosi metabolica: Ricercatori dell’Università di Cincinnati hanno riscontrato che, nel comportamento e nella fisiologia legate all’ attacco di panico, svolgono un ruolo cruciale i recettori associati alla morte di cellule T relative al gene 8 (TDAG8). I recettori TDAG8, infatti, sono sensibili ai cambiamenti del pH e sono stati identificati per la prima volta nelle cellule immunitarie del corpo, dove regolano le risposte infiammatorie.

 

Attacco di panico: conseguenza dell’ acidosi metabolica?

Il disturbo da attacco di panico (DAP) è una sindrome caratterizzata da episodi improvvisi e ricorrenti di ansia eccessiva accompagnata da un forte iperarousal (Kessler et al., 2005) con sintomi fisici quali palpitazioni del cuore, sudorazione o raffreddamento, difficoltà a respirare, nausea e dolori al petto. Tale condizione si manifesta solitamente durante l’adolescenza o nella prima età adulta (Beesdo et al., 2010).

Nonostante i progressi ottenuti per diagnosticare e trattare il disturbo, la sua fisiopatologia presenta ancora degli aspetti poco chiari.
Da alcuni studi pre-clinici sono emerse evidenze che attribuiscono l’avvio dell’attacco di panico a una disregolazione dell’equilibrio acido- base presente nel corpo; dunque, esso sarebbe una conseguenza dell’ acidosi metabolica (Vollmer et al., 2015; Wemmie, 2011). Quello che resta da analizzare è quale sia il meccanismo attraverso il quale la rottura dell’equilibrio del pH generi i sintomi fisiologici del panico.

Ricercatori dell’università di Cincinnati hanno riscontrato che, nel comportamento e nella fisiologia legate all’attacco di panico, svolgono un ruolo cruciale i recettori associati alla morte di cellule T relative al gene 8 (TDAG8). I recettori TDAG8, infatti, sono sensibili ai cambiamenti del pH e sono stati identificati per la prima volta nelle cellule immunitarie del corpo, dove regolano le risposte infiammatorie. A livello cerebrale tali recettori sono collocati in cellule immunitarie dette microglia. Sebbene sulla fisiologia del panico sia emersa la potenziale correlazione tra recettori TDAG8 e sintomi del panico, bisogna stabilire se questi recettori abbiano un ruolo significativo tale da dare origine al disturbo da attacco di panico.

A partire da ciò, uno studio pilota successivo si è posto l’obiettivo di indagare se l’espressione dei recettori TDAG8, in adolescenti e giovani adulti, fosse diversa tra due gruppi: campione sperimentale di soggetti con disturbo d’attacco di panico e campione di controllo costituito da soggetti in salute. I risultati hanno dimostrato una correlazione significativa sia tra i recettori TDAG8 e la gravità dei sintomi del disturbo, sia tra gli stessi e la risposta al trattamento con antidepressivi. Potrebbe accadere, dunque, che i pazienti in trattamento presentino una remissione dell’espressione dei TDAG8.

In conclusione, studi futuri dovrebbero analizzare ulteriormente il legame tra i recettori TDAG8 e il disturbo d’attacco di panico per spiegare se e come essi possano predire la risposta positiva al trattamento farmacologico. Inoltre si potrebbe indagare la natura di tali recettori, valutando se l’alterazione del loro funzionamento sia determinata da una variazione genetica o da altri fattori ambientali.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
CBT per attacchi di panico associati a patologie cardiache
Placare il cuore e la mente: un nuovo trattamento CBT per l’attacco di panico associato a patologia cardiaca

Recentemente è stato ideato un metodo di impostazione cognitivo comportamentale per il trattamento degli attacchi di panico associati a patologie cardiache

ARTICOLI CORRELATI
Si può vivere senza ansia?

Eliminare l'ansia non è possibile, ma imparare a conviverci sì. Per riuscirci è d'aiuto fare riferimento ad alcune tecniche di psicoterapia

Dipendenza affettiva e ansia da relazione
Ansia da relazione e dipendenza affettiva

Nelle relazioni sentimentali sono diversi i meccanismi disfunzionali che possono instaurarsi, tra questi la dipendenza affettiva e l'ansia da relazione

WordPress Ads
cancel