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Psicologia del lavoro: di cosa si occupa lo psicologo in azienda

La psicologia del lavoro in azienda si occupa principalmente di selezione del personale, formazione, coaching e gestisce le dinamiche relazionali.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 10 Mar. 2017

La Psicologia del lavoro, delle organizzazioni e delle risorse umane è una branca della psicologia legata all’ambito lavorativo.  Essa si occupa delle relazioni tra i diversi soggetti lavorativi e dei contesti organizzativi, evidenziando i fattori personali, interpersonali e situazionali che agiscono nella costruzione delle relazioni individuali e collettive.

 

La psicologia del lavoro studia il comportamento delle persone in una determinata situazione lavorativa e nello svolgimento della loro attività professionale. L’obiettivo della psicologia del lavoro è promuovere in maniera specifica il benessere lavorativo.

Lo psicologo del lavoro, dunque, svolge diversi compiti all’interno di una azienda, tutti volti al raggiungimento del  benessere aziendale e individuale che andrà ad incidere su un migliore rendimento lavorativo. Lavorare come psicologi del lavoro significa applicare i modelli e le teorie della psicologia all’ambiente di lavoro per garantire delle buone condizioni psicologiche e promuovere l’identità lavorativa del cliente attraverso il career counseling.

Lo psicologo del lavoro, nello specifico, si occupa di selezione del personale, formazione e sviluppo, orientamento, consulenza per la carriera, marketing, sviluppo di competenze e apprendimenti lavorativi, analisi dei fattori di ostacolo alle prestazioni efficaci e sicure e di relazione fra dipendente e azienda.

 

Lo psicologo aziendale

La psicologia del lavoro in ambito aziendale si occupa di una vasta gamma di funzioni. Gli psicologi delle organizzazioni  o aziendali analizzano e migliorano il funzionamento dei gruppi di lavoro e delle relazioni tra gruppi,  intervengono sulla leadership per individuare l’efficacia dell’azione direttiva, contribuiscono all’ incremento della qualità delle relazioni sindacali e dei processi di negoziazione, esaminano ed intervengono sui fattori psicosociali che influenzano il funzionamento organizzativo, cooperano affinché i processi di cambiamento organizzativo abbiano un sostenibile impatto sulla vita delle persone, contribuiscono all’arricchimento dei sistemi di comunicazione interna ed esterna, etc.

Lo psicologo all’interno di una azienda valuta la situazione attuale e il potenziale dei soggetti lavorativi che la costituiscono. In questo modo esamina l’efficacia nella messa in atto di una serie di strategie future e interviene su eventuali errori che potrebbero causare, nel tempo, danni economici o relazionali.

 

Psicologia del lavoro: formazione e selezione del personale

Lo psicologo del lavoro notoriamente svolge la selezione del personale, individuando soggetti con competenze specifiche in grado di ricoprire un determinato ruolo all’interno di una azienda. Quindi, individua curriculum vitae di persone che mostrano abilità adatte allo svolgimento del ruolo preposto e, per questo, cerca sempre di identificare e unire adeguatamente caratteristiche personologiche e professionali che possano garantire stabilità e successo all’organizzazione.

Lo psicologo, per svolgere il suo compito, utilizza strumenti quali interviste e questionari grazie ai quali è possibile valutare tutti coloro che intendono entrare a far parte di una determinata azienda. Inoltre, adopera i seguenti strumenti per realizzare sondaggi in merito all’efficacia di un prodotto o per individuare la presenza di eventuali disagi. Lo psicologo aziendale, però, non svolge solo questa funzione, infatti, è in grado di motivare e condurre efficacemente un gruppo al raggiungimento degli obiettivi prefissati oltre a occuparsi di formazione, rivolgendosi sia al personale interno all’organizzazione, sia a tutti coloro che gravitano intorno all’azienda a diverso titolo. La formazione professionale, attualmente, è fondamentale non solo per quel che riguarda le nuove metodologie utilizzabili sul campo, ma anche nella prevenzione di fenomeni quali il mobbing o il bullismo. Quindi, lo psicologo si occupa anche di prevenzione e sicurezza in quanto, oltre ai rischi fisici, ogni azienda e tutti i suoi dipendenti sono soggetti ai rischi psicosociali, tra cui lo stress lavoro-correlato, che nel tempo induce a un basso rendimento lavorativo e conseguenti perdite economiche.

Inoltre, errori dovuti alla comunicazioni tra le diverse componenti aziendali potrebbero arrecare disagi, per questo lo psicologo valuta e analizza le comunicazioni interne, tra i dipendenti, ed esterne, rivolte alla clientela, prestando attenzione sia alla modalità di interazione con l’utenza che alla pubblicità. Egli, inoltre, analizza il contesto sociale in cui agisce l’azienda, e pone particolare attenzione alle esigenze e agli interessi dei dipendenti. Di conseguenza, lo psicologo deve pianificare accuratamente gli obiettivi a breve e lungo termine da raggiungere.

 

Psicologia del lavoro: il coaching aziendale

La psicologia del lavoro si occupa anche di coaching aziendale che consiste nell’affiancare gli individui per aiutare un singolo, o un gruppo, a raggiungere il massimo livello delle proprie capacità prestazionali. Per ottenere questo obiettivo è necessario definire le aree in cui intervenire e gli obiettivi da perseguire. Il coaching aziendale e manageriale può essere richiesto da qualunque professionista per migliorare le proprie performance nella vita professionale e rappresenta inoltre un veicolo di cambiamento e di crescita che permette di ottenere risultati immediati ed estremamente produttivi per un’azienda.

 

Le soft skill aziendali

Le soft skill sono delle competenze, definite appunto “soft” prettamente inerenti il funzionamento psicologico e si differenziano da quelle che sono le competenze “hard”, ovvero competenze specifiche e tecniche di una determinata mansione lavorativa.

Le soft skill possono essere divise in diverse categorie:

–  ragionamento: riguarda le capacità di problem solving, analisi e sintesi, la comunicazione e la gestione dei rapporti interpersonali, la collaborazione e la negoziazione;

– iniziativa: si riferisce alla proattività, orientamento al risultato, pianificazione, organizzazione, gestione del tempo e delle priorità, decisioni;

– manageriali: si rivolgono alla gestione e motivazione dei collaboratori e alle capacità di delega o di utilizzo delle proprie competenze.

Esistono inoltre delle competenze trasversali, che abilitano all’utilizzo delle soft skill e sono: flessibilità, tolleranza allo stress, tensione al miglioramento continuo, innovazione.

Nello specifico il compito dello psicologo aziendale è anche quello di promuovere e individuare le competenze di una azienda per raggiungere gli obiettivi con il minimo sforzo e il massimo rendimento. Per questo sono necessari soggetti con competenze sempre più specifiche e affinate per ricoprire i possibili ruoli in una data organizzazione.

 

Gruppo, dinamiche relazionali e organizzazione

In una azienda è importante il clima che si respira in relazione al tipo di gruppo di lavoro che si crea. Quindi, comprendere il clima organizzativo e strutturale dell’azienda è utile per interpretare e sviluppare profondi cambiamenti strutturali rispetto alle personalità degli individui facenti parte dell’azienda.

Sicuramente capire quali sono le caratteristiche di comunicazione e sviluppo del gruppo aiuta a individuare le strategie di funzionamento più idonee. Di conseguenza, è indispensabile valutare, con appositi strumenti, le dinamiche relazionali e le affinità elettive che si instaurano.

I gruppi possono avere caratteristiche diverse che impattano differentemente sul benessere aziendale. Se si creano gruppi coesi e coinvolgenti si ottiene una buona unità interna derivante dalla presenza di mediazione, disponibilità, flessibilità, equità e riconoscimento, tutte caratteristiche che facilitano il  perseguimento di un obiettivo lavorativo.

Se invece si creano gruppi che presentano pressione, stress, poca chiarezza comunicativa si potrebbe manifestare uno stato di malessere, frutto di dinamiche di opposizione come l’insofferenza, il logoramento, il fastidio e l’equivoco, che potrebbero portare l’azienda al default.

In tal senso, lo scopo della psicologia del lavoro è migliorare l’interazione tra gruppi e risolvere dinamiche gruppali non funzionali al raggiungimento dello scopo e opposte alla mission dell’azienda.

 

Psicologia del lavoro: la gestione della leadership

Altro aspetto di cui si occupa la psicologia del lavoro è la leadership. Lo scopo è individuare la giusta strategia attuativa che possa facilitare l’interazione tra i dipendenti per raggiungere senza ostacoli gli obiettivi previsti dalla struttura.  Per realizzare tutto questo è necessario ottenere una buona integrazione tra i gruppi e una adeguata comunicazione tra le diverse componenti.

Esistono molti stili di Leadership che dipendono dalle caratteristiche di personalità integrate ad aspetti professionali posseduti da colui che ricopre questo ruolo. Stili diversi di leadership portano a strategie aziendali differenti e a gruppi con caratteristiche particolari. Chiaramente, una Leadership motivante, creativa e coinvolgente potrebbe portare entusiasmo e fervore tra i dipendenti che lavorerebbero con maggiore interesse. Al contrario, una leadership invischiate o opportunistica potrebbe ottenere un basso consenso tra i dipendenti, diventando istigante e auto-distruttiva non trasmettendo fiducia al gruppo poiché incapace di difendersi dalle oppressioni.

E’ necessario precisare che utilizzare uno stile di leadership oppure un altro non può essere accidentale, ma dipende dalle diverse dinamiche di gruppo che si creano all’interno dell’azienda. Quindi, ogni leadership deve essere considerata come adeguata a quel gruppo, per questo le strategie devono essere scelte in maniera mirata, considerando le diverse componenti e volgendo anche uno sguardo all’esterno ovvero alla collettività. Ogni stile, se è utile per l’interno potrebbe essere dannoso per la personalità collettiva e viceversa.

La psicologia del lavoro, dunque, interviene sulla leadership individuando la strategia migliore atta a facilitare l’interazione tra le diverse parti per favorire il benessere aziendale e di conseguenza lavorativo.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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