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L’intervento dello psicologo tra i banchi di scuola

Lo psicologo scolastico favorisce il raggiungimento degli obiettivi formativi, partendo dalla promozione del benessere nel contesto scolastico

Di Daniela Carnevale

Pubblicato il 29 Giu. 2017

Aggiornato il 17 Lug. 2017 10:44

Lo psicologo scolastico diviene una risorsa e strumento verso una vera e propria trasformazione che comporta il maturare di una diversa forma mentis, cioè di un diverso modo di vedere e affrontare i problemi.

 

Abraham B. Yehoshuna, scrittore e docente di letteratura all’Università di Haifa, ha scritto queste parole in “Lettere ad un insegnante”:

L’importanza dell’insegnamento come figura educativa non dipende dal sistema scolastico bensì dalla capacità dello stesso di risvegliare le coscienze degli alunni riguardo a interrogativi morali.

Queste parole, sono utili per comprendere meglio il significato della presenza dello psicologo scolastico e la valenza del suo operato.

Le relazioni interpersonali tra i banchi di scuola

Il ricordo va a figure che esercitavano con la loro professionalità, passione e competenza, trasmettendo ai loro studenti apprendimenti preziosi e messaggi relazionali, affettivi ed esperienziali che spesso sono rimasti più o meno efficaci per tutta la vita.

Lo spazio della lezione, diveniva un “contenitore” (Bion, 1962) per un apprendimento che non si esauriva in un mero nozionismo ma abbracciava la realtà e la vita di ognuno.

Il periodo scolastico, viene vissuto come periodo formativo non solo nel acquisire nozioni cioè il “sapere accademico” ma una spazio personale dove “imparare a pensare”. In questo spazio, la relazione con l’altro diviene risorsa e strumento irrinunciabile per la costruzione della personalità individuale e per la formazione delle competenze alla socializzazione.

In ogni processo formativo-educativo, l’acquisizione di nuovi contenuti è filtrata dalla relazione con l’altro, che guida e orienta il ragazzo nella sua crescita non solo intellettiva ma anche emotiva-affettiva.

La possibilità di costruire buone relazioni a scuola così in ogni contesto lavorativo, ha alla base processi che richiedono una crescita personale o un lavoro psicologico su se stessi. Queste considerazioni assumo importanza nell’attuale contesto politico-sociale, in quanto la scuola è stata soggetta a numerosi cambiamenti, nel nome dell’autonomia didattica e organizzativa delle singole istituzioni (legge n.59 15/03/1997 ) e la cosiddetta “Buona Scuola” (legge n. 107 14/01/2017 ) che prevede un potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, nel garantire il diritto allo studio e crescita personale.

La varietà di nuove norme porta sempre più l’attenzione a sviluppare non solo una consapevolezza maggiore della complessità del compito educativo ma anche una grande e consapevole disponibilità al cambiamento, che consenta ad adeguare i propri interventi ai bisogni formativi.

Il ruolo dello psicologo scolastico

Lo psicologo scolastico diviene una risorsa e strumento, per attuare il sostegno e monitoraggio di tale processo, che non si presenta come cambiamento nella gestione a livello legislativo, bensì come una vera e propria trasformazione che comporta il maturare di una diversa forma mentis, cioè di un diverso modo di vedere e affrontare i problemi.

Negli ultimi anni si è registrato un bisogno sempre maggiore da parte della Scuola di interventi di Psicologia Scolastica. Questi interventi sono rappresentati sia dall’offerta di consulenza psicologica individuale per tutte le figure che operano all’interno della scuola: insegnanti, alunni, genitori; sia da attività pensate per il gruppo classe.

L’intervento dello psicologo scolastico è uno strumento che la scuola può usare per sviluppare l’efficienza nel raggiungimento dei propri obiettivi formativi, favorendo la promozione del benessere nel contesto scolastico.

La metodologia più indicata e diffusa è l’educazione socioaffettiva, finalizzata al potenziamento e allo sviluppo delle risorse personali e all’acquisizione delle competenze sociali (Francescato e Putton 1995).

In ambito scolastico fa riferimento a quella parte del processo psicoeducativo che si occupa di atteggiamenti, sentimenti, credenze ed emozioni degli studenti. Esso implica una attenzione allo sviluppo personale e sociale degli allievi e alla promozione della loro autostima, sottolineando l’importanza di offrire sostegno e guida agli studenti, migliorando la conoscenza di sé e del proprio gruppo classe. L’educazione socioaffettiva è un intervento che facilita la comunicazione tra i membri, promuovere comportamenti di collaborazione, solidarietà, mutuo rispetto, riconoscimento ed accettazione delle differenze.

Essa è utilizzata anche per la formazione degli insegnanti, ad esempio attraverso il “metodo Gordon” che si propone di favorire un’efficace relazione tra insegnante e allievo .

Un altro metodo dell’educazione socioaffettiva,  è il “circle time”, usata con gli alunni nelle classi. È un intervento di gruppo, mirato a favorire il rapporto tra i componenti del gruppo classe e la loro conoscenza reciproca.

Le funzioni principali dello psicologo scolastico, mediante l’educazione socioaffettiva, sono:

  • Promuovere il benessere psico-fisico di studenti e insegnanti;
  • Promuovere negli studenti la motivazione allo studio e la fiducia in se stessi;
  • Costruire un momento qualificante per la prevenzione del disagio evolutivo e dell’abbandono scolastico;
  • Favorire il processo di orientamento;
  • Favorire la cooperazione tra scuola e famiglie;
  • Costituire un’opportunità per realizzare le pari opportunità di istruzione.

Generalmente gli interventi proposti nell’ambito della psicologia scolastica possono essere:

  • Sportello di ascolto psicologico con colloqui individuali per ragazzi, insegnanti, e famiglie. Lo sportello di ascolto e’ uno spazio in cui i diversi utenti possono esprimere i loro vissuti in totale libertà; è uno spazio nel quale si propone il colloquio di counselling, ovvero un tipo di intervento psicologico di breve durata rivolto a persone che non presentano gravi situazioni di psicopatologia.
  • Orientamento scolastico. L’obiettivo è relativo alla scelta del percorso scolastico da intraprendere dopo la terza media è spesso vissuto come un problema molto complesso. I ragazzi sono chiamati in questo periodo della loro vita a prendere una decisione importante circa il loro futuro scolastico/professionale. Nella “scelta” entrano in gioco numerosi e diversi fattori esterni o sociali (situazione economica, andamento del mercato del lavoro, influenza della famiglia e dei mass media) e fattori interni o psicologici (interessi, attitudini, motivazione, caratteristiche di personalità) strettamente connessi fra loro. Da ciò, la necessità di offrire ai ragazzi, che si trovano ad affrontare il problema della scelta di un percorso scolastico/professionale, un supporto orientativo finalizzato a fornire loro quegli strumenti cognitivi, emotivi e relazionali che consentono loro di “auto-orientarsi” e quindi di decidere il percorso più adatto per raggiungere le mete scolastiche o professionali che si sono prefissati. L’intervento dello psicologo scolastico prevede l’utilizzo del colloquio e test orientativi che fornisce al ragazzo una più approfondita conoscenza di sé, dei propri limiti e delle proprie potenzialità; e accompagnare e sostenere il ragazzo e la famiglia nel processo decisionale di scelta della scuola superiore.
  • Corsi formativi per genitori ed insegnanti relativi a diverse tematiche di natura pedagogica-psicologica, come ad esempio approfondimenti rispetto alle dinamiche psicologiche del preadolescente e dell’adolescente, alla gestione della relazione educativa, agli aspetti comunicativi, ect.
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • P. Brustia Rutto, S. Ramella Benna, (a cura di) (2003) Territori della psicologia dinamica. Edizione Carocci
  • D. Francescato, M. Tomai, M. E. Mebane (2004) Psicologia di comunità per la scuola, l’orientamento e la formazione. Esperienze faccia a faccia on line. Edizione Il Mulino.
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