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Psicoterapia breve per il benessere psicologico (2017) di G. A. Fava – Recensione

Il libro 'Psicoterapia breve per il benessere psicologico' consente di apprendere una nuova metodologia di trattamento, la WBT, per risultati in breve tempo

Di Chiara Carlucci

Pubblicato il 23 Giu. 2017

Durante la mia pratica psicoterapica sono stata incuriosita dal titolo di questo libro: Psicoterapia breve per il benessere psicologico. “Breve”… mi sono chiesta come può una psicoterapia definirsi “breve o “lunga”?

 

Sappiamo bene che la durata di un percorso psicoterapeutico è molto variabile; tutto dipende da vari fattori: il disagio in questione, la motivazione alla terapia, le metodologie usate dal terapeuta, la collaborazione da parte del paziente, e ancora…

Quindi mi sono interrogata su cosa intendesse Fava per psicoterapia “breve”; forse un metodo un po’ insolito per condurre il paziente verso il “benessere psicologico”?

Mi sono quindi cimentata nella lettura del libro Psicoterapia breve per il benessere psicologico con gran curiosità.

Psicoterapia breve per il benessere psicologico: alla scoperta della WBT

Un libro lineare, Psicoterapia breve per il benessere psicologico, suddiviso in tre parti. Fava ci conduce e ci addestra con ordine alla sua metodologia clinica sviluppata da egli stesso in prima persona: la Well-Being Therapy (WBT).

Nella prima parte del libro Fava con gran coinvolgimento ci conduce in quella che è la sua formazione di terapeuta, raccontandoci anche il suo percorso personale che lo ha condotto verso la pratica psicoterapica.

Fava ci trasporta all’interno dei suoi casi clinici più significativi, quelli che lo hanno indotto a sperimentare una nuova metodologia volta a risanare il benessere paziente: procedere in una direzione per certi versi “opposta” a quella della classica pratica della Terapia Cognitivo Comportamentale.

Alla base della conosciuta terapia cognitiva vi è un monitorare la sofferenza del paziente, identificarne le situazione in cui si verifica per individuare un modo di pensare disfunzionale che a sua volte è alla base di emozioni sgradevoli provate.

Fava, sull’esperienza di un suo paziente che non aveva reagito bene alla TCC, sceglie di comportarsi diversamente: monitorare non più la sofferenza, bensì il benessere del paziente e i fattori che lo interrompono.

…”Andare dallo psicoterapeuta e parlare del proprio benessere, che cosa strana”, mi sono detta. Eppure i pazienti di Fava ne hanno avuto un gran beneficio; quel beneficio che gli ha consentito di andare oltre con questa pratica: validarla per applicarla a vari disturbi.

Il paziente si concentra sulle sensazioni di benessere che prova, vi ci associa i pensieri disturbanti che interrompono questo stato positivo per potervi poi intervenire come un osservatore che smentisce le idee disfunzionali.

Fava, in Psicoterapia breve per il benessere psicologico, dà una spiegazione all’esito positivo a cui erano andati incontro i suoi pazienti con la WBT: concentrarsi sul proprio malessere non sempre è funzionale, anzi potrebbe indurre il paziente a rimuginare sulla propria sofferenza scoraggiandolo e impedendogli di impegnarsi nel portare a termine la terapia.

Il focalizzarsi sui suoi (anche brevi) periodi di benessere invece motiva il paziente a far sì che quei pochi momenti positivi possano aumentare. E per raggiungere questo obiettivo il paziente dovrà metterci del suo. Assumono un ruolo fondamentale gli homework e il tenere un diario che consenta a terapeuta e paziente di monitore le sensazioni provate e ragionarci su.

Cosa si intende per psicoterapia breve?

Nella seconda parte del libro Psicoterapia breve per il benessere psicologico Fava chiarisce cosa intende per “psicoterapia breve”: un percorso della durata di otto sedute poste a distanza di due settimane l’una dall’altra.

Ogni capitolo rappresenta una seduta, con al termine uno schema riassuntivo di quelli che sono gli obiettivi dell’incontro. L’autore ci conduce passo passo nella sua pratica clinica, esponendocela (talvolta con esempi da lui esperiti) e permettendoci di utilizzarla con adeguati suggerimenti e accortezze.

Ritengo che il libro Psicoterapia breve per il benessere psicologico sia un’ottima guida per chiunque voglia cimentarsi in questa pratica terapeutica, applicabile a qualunque tipologia di disturbo come Fava ci illustra nella terza parte del libro.

Il quest’ultima sezione l’autore ci espone le applicazioni cliniche della Well-Being Therapy, descrivendo la sua pratica a seconda dei vari disturbi psicologici, quali depressione, oscillazioni dell’umore e disturbi d’ansia di vario tipo. Con meticolosità Fava ci conduce in ogni disagio, illustrando anche una fase di assessment del disturbo stesso e procedendo poi nell’addestrarci all’utilizzo della WBT a seconda del caso che potremmo trovarci di fronte.

In molti casi Fava abbina alla WBT delle tecniche cognitivo – comportamentali, suggerendoci anche le implicazioni cliniche a seconda dei contenuti che il paziente potrebbe portarci.

Otto sedute che potrebbero anche ridursi a quattro. L’autore infatti ci esplicita la possibilità di rendere il trattamento ancor più breve, dimezzando il tempo e proponendoci, per chi vuole, un programma articolato in soli quattro incontri.

La sensazione che si ha al termine della lettura di Psicoterapia breve per il benessere psicologico è senz’altro quella di aver appreso qualcosa di nuovo; una nuova metodologia di trattamento, che forse non tutti condivideranno, ma Fava ci lascia con la curiosità di sperimentarci in questa nuova tecnica, sicuramente utile in quei casi dove la classica terapia cognitiva non ha raggiunto gli esiti sperati, ma anche in tutti quei casi in cui il paziente desidera vedere un miglioramento in breve tempo.

Un libro completo, che espone la Well-Being Therapy senza omettere nulla, descrivendo casi concreti e offrendoci le giuste linee guida in maniera schematica. Anche il non esperto in questa pratica può sperimentarsi nella sua applicazione.

Una tecnica interessante, sia da applicare alla TCC sia da utilizzare in maniera autonoma.

Impossibile poi non notare la passione di Fava nello scrivere il suo libro Psicoterapia breve per il benessere psicologico: non solo ci ha voluto mettere al corrente di come egli stesso ha sperimentato la WBT e il percorso che ha dovuto sostenere per validare la tecnica, ma ci inoltra all’interno dei suoi casi clinici facendoci vivere la terapia da un punto di vista pratico.

Gli interrogativi che mi ponevo prima di cimentarmi nella lettura hanno trovato le giuste risposte. Senz’altro posso dire di sentirmi arricchita da una nuova tecnica psicoterapica che non conoscevo, e che adesso posso definire  interessante, utile e assolutamente da applicare.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Fava G. A. (2017), “Psicoterapia breve per il benessere psicologico”, Raffaello Cortina Editore: Milano.
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