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L’energia relazionale positiva sul posto di lavoro è una risorsa per l’azienda

Più un leader trasuda energia relazionale, più i dipendenti mostrano buoni risultati in termini di produttività, ridotto assenteismo e impegno

Di Greta Lorini

Pubblicato il 05 Set. 2016

Lavorare con persone positive rende il lavoro più piacevole. Una nuova ricerca ha evidenziato che l’energia relazionale positiva di un manager o di un leader migliora direttamente la produttività e l’impegno dei dipendenti, riducendone tra l’altro l’assenteismo.

 

I ricercatori della University of Michigan hanno inoltre scoperto che lavorare con questo tipo di leader rende le persone più inclini a svolgere mansioni che vanno oltre quelle descritte dal contratto e ad essere più soddisfatte della loro vita familiare.

Nel nuovo studio, Kim Cameron, Wayne Baker e i colleghi Brad Owens della Brigham Young University e Dana Sumpter della California State University, Long Beach hanno esaminato e approfondito il costrutto di energia relazionale, quella energia che si ottiene quando si passa del tempo con persone che ti fanno sentire bene durante l’interazione.

 

Energia Relazionale: effetti sulle organizzazioni lavorative

L’energia relazionale è diversa dal carisma o dalla personalità, non coincide con l’estroversione, è semplicemente il modo in cui le persone si sentono dopo aver interagito con loro. E costituisce una risorsa importante per le aziende.

I ricercatori hanno utilizzato pregresse indagini e 4 studi sul campo per documentare come funziona questa energia relazionale e quale effetto produce sulle organizzazioni lavorative.

I risultati indicano che più un leader trasuda energia relazionale, maggiore è la probabilità che i dipendenti ottengano buoni risultati in termini di produttività, ridotto assenteismo, impegno e mantenimento del posto di lavoro. L’energia relazionale positiva sembra influenzare anche la qualità generale della vita, traducendosi in una maggiore cooperazione tra dipendenti ed una spinta volontaria allo svolgimento di attività che esulano dalle mansioni prettamente inerenti al ruolo lavorativo ricoperto.

Uno degli studi esaminati di Cameron, Baker e colleghi ha inoltre evidenziato che l’energia relazionale induce una vita migliore anche in ambito domestico.

Quando interagiamo con le persone, alcune di esse ci esaltano, ci caricano, mentre altre ci portano verso il basso, deprimendoci. Quando siamo esaltati tendiamo a portare quello slancio anche a casa – ha detto Baker.

La ricerca ha quindi scoperto un modo completamente gratuito attraverso cui un leader può migliorare i risultati e la fedeltà dei suoi dipendenti, creando un ambiente di lavoro positivo. Il punto cruciale è individuare i centri di energia positiva all’interno dell’azienda.

Le scoperte fatte da Cameron, Baker e colleghi renderanno capaci i manager di condurre un’indagine dell’energia relazionale sul luogo di lavoro, disegnare una mappa di tale energia e mostrare le parti luminose (punti di forza) della loro organizzazione e i buchi neri (punti deboli).

È difficile capire cosa sta succedendo prima di aver visto una mappa. È come guardare una radiografia – ha detto Baker.

Le aziende devono cominciare a riconoscere l’energia relazionale e trovare il modo di farla funzionare a proprio vantaggio.

Le persone vengono promosse o assunte per la loro energia positiva? No, non è nemmeno all’ordine del giorno – ha detto Cameron – Quindi, ecco una risorsa che è stata ignorata, ma è un importante predittore delle prestazioni.

 

 

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