Dato che si parla di sessualità fluida… se una persona che si è sempre ritenuta eterosessuale, ha un’esperienza – isolata – omosessuale con una persona “x”, deve iniziare ad avere dei dubbi sul proprio orientamento?
In medicina, in particolare negli studi sulla salute sessuale, si fa uso dei termini WSW (women who have sex with women) o MSM (men who have sex with men) o anche WSWM (women who have sex with women and men) e MSMW (men who have sex with men and women), per indicare persone che hanno avuto o continuano ad avere rapporti sessuali con individui dello stesso sesso ma non si identificano come gay o bisessuali.
Quando parliamo di identità sessuale e orientamento sessuale parliamo di etichette con cui potersi identificare e con le quali comunicare anche con gli altri. Ovviamente non tutti sentono il bisogno di far ciò, d’altronde, identificarsi come bisessuale, omosessuale, eterosessuale (…) non vuol dire smettere di avere dubbi riguardo alle attrazioni affettive o sessuali nei confronti di altre persone, a prescindere dal loro genere.
Dipende dal singolo individuo capire se un’esperienza isolata sia qualcosa che ci ha piacevolmente sorpresi o qualcosa che possa descrivere al meglio la propria identità.
Quando abbiamo dei dubbi, molto spesso ci troviamo davanti ad un bivio: continuare a percorrere la strada che abbiamo intrapreso, ammettendo che non sempre sappiamo a priori cosa può piacerci, o lasciarsi trasportare da desideri, curiosità e “vedere quant’è profonda la tana del bianconiglio”?
Lorena Lo Bianco
HAI UNA DOMANDA? 9998 Clicca sul pulsante per scrivere al team di psicologi fluIDsex. Le domande saranno anonime, le risposte pubblicate sulle pagine di State of Mind.
La rubrica fluIDsex è un progetto della Sigmund Freud University Milano.