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Parent Training e ACT: genitorialità come valore in situazioni difficili – Report dal Congresso

Report dal Congresso 3G 2017: Mindfulness, Acceptance, Compassion: nuove dimensioni di relazione.

Di Alessia Incerti

Pubblicato il 23 Mar. 2017

Aggiornato il 29 Mar. 2017 14:40

I° congresso italiano di confronto tra psicoterapie cognitivo-comportamentali di terza generazione:

Mindfulness, Acceptance, Compassion: nuove dimensioni di relazione

 

MILANO, 22 marzo 2017 ore 17:30

Tra qualche istante la partenza ufficiale del congresso,  inaugurazione che avviene in collegamento con un ospite internazionale di eccezione Steven Hayes.  Ha sviluppato la Relational Frame Theory , ed esteso i suoi principi all’Acceptance and Commitment Therapy. Introducono i lavori il professor P. Moderato (presidente IESCUM) Massimo Ronchei, presidente ACT Italia, e Giovanbattista Presti, incoming president ACBS.

L’inaugurazione del congresso avviene al termine di una giornata di workshop pre-congressuali: 12 opportunità di spunti teorici clinici ma soprattutto di pratica esperenziale. Vi racconto qualcosa di ciò che ho ascoltato e apprezzato durante il workshop del pomeriggio:

 

Parent Training e ACT:  genitorialità come valore in situazioni difficili

a cura di Pergolizzi Francesca & Miselli Giovanni

Nel titolo ci sono tutti gli ingredienti base dello stesso simposio: genitori-valore-ACT. I relatori sono esperti clinici nell’area dei disturbi dello spettro autistico e della disabilita in età evolutiva. Con delicatezza per la tematica i relatori ci conducono in un viaggio presente tra passato e verso il futuro nel mondo dei bambini con disabilità e dei loro genitori.

La ricerca e la clinica ci mostrano quanto per un genitore di un bambino con disabilità, e in questa sede si è posto l’accento sui disturbi dello spettro autistico, sia complesso gestire le emozioni, i pensieri e le sensazioni fisiche che ne derivano. I bambini con disturbi dello spettro autistico hanno difficoltà di comunicazione sociale; ristrettezza di interessi, comportamenti e movimenti ripetitivi che rendono anche la relazione genitore e figlio complessa e spesso dolorosa.

Essere in relazione con questi bambini implica il dare il meglio di sé , spiega il Dr. Miselli:

“essere il meglio di se è bello e gratificante, esserlo per 4 ore al giorno è faticoso…. esserlo e dover esserlo 24 ore al giorno è durissimo… e come ci sentiremo… ad un certo punto potremo sentirci tristi e frustrati poiché non è umanamente possibile essere al meglio di sé stessi 24 ore su 24!”

Vi sono dati di letteratura che indicano come genitori di bambini con lo spettro siano ad alto rischio di patologia ( S.Tani, 2014; Osborne, 2008). Il nostro compito di clinici è arricchire la funzione e il ruolo del genitore, il vero esperto del proprio bambino.

Il nostro compito di clinici, prosegue la professoressa Pergolizzi, è prenderci cura di queste difficoltà dei bambini e costruire contesti in cui sia possibile la crescita e l’apprendimento.

Quale potrebbe essere un modello ideale di Parent Training che tenga conto dello stress emotivo dei genitori tanto quanto dei comportamenti problematici dei loro bambini? Secondo Pergolizzi e Miselli è importante allargare il focus del Parent Training cognitivo-comportamentale tradizionale dedicandosi anche all’accoglienza dei bisogni psicologici e dei valori dei genitori.

Nello specifico un percorso di Parent Training dovrebbe includere i seguenti elementi chiave:

  • analisi dei tentativi per risolvere il problema;
  • verifica della disponibilità alla collaborazione;
  • descrizione e attuazione delle tecniche di osservazione per conoscere il bambino non solo nelle sue dimensioni problematiche ma anche notando gli aspetti di risorsa.
  • analisi funzionale per l’ individuazione degli stimoli rinforzanti e avversivi;
  • condivisione di un programma di intervento;
  • concettualizzare gli stili genitoriali disfunzionali in termini di processi ACT;
  • esercitare alla flessibilità psicologica in piccolo gruppo;
  • esercizi di Mindfulness in piccolo gruppo;

Un Parent Training integrato con i principi dell’ACT persegue lo scopo di aumentare nei genitori e nelle famiglie l’accettazione delle esperienze personali correlate alla disabilità del figlio e di proseguire il lavoro circa i comportamenti problematici in un contesto di accoglienza e accettazione dell’altro come persona. Questo modello può favorire la compliance del genitore nel seguire le indicazioni educative fornite.

I primi dati delle esperienze cliniche dei relatori presentano miglioramenti significativi , a tre mesi, misurate con self report rilevanti sintomatologia depressiva e flessibilità psicologica. Le interazione genitori e figli è come una danza che ha continuamente necessità di mantenere sintonia e sincronia, anche nel mondo dello sviluppo tipico e nel mondo dello sviluppo atipico. Come indica Pergolizzi:

“essere consapevoli comporta tenere presente ciò che è davvero importante e ha valore mentre compiamo le attività quotidiane della vita dei figli”.

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Alessia Incerti
Alessia Incerti

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale

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